Il centrosinistra ha scelto il suo candidato, è Alessandra Todde.
Come è stato scelto e da chi?
È stato scelto da un accordo tra Pd e Cinquestelle costruito prima del congresso regionale Pd e condiviso dopo con tutto il Pd.
Il motivo è semplice: il Movimento Cinquestelle o esprime la presidenza o lascia il tavolo. Ne conseguirebbe che o si subisce o si perde.
Poniamo di accettare questa lettura della realtà (che non accettiamo e dopo ne riparlerò), ma cosa vietava di rendere questa scelta più analizzabile, più comprensibile, più utile alla stessa candidata, attraverso confronti, dibattiti, verifiche, approfondimenti?
La Todde sarà l’ennesimo candidato che potrebbe giungere al potere con molte competenze di potere e poche di merito e che capirà la Sardegna solo quando il suo mandato sta per scadere (come è successo a Palomba, a Soru, a Cappellacci ecc.).
Cosa impediva di impegnarla molto di più sul piano culturale e politico anziché tenerla coperta e imposta?
Lo impediva l’ignoranza imbrogliona dei bugiardi, di quelli che non credono nella dignità della cultura, nella bellezza delle discussioni aperte e vere.
Non lo impediva niente e nessuno e forse si sarebbero attraversati momenti meno imbarazzanti di quelli vissuti a Nuoro qualche giorno fa quando la Todde, dinanzi al saccheggio dell’eolico, ha proposto per i Sardi la compartecipazione agli utili delle imprese energetiche.
Io non so chi glielo abbia suggerito, ma è chiarissimo che la Todde non ha ancora capito perché chi faceva parte della Giunta Pigliaru (la tanto vituperata Giunta, quella che ha messo a posto le Entrate, quella che ha fatto l’Agenzia delle Entrate, quella che non ha avuto un solo decesso per emergenza idro-geologica durante il suo mandato, quella che ha avuto meno incendi, unica negli ultimi vent’anni a non aver visto aprire a suo carico neanche un procedimento giudiziario, l’unica che abbia mai fatto un piano energetico fondato sulla sostenibilità e l’autoproduzione, l’unica che si sia saputa correggere quando non finanziò il bio diesel caldeggiato dal governo italiano, l’unica che oggi potrebbe convocare il mondo laico e progressista moralmente onesto, cioè impegnato sui suoi valori e non su suoi calcoli) quando lei venne in Sardegna con Conte a benedire il Tyrrenhian link, non esultarono, anzi, fecero presente che si stava creando la porta di ingresso del saccheggio, come poi puntualmente è avvenuto.
Si può dubitare di chi guarda la Sardegna attraverso gli occhiali di Enel e Terna? Credo di sì.
Si può esigere di farglieli togliere prima di governare la Sardegna?
Cosa pensa la Todde della proprietà di Enel della gallina dalle uova d’oro della diga e della centrale sul Taloro? Forse che possa essere un modello di gestione delle rinnovabili con qualcosa di simile all’indennizzo graziosamente versato ai comuni della zona? Sa la Todde che quell’acqua e quella infrastruttura dovrebbero tornare nella disponibilità dei Sardi?
Cosa pensa la Todde della scelta del suo governo di far diventare la Sardegna un back office della sistema elettrico della Sicilia, e che per questo la Sardegna dovrà, per esempio, rinunciare alle tre essenzialità di cui gode adesso (Sulcis, Portotorres e Saras), con centinaia di persone che perderanno il posto di lavoro?
Sa la Todde che il principio di autodeterminazione del popolo sardo approvato ieri dal tavolo del centrosinistra è molto più di un’affermazione di principio, è una dichiarazione di guerra alla Costituzione italiana perché afferma il diritto del popolo sardo alla sovranità, un diritto concorrente con quello della nazione italiana e che ottusi uomini di legge considerano eversivo ai sensi della Costituzione?
Sa la Todde che oggi l’Europa è attraversata da due conflitti, quello ucraino e quello palestinese, e che nella sua coalizione vi è chi afferma che Putin e Hamas hanno ragione?
Sa la Todde che tutti i negoziatini di potere e di ipoteca della Giunta che le vengono proposti in queste ore sono pubblici, noti, vergognosi e stantii e depongono a sfavore della sua indipendenza e libertà?
Il programma della coalizione lo sta scrivendo Morriconi? E quello della Todde?
Insomma, ciò che rende indigeribile la Todde non è la Todde (che ha modi e approcci signorili e contenuti ignoti), ma la brutalità di un’assenza di dibattito, di verifica e di formazione su di lei, una prepotenza inaudita che ora consuma le discussioni finali come riti, senza alcun reale interesse per i contenuti.
A fronte della Todde, ufficialmente, c’è solo Soru, il quale che fa?
A leggere ciò che scrive, va ancora dietro alle primarie e spera che la Todde si ritiri.
È il problema di chi pensa che gli altri siano sempre meno intelligenti di sé.
La Todde è una donna molto intelligente e con intorno una tribù di volpi vecchie e nuove, rosse, rosa, bianche e nere. Ovviamente tiene botta e sta ferma, tace, sa che meno parla, più può andar bene a tutti.
Soru non può giocare tatticamente con la Todde e non può farlo perché non c’è più spazio: il suo campo di battaglia tradizionale (dentro il Pd e intorno al Pd) è stato conquistato.
Lui oggi è sui monti.
O fa la resistenza o si ritira.
Invece è scoppiato il gioco del mimo: Soru aspetta la Todde e la Todde sta immobile a veder morire Soru. Con una differenza, chi conduce il gioco è la Todde, o meglio, i suoi due registi, Pd e Cinquestelle.
Siamo all’attendismo politico più stantio.
Personalmente resto tra i resistenti.
È il mio campo.
Ho ricevuto diverse sollecitazioni a convocare il dissenso e potrei farlo, seppure un po’ azzoppato fisicamente.
Ma sono convinto che ancora l’indignazione non è matura e, soprattutto, che non è maturata a sufficienza da tutte e due le parti, cioè anche a Destra.
Ho sempre in testa la possibilità che un’area nazionale sarda possa fare una proposta diversa dai confini politici imposti dal maggioritario, una proposta dirompente, nuova, fresca, con un volto esperto e capace di partire bene da subito, una proposta di reazione a una classe politica che usa i suoi strumenti non come dovrebbe fare una classe dirigente, ma come fa una classe dominante.
Ciò che sento e mi frena è la rassegnazione, la maggioranza del non voto.
Non si può fare la rivoluzione nell’indifferenza altrui.
Bisogna vedere se nelle prossime settimane la ribellione al dirigismo sprezzante dei nuovi mandarini raggiunge livelli tali da poter fare una proposta diversa, bisogna vedere, per esempio, se la sinistra onesta e laboriosa di Pigliaru ha un sussulto, si riaccende per una proposta di libertà. Basterebbe anche per iniziare convocare banalmente un momento di discussione. In questa melma, sarebbe ossigeno.
Diversamente ce ne staremo a casa, come abbiamo sempre fatto, a fare i resistenti, quelli che camminano dritti per strada, dicono ‘buongiorno’ e ‘buonasera’, ma non piegano mai né la nuca né il ginocchio.
Probabilmente dall’interno la Giunta Pigliaru poteva sembrare un fulmine di guerra ma, dall’esterno, le garantisco che sembrava il simbolo dell’immobilismo perfetto. probabilmente non si è saputa raccontare , non so. Per quanto concerne Sulcis, Portotorres e Saras, beh finalmente qualcuno che si dice orgoglioso dell’inquinamento che provocano questi siti.
Per la centrale sul Taloro, come mai la giunta Pigliaru non l’ha riportata nella disponibilità dei sardi? probabilmente per il motivo cui accennavo prima: a chiacchere siamo tutti bravi.
personalmente sono d’accordo con la Todde per le fonti rinnovabili, a patto che parte della ricchezza rimanga nell’isola. noi ora cediamo la maggior parte dell’energia prodotta nell’isola ma è prodotta prevalentemente da fonti inquinanti. per lo meno evitiamo di inquinare
Gentile Gina, la Manca cosa dovrebbe fare? Infrangere quel minimo di disciplina che esiste in qualunque formazione politica? E per dire cosa? Che è migliore Lei dell’altra? Oppure portare avanti una guerra per ottenere una spaccatura nella coalizione che si sta costruendo? La Manca sta facendo quello che fanno le persone serie, suggerisce punti da sviluppare nel programma, continua a lavorare come ha fatto gli anni precedenti e, se sarà ricandidata, si preparerà per la campagna elettorale.
Oggi più che mai è Maturo il tempo per proporre un altrnativa diversa, più seria e identitaria, ben marcata nei modi e nei contenuti.
C’è un grosso bacino silenzioso che aspetta l’opportunità per non votare i soliti predatori maggioritari di destra e sinistra.
E lei Professore non può che essere il timoniere
Io ci sono.
Sa cronaca chi at fatu Maninchedda mi at lassadu trassidu, senza parole. Nihil sub sole novum! Betzu e istantissau totu! De zente chi no ischit che pesci prendere, salvu sos votos pro VINCERE. Custa est s’ossessione.
Siat nadu cun totu su rispetu de sas pessones e de sos nùmenes chi “zirant”: tio nàrrere cun Paba Frantziscu, e za conto meda prus pagu chentza paragone, “Chie so deo pro los giudicare?!”
Est chi sos Sardos seus iscallaus in totu is termovalorizadoris italianistas!
Sunt totugantos impantanandos in sos partidos italianistas, mancari no fetemus contu de totu sos “càrculos” personales issoro, ma goi sunt sa divisione e divisionismu macu de sos Sardos, sunt frimmos a sas barracas de sos bendhiolos de chincaglieria in sas festas de sas bidhas in piatza, no naro chentza ideas e chentza ideales (ma cales?!) ma própriu fora de binàriu pro sos bisonzos prus mannos de sa Sardigna, ca semus avilidos, a “rodas irgónfias”, isporados, chentza fide e ne fidùcia in nois etotu e in neunu si no pro contos e contighedhos fintzas netzessàrios pro no mòrrere o pro no emigrare ma andhendhe sempre de male in peus e inderetura isperdindhennoche, perdindhe sàmbene. Semus diventendhe una necrópoli. Zòvanos istudiados, laureados chi abberint apena sos ogros e narant «Qui non c’è niente». Bellu istùdiu ant fatu!!!
Sas propostas chi “zirant” pro sas votatziones no rapresentant sos bisonzos de sa Natzione sarda ma de una Sardigna iscallada a regione e Regione de dipendhéntzia; sunt chentza un’istedhu polare (fossis carchi àtera istella) in terra de Sardigna mancari pentastellati, paret prus cosa de carchi Hotel, ma no sinnale de Sardigna.
Sa sola idea chi los ponet paris est cussa de VINCERE, invetze de tènnere prus a coro propostas de pessones e de guvernu nàschidas inoghe de su chi depimus e podimus e depent e podent fàghere CUN CUSTA DEMOGRATZIA cun sa libbertade, responsabbilidade e cumpeténtzia siat nois sos eletores (mancari meda intanados e pérdidos in sa “retza” de internèt, parent pisches tentos pro su mercadu…) e siat mescamente sos chi ant a èssere candhidados chi podent essire Presidente e Cussizeris.
Ite faghimus? Istamus “Boh! Boh!” ispetendhe ite?
Proite no fàghere sa proposta de unu Presidente e àtera lista chi fetat unione de totu su chi si oponet a una dipendhéntzia e dipendhentismu disastrosu interessadu prus che àteru ad avere le mani in pasta ma chentza idea de perunu cambiamentu de sustàntzia e podere, chi siat pràtiga de política e amministratzione calibbrada a s’identidade distintiva de diritos, doveres e bisonzos de sos Sardos e profetosa fintzes pro àteros fora de Sardigna e meda prus atesu?
Pro nàrrere, Sa Sardigna depet èssere ancora die cun die teatru de gherra pro sas gherras fintzas in tempus de paghe? (chi est sempre gherra in sa ‘economia’ dominante de gherra!!!)
Un’àtera proposta, cun zente séria e cumpetente prus espressione de sa Sardigna e no de partidos italianistas, tiat tènnere sa capatzidade nessi de pònnere unu tantu de Cussizeris netzessàriu pro fàghere magioràntzia custringhindhe una de sas àteras listas a adduire a fàghere unos cantu cambiamentos prus urzentes?
Ma tenimus bisonzu grave de unione, no de divisionismu! E s’unione si faghet pro sos bisonzos de sa Sardigna, no pro àteros contos!
Caro Paolo un analisi corretta e puntuale (aggiungerei che è parecchio strano il mutismo della Manca in questo frangente… ma forse anche lei è stata fagocitata dal sistema malato delle compravendite elettorali, pur non votando 5s la trovavo talvolta stimolante e curiosamente simpatica) aggiungerei anche che la Todde non solo non è la candidata ideale a governare con coscienza la nostra amata isola, ma proprio non ci rappresenta neanche a livello nazionale, e mi lasci aggiungere caro Paolo che non è aliena neanche alle uscite sui social o giornali sbraitando contro alcuni sindaci del nuorese a difesa di interessi personali di sue dirette conoscenze, senza prendersi minimamente la briga di ascoltare l altra campana. Pertanto la prego riunisca i non voto, non sono sicura di riuscire a trovare una molletta abbastanza resistente questa volta per entrare a votare il meno peggio, lo faccia piano piano,in punta di piedi, una piccola riunione per volta, magari come a Nuoro, ma lo faccia. Zorro esiste solo nel MONDO della fantasia, (v. SALVINAS)
grazie per la pazienza.
Attendersi che due partiti in crisi di identità possano approcciarsi utilmente ai problemi della Sardegna nel campo della salute, del lavoro,dei trasporti, dell’energia, dell’economia e dell’educazione è velleitario. Conoscersi significa sapere dove si vuole andare davvero, come e con chi. PD e 5 Stelle non hanno dimostrato di avere una visione capace di in quadrare in un disegno temporale azioni qualificanti la loro stessa essenza nebulosa. Sono usciti cioè da una storia escatologica e stentano a trovare la quadra per andare avanti. E’ verosimile che la rassegnazione di chi ha scelto finora l’astensione possa essere vinta con una ostinata e instancabile azione di persone credibili per competenza e serietà e dei loro argomenti, Sono d’accordo con Dionigi. Ma bisogna rompere gli indugi!
Non bisogna stancarsi, bisogna stanare i populisti che si nascondono dentro i partiti o nelle loro periferie. Non servono a nessuno risposte semplici a problemi complessi. E’ verosimile che l’astensione denunci il disinteresse ( pessimistico o passivo che sia) che è il peggior nemico della nostra democrazia. Che comincia nei comuni. E da lì che bisogna partire per un generale coinvolgimento dei cittadini.
Una candidatura presentata, pensata e portata avanti con queste logiche è il maggior viatico per la vittoria della destra.
Caro Prof.,
come sempre complimenti per l’analisi, condivisibilissima, e per lo stile con cui la rappresenta.
Mi permetto di contribuire al dibattito evidenziando che, per dirla alla Bersani, “la mucca” era ben presente “nel corridoio” già da tempo e più d’uno ne aveva sussurrato la presenza.
Io stesso, commentando il Suo post dell’11 maggio…benché l’accordo fosse già siglato da tempo, avevo evidenziato che PD e 5Stelle avevano sostanzialmente già definito le candidature principali: Todde alla Presidenza e Comandini al Comune di Cagliari (perché dopo la formalizzazione della candidatura della Todde accadrà questo sul fronte comune di Cagliari) e se tanto mi dà tanto c’è motivo di pensare che siano state già “spartite” anche diverse altre posizioni di governo e sottogoverno.
Probabilmente vinceranno entrambi, la regola dell’alternanza vale oggi più di prima per totale inefficienza e inadeguatezza degli amministratori uscenti.
Leggere la rassegna stampa odierna fa un po’ sorridere: “Autodeterminazione tra i criteri per il candidato del Campolargo”, “Campolargo, presto i nomi – la coalizione approva i criteri per i candidati”.
Ma è mai possibile che nessuno, tranne Lei, dica nulla? Perché a me, e non credo di essere l’unico, pare tutta una buffonata, oltre che un’enorme perdita di tempo.
La domanda che probabilmente c’è da farsi è: questo schema sarà perpetrato anche in fase di governo?
I Grillini d’altronde non sono nuovi a queste avventure: è sufficiente ricordare che hanno governato con Salvini voltandosi dall’altra parte, e nemmeno tanto visto che hanno alzato la manina, quando si è trattato di approvare alcune scellerate misure proposte dal segretario Leghista pur di portare a casa qualche poltrona e qualche risultato, da loro ritenuto importante, come il reddito di cittadinanza. È appena il caso di ricordare che la Todde nasce proprio in quel contesto, tanto è vero che di quel governo fu sottosegretario in quota 5 stelle.
Ciò che in tutto questo appare assolutamente incomprensibile è l’atteggiamento del PD, al quale è bastato un battere di piedi dei 5 stelle (il Movimento Cinquestelle o esprime la presidenza o lascia il tavolo) per abdicare a qualsiasi ragionamento e anzi…un po’ prendendo in giro tutti gli altri. Se il buongiorno si vede dal mattino… a me non sembra un bel buongiorno, sembra quasi di vedere mia figlia che accorgendosi di essere lì lì per perde a dama porta via le pedine e io mi vedo bene dal trattenerla aiutandola invertire le sorti della partita per farla vincere.
Continuo a pensare che esista uno spazio politico enorme e il recente sondaggio effettuato da Ixè lo evidenzia, anche se non a una prima lettura, perché si possano superare le storture di un bipolarismo che continua a produrre – a destra e a sinistra – ammucchiate finalizzate solo esclusivamente a vincere… tanto poi si vedrà come governare.
Alba, si scivola in atteggiamenti distruttivi quando si dissente da te? Si scivola in atteggiamenti distruttivi quando si dissente dal sol dell’avvenire e dalle sue logiche perverse?
I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente; idee, ideali, programmi pochi o vaghi; sentimenti e passione civile, zero. […] Tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico.
Parole terribilmente attuali purtroppo.
Grazie per le sue parole, fanno sentire sempre un po’ meno soli.
Le poche cose che conosco del pensiero di Alessandra Todde le ho lette in ciò che pubblica sui social e credo che la maggior parte degli elettori non sappia nulla di lei, ma non mi pare esprima valori o ideali compatibili con una coalizione che vorrebbe convolti anche gli indipendentisti, i progressisti o il sardismo diffuso.
Tra i (pochi) temi sui quali la Todde si esprime ci sono quelli che ha trattato con il governo Conte. Rivendica, ad esempio, di aver sostenuto la ripartenza di Euroallumina (una industria che partendo dalla bauxite è in grado di produrre oltre mille tonnellate l’anno di Allumina, alla base della produzione di alluminio primario) senza però dire nulla sul fatto che per produrre una tonnellata di Allumina se ne producono quattro di fanghi rossi, con le conseguenze ambientali che ne conseguono.
Ha scritto qualcosa che parla vagamente di industria, energia, sanità, istruzione indicando bisogni ma senza spiegare come soddisfarli e, a mio parere, senza dimostrare di conoscere l’isola. Nulla ho visto di concreto su Acqua, Trasporti, Agricoltura, Lingua e Storia, Servitù Militari, Spopolamento e demografia, Edilizia e paesaggio, Organizzazione della macchina regionale, Rapporti con lo Stato.
Se ci sono solo buone maniere e buone intenzioni, perché sulle competenze di potere ho qualche dubbio, passeremo dall’essere in mano a procrastinatori che non fanno perché incapaci di uscire dal pantano dei tatticismi e degli interessi particolari a idealisti privi di idee che fanno danni per incapacità di trasformare gli intenti in azioni compatibili con la crescita e lo sviluppo durevole della Sardegna.
Purtroppo, i partiti giocano a discutere di chi debba essere il governatore evitando di impegnarsi sulle cose fare, sui tempi e i modi. Questo gioco, unito all’assenza di visioni del mondo condivise con gli elettori che prevedano un ruolo per la Sardegna e indichino una strada è uno dei motivi per cui in campagna elettorale ben che vada viene fatto prevalere il tifo o alla peggio lo scambio di favori a tutela di piccoli interessi anziché la coerenza teorica e pratica verso le visioni del mondo e i progetti condivisi.
p.s.
Stando ai media la scelta di Todde deriverebbe da un accordo che prevede anche le candidature per Cagliari e Sassari. Pare che il PD ceda, per la seconda volta, la candidatura alla regione per consentire ottenere la candidatura a Sindaco di Sassari. In pratica, come Esaù, vende la primogenitura per un piatto di lenticchie.
È oramai comune a tutti la rassegnazione per un impossibile mutamento delle cose. D’altronde il livello veramente basso sperimentato con quest’ultima classe politica regionale azzopperebbe anche un bisonte. Ecco perché non è infondato il timore per l’astensionismo.
Ciononostante la speranza è sempre l’ultima a morire.
Sulla base di quale elemento quelli che non andranno a votare dovrebbero cambiare idea?
L’affermazione insperata del Movimento 5 Stelle (strutturalmente inesistente nella nostra isola), diventato primo partito in tanti comuni della Sardegna nelle passate elezioni amministrative, dovrebbe indicare una modalità di azione da imitare per coinvolgere chi non sarebbe mai andato a votare.
Partire dal comune sentire del popolo, nella denuncia, nella proposta e nella condivisione dei temi pressanti, rilanciati con i mezzi moderni (web, social, meetup …..), coinvolgendo direttamente tramite piattaforme online (“Rousseau”), quelli che normalmente se ne stavano sempre a casa e che non si erano mai iscritti ad alcun partito politico. Ecco, l’idea della democrazia diretta evocata proprio dalla piattaforma Rousseau spiega bene ed in modo intuitivo la passata affermazione del Moviemnto 5 Stelle anche in tantissimi centri della nostra isola.
Identica efficace dinamica abbiamo osservato nella capacità di coinvolgere i giovani da parte di un altro movimento privo alcuna struttura politica: il Movimento delle Sardine.
Peccato che sia il Movimento 5S che quello delle Sardine, per la loro inconsistenza ed inattendibilità programmatica, abbiano tradito i tanti che pure erano riusciti a mobilitare dal nulla. Non a caso adesso pagano pegno. Ciononostante hanno indicato un metodo ed una modalità di azione efficace per smuovere sia i giovani che gli abituali astensionisti.
Si tratta di imitare quelle nuove modalità di azione, associandole a idee forti e sentite dalla gente, dall’uomo comune, da quello che normalmente non si occupa dei “massimi sistemi” della politica perché li sente lontani dalla vita reale mille miglia.
Le idee forti di cui si sono dimostrati incapaci 5S e Sardine, associate a quelle nuove modalità di azione e coinvolgimento del popolo dal basso, di cui invece entrambi quei Movimenti si sono dimostrati capaci, dovrebbero indicare una realistica strada percorribile anche in Sardegna per chi non vuole ammainare la bandiera del cambiamento.
Nel coinvolgimento dei giovani è riposta l’unica speranza, non nei tavoli più o meno allargati, convocati proforma, previo assenso romano, per ingannare (GIUSTAMENTE!) i tanti generali senza esercito.
Sa la Todde che all’interno della sua coalizione si dovrà sempre e comunque stare dalla parte di Israele e delle sue violazioni del diritto Internazionale? Delle politica estera decisa dalla Nato? Dell’occupazione militare dell’isola?
Ad ogni buon conto, quando l’ambulanza se ne andrà, ci sarà sempre un moderato nella coalizione che ammonirà: “E allora le foibe?“.
Con queste negatività ( sempre ovviamente contro il PD!) daremo ragione agli spagnoli che ci definivano “ pocos locos y malunidos”…..
Peccato che questo mezzo di comunicazione ogni tanto ( spesso) scivoli in questi atteggiamenti ostili e distruttivi! Peccato davvero, perché a volte, propone riflessioni e notizie interessanti. Il tavolo della Coalizione è la sede del confronto sul programma e sulle candidature.
Il movimento 5s è peggio del pd,(vedere genesi e sviluppo),il pd “almeno”è sempre uguale a se stesso,si è sempre fatto male da solo (tipico della cosiddetta sinistra) ma,al suo interno c’è una rappresentazione chiara di una parte di società italiana(bello/brutto giusto o sbagliato).I sardi/italiani ormai accettano ingoiano qualunque cosa(quelli che vanno a votare) L importante ci sia un interesse o una speranza per se eccetera eccetera.Conte(grillo) e questo pd(@%#€) vincono in Sardegna? Solo conferme di come è ridotta la sardegna/italiana…(l’ignoranza politica e funzionale oramai ha esondato)Vince il cxd? Copia e incolla.Tertium non datur.Saluti
E il primo passo alla rielezione di salvinas o di un suo clone
E’ disarmante ,non poter fare niente.
La destra sfacciata che si presenta con i soliti mezzi e punta alla rielezione per incapacità degli altri gruppi politici di fronteggiarli ,sfoggiando dei maialetti ben cucinati
la sinistra senza idee che mima la destra con riunioni senza sostanza e aspetta le elezioni con proiezioni della quota di potere che gli spetterà ,senza prendere una posizione netta
I cinque stelle che non fanno capire bene le loro idee politiche riguardo alla Sardegna e al loro fantomatico presidente proposto.. che nelle prime timide uscite sembra sia dell’UDC di Oppi.
I gruppi indipendentisti che non sappiamo se sono 10-15 o 20 che non emergono .
Le elezioni del silenzio….tutti inorriditi , ma stiamo a guardare ….non sappiamo dove andare a parare e la rassegnazione a non andare a votare sarà dirompente, o votare il figlio di un parente qualsiasi…..per rendere un favore neanche tanto importante…….
Anche le proposte del Prof Maninchedda .. ,vengono molto apprezzate, ma non raccolte ,si la fatica spaventa !
Tragico dirlo ,ma la resa è vicina!!
Credo che la spinta al rinnovamento possa venire solo dal basso, ma come? Con giovani educati al conformismo, alla menzogna, alla semplificazione manipolatrice?
Guardate chi invitano nelle trasmissioni a parlare delle guerre contemporanee! Non si può tutti parlare di tutto!
Lo studiate, perché avremo bisogno della vostra intelligenza è rivolto a tutti!