Sono lontani i tempi nei quali ma chère Desiré tuonava contro il ripristino delle province da parte del Centrodestra a fronte del referendum popolare promosso a suo tempo dai Riformatori e dall’Unione Sarda per abolirle (è per queste giravolte che la gente non crede alla crociata antieolica dell’Unione, la sospetta strumentale).
Allora ma chère stava con i poveri, oggi con i ricchi e non può più tuonare contro nessuno, deve governare (stiamo ancora aspettando l’uso dei 100 milioni trovati sotto il tappeto dell’Assessorato al lavoro).
La Prima Commissione del Consiglio regionale starebbe discutendo questo Disegno di Legge sulle province sarde. È una proposta che potremmo titolare Il disordine al potere, un pasticcio colossale che prevede la nomina di dieci persone con funzioni commissariali latamente sovrapposte e intrecciate. Uno stipendificio per rinnovare i baroni di periferia.
Ciò che mi ha stupito è che l’iniziativa sia partita dal Consiglio e che i proponenti non abbiano tenuto conto del quadro normativo vigente (in genere, quando un consigliere regionale intende presentare un Disegno di Legge, prima di tutto va dai funzionari del Consiglio e si confronta con loro sulle norme già esistenti, così come un Assessore fa, o dovrebbe fare, con l’Ufficio legale). Un disegno di Legge in netto contrasto, oltre che con la ragione e il buon senso, con la sentenza della Corte Costituzionale che impedisce che il sindaco della città capoluogo sia anche sindaco della Citta Metropolitana.
Cerchiamo di capire il problema politico.
È assolutamente vero che i cosiddetti commissari delle province di Sassari, Nuoro e Sud Sardegna vengono percepiti come tutt’altro che temporanei, tutt’altro che efficienti, tutt’altro che istituzionalmente super-partes. Talvolta non li soccorre né la cultura né il buon senso. Stanno lì, percepiscono lo stipendio e in ultima analisi commissariano, con la loro presenza e con la loro attività, il popolo, non l’istituzione. Capita anche che si avvantaggino del fatto che la magistratura non sappia più indagare la Pubblica Amministrazione.
In un processo cagliaritano a carico di un preteso dirigente della PA che dirigente non è mai stato, se non per atto magnanimo di Solinas, non è stato acquisito agli atti il contratto che lui aveva prima di diventare dirigente. Tutti a domandarsi se la funzione da lui svolta era o no dirigenziale, nessuno che abbia acquisito, nel processo, il contratto. In un altro caso, una società controllata pubblica ha iscritto nel bilancio in entrata somme non percepite nell’anno contabile di riferimento, somme impegnate dalla Regione nell’anno successivo. Bilancio chiuso in pareggio, ma bilancio falso. Viviamo in un disordine nel quale i piccoli prepotenti arruffoni possono sembrare giganti.
Quindi diciamo che c’è una certa urgenza di mandare via i commissari delle province, ma personalmente ho anche il dubbio che l’elezione del nuovo sindaco di Alghero, con l’apporto decisivo dei Riformatori, possa mettere in funzione i Rastrellatori loro inquilini d’anima, e portare la maggioranza del nuovo sindaco a entrare in crisi se Fois non venisse confermato come Commissario della Provincia di Sassari o comunque omaggiato con qualche cosa che lo tenga occupato. Vedremo. Però il problema non è solo di Fois, perché quest’ultimo è l’unico commissario in carica di sicura appartenenza al Centrodestra, sebbene nella forma apparentemente schizzinosa dei Rastrellatori. Gli altri sono di provenienza rossiccia: Tidu, a Nuoro, di antica militanza CGIL e PD, con vagheggiamenti sardisti quando Mula era sardista, adesso non saprei con chi vagheggi, ma è possibile che sia tornato alla fonte originaria e che punti a fare almeno il decennio tondo tondo in carica. Nel Sud-Sardegna il commissario di area omogenea (una sorta di sub-commissario) è Ignazio Tolu, brava persona, ma militante nei Progressisti, quelli che dopo aver buttato due volte alle ortiche ogni disegno autonomistico (nel 2019 rifiutarono di pronunciarsi per la Nazione Sarda perché altrimenti il PD avrebbe tolto il sostegno alla candidatura a Massimo Zedda come presidente della Regione; nel 2024 hanno tradito la coalizione autonomista e indipendentista di Soru per la candidatura di Massimo Zedda al Comune) adesso vorrebbero rilanciare l’Autonomia, ma sempre con un occhio di riguardo alle loro posizioni di potere. Vabbè! Questi intrecci tra gli apparati radicali del Centrodestra e del Centrosinistra non fanno ben sperare per la sostituzione rapida dei Commissari delle Province.
Tuttavia, per dare una mano, segnalerei l’art. 120 della L.R. 9 /del 2023 che stabilisce in modo ordinatissimo le procedure per la nomina di nuovi commissari all’interno di un riordino ragionato delle province. La competenza è in capo alla Giunta, non c’è alcun bisogno di una legge del Consiglio. L’art. 120 è in vigore dall’ottobre 2023. Basta applicarlo. La Giunta, così bulimica di nomine (per lo più sbagliate) quando ne ha a portata di mano di legittime e urgenti, non sa di averle. La legge è stata impugnata dal Governo? Intanto la si può comunque applicare; in secondo luogo, è sempre possibile modificarla per la parte contestata. Insomma, è un ottimo punto di partenza.
La Giunta, purtroppo, fa pubbliche relazioni, non governo.
Manca l’acqua? L’Assessore dei Lavori pubblici non va in Baronia a occuparsene, va sugli ultimi cantieri della Sassari-Olbia per preparare il taglio del nastro dell’inaugurazione totale. Gli piace vincere facile sul lavoro altrui, ma sul proprio (aiutare rapidamente e risolvere i problemi dell’acqua) scappa.
Manca l’acqua e l’assessore degli Enti Locali non sa nulla del disordine sovrano che regna in Abbanoa, né che si è a meno di un anno dalla gara per il Servizio Idrico Integrato. Tutti parlano della società multiservizi (ne parlai io per primo 8 anni fa), ma nessuno sa che prima di poterla mettere in campo occorre mettere ordine e avere chiara la gerarchia delle carte e delle decisioni. Questa cultura della disciplina mentale non è roba da Raspucaschili, è troppo impegnativa per lui e per un Presidente che fa più la PR che il Presidente, più convegni che Giunte, più chiacchiere che fatti. E purtroppo si vede.
@ Gentilissima Donatella, io saprei cosa fare, ma provo un certo fastidio a suggerirlo a questa Giunta che semina disprezzo verso chi non l’ha votata o sostenuta. L’Assessore dei Lavori Pubblici deve visitare i cantieri, certamente, ma deve di più stare in ufficio, pianificare gli interventi, costruire la programmazione, darle impulso e verificarla. Non si risolve nulla nel Servizio Idrico Integrato senza una visione di larghissimo respiro e, glielo assicuro, questa Giunta non ce l’ha per partito preso. Staremo a vedere. Grazie per l’intervento.
Professore, la leggo sempre con interesse ma, per quello che vale, questa volta non condivido alcuni suoi pensieri. Mi piacerebbe sapere secondo lei in che modo l’assessore ai lavori pubblici, nominato in pratica ad emergenza in corso, potrebbe aiutare a risolvere “rapidamente” il problema dell’acqua. Mi sembra prematuro dare un giudizio così severo oggi. L’assessore ha visitato i cantieri, Sassari-Olbia e molti altri. Ecco, se magari qualcuno lo avesse fatto prima forse alcuni lavori che dovevano finire a marzo sarebbero conclusi e invece continuiamo a subire disagi su disagi. È vero, non siamo abituati a vedere assessori fare sopralluoghi nei cantieri e accertarsi sul rispetto dei tempi, almeno questo lo si potrebbe apprezzare e non ridurre tutto alla solita ricerca di visibilità.
@ Giovanni Piras Giovanni, lo saprà lui a chi rispondeva. In teoria non avrebbe dovuto rispondere a nessuno.
Si va be’ ho capito, ma tidu chi l’ha nominato, e poi a chi rispondeva?
…..e poi ci si lamenta che nulla funziona,che è tutto uno sfascio !!!!! In questo , a parte l’approccio bizzarro dei nuovi governanti,mi pare che anche i predecessori multicolori ,non abbiano brillato per efficienza !!!! Il postificio per famigli ed amici di consorteria ,non è una nuova invenzione , ma una collaudatissima consuetudine percorsa abbondantemente in favore di personaggi di secondo piano non beneficiati in altre situazioni di potere remunerato ;, salvo lamentarsi a posteriori dell’inutilità costosa di questi piccoli proconsoli ammantati di spore muffite. di riemergente feudalismo . Grazie ,comunque,prof. per la quotidiana intelligente visione e denuncia ,che le autorevoli fonti di informazione ufficiale ,coscientemente ignorano.
….e notizie del Kommissario Torrente in quel della ( unica ) Provincia (non liquidabile) Oristanese … saputo più nulla ?
aggiungo anch egli di sinistra o sinistro…come un incidente
Professore! si è dimenticato di Oristano, ma forse si è dimenticato anche il commissario (zuzzurro) di essere in carica da almeno 10 anni…forse si ricorda quando arriva la notifica nell’app della banca quando arrivano i bonifici