Quando in una fase decadente, si arriva anche a impegnarsi in modo discutibile dell’assunzione di un trattorista, significa che la decadenza è cronica.
L’Agenzia regionale Agris, ad aprile del 2022, ha bandito un concorso per l’assunzione di un artiere ippico e di un trattorista.
Come è giusto che sia, l’Aspal, su richiesta dell’Agris, ha indetto il concorso, raccolto le domande e predisposto una graduatoria degli idonei a partecipare alla prova di idoneità, disciplinata dall’art. 9 dello stesso bando.
Il bando prevede che l’Aspal predisponga la graduatoria in base alle dichiarazioni presentate dai candidati con la propria domanda di partecipazione al concorso. Sempre l’art. 9 prevede che alla prova di idoneità sia ammesso un numero di idonei pari al triplo dei posti messi a concorso (“l’Ente richiedente convoca, in numero triplo rispetto ai posti da ricoprire, i candidati inseriti nella graduatoria e secondo l’ordine della stessa, al fine di sottoporli a prova di idoneità”).
Il posto messo a concorso era solo uno. Quindi gli ammessi alla prova di idoneità erano solo i primi tre. Invece, il commissario straordinario dell’ente, che dichiara di aver ricevuto i verbali della Commissione in una arco temporale incredibile (dal 26 ottobre al 14 dicembre), proclama vincitore il nono nella graduatoria stilata dall’Aspal, cioè uno che non avrebbe potuto partecipare alla prova di idoneità riservata ai soli primi tre.
Su tutta questa vicenda ha fatto un accesso agli atti il consigliere regionale Daniele Cocco. Interpellato ieri da me, alle ore 12:33 mi ha detto di non aver ricevuto gli atti nonostante siano decorsi i trenta giorni di legge (ma si sa, la magistratura ha perseguito, in tutta la storia autonomistica, per mancata consegna degli atti da parte di un dirigente, solo un consigliere regionale del Partito dei Sardi, poi assolto da un Gup che si ha letto le carte e ha scoperto che il consigliere regionale non aveva fatto nulla di penalmente rilevante. I consiglieri del partito dei sardi, nella scorsa legislatura, fecero un accesso agli atti in tutte le Asl sulla condizione degli interinali e non ebbero alcuna risposta, né intervenne a far valere le loro ragioni il Presidente del Consiglio di allora o alcun magistrato. Perché? Perché noi eravamo i cattivi per definizione, i non allineati con salotti e amicizie trasversali. Isolamento di cui siamo ancora orgogliosi).
Quando si arriva a questi salti mortali carpiati per un posto di trattorista, allora si è davvero al fondo del barile. Ma, va detto, a raschiare il barile non è solo questa amministrazione regionale, lo è tutta la società sarda che tollera le astuzie e le arguzie di questo governo, sperando di raccogliere una o due briciole. Un servilismo mendicante che fa male, malissimo, a gente come me che in università insegna anche a praticare la libertà e la dignità di chi tiene la schiena dritta.
Ps siccome mi ostino ad nn usare gli occhiali rileggo e mi scuso per i refusi etc etc…grazie
Quando vuole le posso raccontare dei concorsi al parco di porto conte e al comune di alghero o in altri enti locali…se un ex magistrato che nn ammiro,ma condivido la frase( p.c. davigo ), che dice,rispetto a prima di tangentapoli ci sono meno casi di corruzione accertati, questo nn perché ci sia meno corruzione, ma perché i furbi si sono attrezzati…allora, siccome lo sanno anche i bambini che ormai chi è al potere confeziona bandi (nella stragrande maggior parte)finalizzati “ad persona” e ne le forze di polizia ne la magistratura fa nulla o quasi,mi chiedo che cazzo di speranza c’è ancora?( mi scuso per quasi).Sempre con stima,saluti
Bello questo sistema!
è come se a Mondiali appena conclusi, la finale Francia Argentina fosse sostituita dall’arbitro, un ora prima di disputarla, dalla vittoria della Svizzera (ferma agli ottavi) proclamandola motu proprio ‘Campione del Mondo”.
Credo (ma non sono sicuro) che qualcosa ai dirigenti della Fifa non tornerebbe!
Questi sono i sussulti scomposti di una bestia malevola che sta per tirare le cuoia .
Mi auguro che i sardi mantengano nella loro memoria questi fatti quando verrà il momento di mandare a casa questa imbelle e arrogante classe attualmente al governo della regione.
Da verificare anche il recente concorso Laore per 1 posto da idraulico e 1 da muratore (ma c’è bisogno di un concorso per figure che possono essere tranquillamente prese dagli uffici dell’impiego?).
Buongiorno, condividerei alcune considerazioni divorate nell’ultimo numero cartaceo di Sardiniapost.
L’articolo, a pag. 12, ha il titolo: “L’assenza di “noi” nell’isola senza figli”, firmato da Maurizio Onnis, Sindaco di Villanovaforru. L’argomento osserva il basso tasso di fecondità, nell’isola.
Riporto parte dell’articolo… “Niente mi toglie dalla testa che, alla radice, la scarsa voglia dei sardi di fare figli dipenda dal fatto che questo è un popolo senza meta, senza obiettivi, senza disegno. Senza anima. I sardi, semplicemente, non sanno dove vanno. Le loro vite sono pesanti. Perché dovrebbero affaticarsi ancora, sobbarcandosi l’impegno di crescere i figli? Manca lo scopo. Manca del tutto, usando un termine purtroppo brutalizzato, una narrazione che dia luce, apra una speranza, offra un appiglio al futuro…”.
Faccio mia, la domanda che chiude l’articolo: “… Che cosa aspettiamo per riprendere in mano la nostra storia e dare a noi stessi, ai sardi, un motivo per lottare e mettere al mondo nuova vita e speranza?”.
Un ringraziamento, per l’impegno e per l’informazione, generosamente offerta, al Professore Paolo Maninchedda.
Auguri a tutti NOI.
A questo punto non oso immaginare le ombre della vicenda Laore e degli idonei che si battono per lo scorrimento, quando il concorso per D sarebbe stato annullato.
zustíssia… (ohi, sa zustíssia!) B’at magistrados chi faghindhe su ‘dovere’ parent faghindhe su tzinnu (l’occhiolino, lah!), depet èssere pro no istracare tropu sa conca, e de duos ogros ndhe abberint unu per borta e muntenent serradu s’àteru, o su de manca o su de destra (e podet capitare fintzas amborduos si sunt istracos).
Dipendhet meda a chie cherent fàghere sa zustíssia chi in sardu namus de “ancu los currat sa zustíssia”.
E cherimus chi chie cumandhat no iscat fàghere su tzinnu?! Su critériu est “mi piace”, “non mi piace” e coment’e ‘aggiornamento’ “like”, “no like”, e in sardu, faedhendhe a sa russa, custu critériu de fàghere si narat ”comente lis curret de culu” (chi tiat èssere fintzas a ofèndhere una parte anatómica netzessària e bona, ma est chi dipendhet de cale valorizamus o no cherimus o istracare).