La sanità è il primo terreno nel quale i Cinquetasche avranno la battaglia che hanno sempre sognato, quella con loro nettamente schierati con l’innovazione e tutti gli altri per la conservazione. Populus Romanus per duellum acquisivit imperium scrisse Dante, e anche per i taschini sarà così: o si scontrano sulla sanità e diventano forza di governo vera, o verranno inesorabilmente digeriti dalla storia.
Che cosa sta succedendo?
L’epicentro dello scontro non è la Giunta, ma il Consiglio regionale. Qui i taschini hanno un problema grande come una casa: stanno scoprendo di aver fatto malissimo le liste, facendosi riempire quella di Uniti per Todde e quelle dei partiti minori alleati di moltissimi dei centrifugati del Pd e della inquieta sinistra sarda. Il risultato è stato eleggere figure animate da un’antropologia politica vecchia di anni e da un risentimento, freschissimo di fronde, ma con radici profonde.
Queste figure vogliono, pretendono, di mettere le mani sulla sanità. Sono verniciate di nuovo, hanno l’odore dei Cinquetasche, ma sono tutti figli di Oppi, di Fadda, di Dadea, cioè della nomenclatura sanitaria sarda. Sono convinte che dominare primariati, dipartimenti e reparti significhi continuare ad avere ruolo. Sono interessati al potere, non ai servizi. Questo gruppetto sta assediando in queste settimane my dear perché faccia una riforma sanitaria purché sia, in modo da poter nominare dei commissari al posto dei Direttori Generali attualmente in carica.
Il Pd, che non ha cervelli sanitari attivi – i migliori sono stati ammazzati tutti durante la guerra civile delle elezioni, i peggiori, quelli con interessi diretti, sono acquattati in attesa di mordere… per sé – aspetta, sa che qualunque cosa si faccia, la porzione di potere più cospicua sarà la sua.
Il commissariamento prodotto da una finta riforma non è una strada nuova, anzi è vecchissima e ha anche le sue ragioni. L’hanno percorsa tutti i governi regionali precedenti. Serve per preparare bene la vera riforma mettendo sul territorio personale più coerente con gli indirizzi della nuova giunta. Tuttavia è intervenuta una sentenza della Corte di Cassazione che sta complicando di molto le cose. In sostanza, si possono sostituire i Direttori generali, ma non i Direttori sanitari e quelli amministrativi. Una sentenza della Corte costituzionale su una legge della Regione Lazio è in questo senso particolarmente esplicita. Quindi, una riforma di facciata consentirebbe solo la sostituzione degli apicali, ma non consentirebbe il terremoto di nomine che gli eccitati sanitari del Consiglio vorrebbero.
Gli assediati sono my dear e l’assessore Bartolazzi, il nostro Rombo di Todde (come ci capita spesso, chi è più debole, lentamente ci diventa simpatico). Bisogna riconoscere che stanno resistendo.
Sia l’una (più l’una…) che l’altro capiscono che a loro sfugge qualcosa e che questo placcaggio quotidiano ha un che di sospetto, una radice di brama di potere che li irrita.
Sanno perfettamente che il problema della sanità sarda non è dato dai Dg in carica, ma da problemi di sistema, da conflitti politici che hanno generato crisi strutturali.
Sanno di non poter sbagliare.
Rombo è stato scelto (o imposto, poco importa dal punto di vista che stiamo esaminando) scommettendo sulla sua estraneità a gruppi di potere, gang politiche, pretese aristocrazie in camicie, e alla pastasciuttara massoneria cagliaritana che tanto lavora di siringa e bisturi (i peggiori sono i catto-massoni, baciapile con l’Iban nascosto).
Bisogna riconoscere che, mentre la Dirindin da subito si portò dietro la sua corte torinese, lasciando eredità pesantissime alla sanità sarda, Rombo sta facendo da bravo e, fino ad ora, non ha portato primari o funzionari cacio e pepe in Sardegna. Tuttavia, Rombo non capisce la geopolitica sarda.
A Sassari vigono le lotte tra fazioni comunali come i Guelfi e i Ghibellini di Dante; a Olbia, ormai, la maionese è impazzita, la gestione del Mater Olbia ha risentito delle spire avvolgenti del Centrodestra e il Giovanni Paolo II si chiede ancora se esiste per esistere o per morire lentamente. Oristano è allo sbando, ma nessuno vuole ammetterlo perché la magistratura che ha aggredito l’eccellenza non può sfessarsi ammettendo di aver demolito ciò che funzionava per favorire il ritorno del privato e dell’incappucciato al potere. Nuoro muore ogni giorno ma è governata dalla vanità e quindi nessuno se ne accorge se non i parenti dei morti.
Bartolazzi ha bisogno di un master per capire Cagliari, di una triennale per orientarsi a Sassari e di tanta pazienza per difendersi dalla sirene di Olbia.
Ma my dear è di Nuoro e i conti non le tornano.
My dear ha il sospetto che in sanità la vogliano usare. Sente il fiato pesante del Pd; capisce da lontano che i neoverniciati agnellini taschini dei suoi partiti minori sono lupi di allevamento dell’area progressista che lei stessa ha concorso a liberare.
My dear vuole cambiare, sa che sulla sanità non può fallire, però sconta la mancanza di conoscenza del deep state sardo (come la sta scontando nella scelta dei direttori generali degli assessorati).
Per la prima volta my dear ha un’intuizione giusta, ma non ha la conoscenza giusta per svilupparla, Rombo non riesce ad aiutarla e CinqueCaschili, il diletto, non ha le conoscenze adeguate per istruire la pratica, perché viene dallo stesso mondo che my dear deve ridimensionare, se vuole vivere.
My dear è sola. Così, ridotta alla sola volontà di cambiare, senza furbizie, senza frasi fatte, senza corte e cortigiani, così ci piace. La osserviamo con affetto. Vedremo che farà.
Politica , sindacati , malaffare , criminalità comune e soprattutto massoneria … Spesso basta risalire la corrente e vedere a chi “appartengono” le strutture sanitarie convenzionate , le cooperative a cui hanno esternalizzato i servizi ospedalieri , le assunzioni , le mobilità , gli incarichi …. Questa è la costante che sopravvive a tutti i governi , è la costante che tutti vedono e nessuno denuncia, perché alla fine della giostra abbiamo tutti famiglia da proteggere o da sistemare … Buona serata ..
Articolo spettacolare
Troppo bonario con i DG: hanno moltissima responsabilità e soggetti di polso potrebbero anche mitigare di dir amministrativi e sanitari se davvero si dovesse soggiacere alla sentenza del CDS. L’ho visto fare tante volte nei decenni addietro. Ci vorrà poco, in diversi territori, a migliorare l’aria. Ci sono anche persone in panchina che potrebbero dare un contributo serio e sensato. Agire ora però. Sta diventando troppo tardi. Non si muore ogni giorno, si sta già in nell’al di là oramai
…..Concordo !!! Si entra nel vivo !!!! Riuscirà la giovane milady a fronteggiare gli appetiti insaziabili della sua multicolore compagnia di giro !!!! Riuscirà a soddisfare le attese piddine ,in vario modo rappresentate !!! Riusciranno Elly e Giuseppi a concordare un percorso che ristori il PD , della quinquennale astinenza di potere , superata miracolosamente e solo per l’insipienza della destra sarda ?
Come ho già scritto in precedenti interventi ,mettiamoci alla finestra : attendiamo gli eventi e chissà ……che qualcuno rinsavisca !!!!!
Articolo da applausi. Prof non ci ha più aggiornato sulla vicenda della privatizzazione degli aeroporti. Il favor dell’Unione nei confronti di Todde deve indurre a pensare che l’abbia spuntata Zuncheddu?
Ojamomia! Isperaus bèni!
De cani lupo est prenu su logu e de margianis a coa froria su matessi!
Para corazu, Alessandra!
..my Dear dovrà sperare in Sant Efisi … o soccombere restituendo la Sanità al Governo Centrale ….