Ieri abbiamo cominciato la nostra raccolta firme per i 6 referendum sulla Giustizia Giusta.
Lo abbiamo fatto senza fanfare e in forma distinta e nettamente separata dalle iniziative della Lega.
Il motivo è semplice: non abbiamo niente a che fare con la Lega (ancor più ora che ha firmato un manifesto nazionalista che è nettamente contrario all’idea dell’Europa delle nazioni e dei popoli e non degli stati nazionali ottocenteschi che abbiamo sempre preconizzato e voluto, e che prevede con impudenza una sorta di non ingerenza nella politica interna degli Stati, che è la stessa che ha permesso all’Europa di girarsi dall’altra parte quando in tanti stati europei sono stati violati i diritti civili più elementari, dal diritto alla libertà di espressione – vedi Ungheria – al diritto alla libertà tout court come accaduto in Catalogna).
Abbiamo stabilito il rapporto con il Comitato referendario attraverso il Partito Radicale.
Non ci interessa in alcun modo lucrare politicamente dai referendum: ci interessa riformare la Giustizia e con i Radicali lo facciamo volentieri per il loro costante impegno per i diritti di tutti, non solo per le proprie idee.
Anche altre forze politiche che condividono questo spirito civico stanno dialogando con noi. Ne daremo compiuta notizia.
Ieri abbiamo predisposto tutte le iniziative per la raccolta di 1500 firme in tanti paesi e città della Sardegna.
Ci siamo resi conto che l’informazione è poca e non di buon livello. Per cui diamo qualche notizia e qualche consiglio.
I sei questiti referendari sono questi, li trovate qui e bisogna leggere questa pagina per capire che non si sta cercando una vendetta contro la Magistratura, ma un rapporto regolato dalla legge e non affidato alla psichiatria o peggio alla prepotenza.
È importantissimo vidimare i moduli prima della raccolta delle firme. Possono vidimare i segretari comunali e i cancellieri di tribunale e corte d’appello.
Possono autenticare le firme i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali (solo nel loro comune) che comunichino la loro disponibilità al sindaco o al presidente dell’organo di appartenenza. Inoltre possono farlo i consiglieri regionali e i parlamentari.
Il modello per la comunicazione di disponibilità lo trovate qui.
Possono autenticare anche gli avvocati con analoga comunicazione indirizzata al Presidente dell’Ordine di appartenenza.
In teoria, ogni cittadino firma una volta, perché la sua firma viene poi riprodotta dalla carta chimica interna sulle altre pagine. Tuttavia è bene controllare per non avere contestazioni.
Al termine, i moduli firmati vanno portati all’Ufficio anagrafe del Comune per l’autentica di loro competenza.
È assolutamente inutile fare banchetti senza essere informati. Ho assistito a banali domande sui 6 quesiti cui i ‘banchettisti’ non sapevano rispondere. La prima cosa da fare è leggere bene i quesiti e ciò che puntano ad ottenere. Per esempio, non si è contro l’interdizione dai pubblici uffici dei politici condannati per determinati reati, ma si è contrari a che questo avvenga come automatismo della legge Severino e non come espressa decisione del Giudice. O ancora: non si è contro l’indipendenza della Magistratura, ma si è contro la sua soggezione alle correnti politiche e corporative della magistratura e al monopolio elettorale che queste esercitano nelel elezioni del CSM ecc. ecc.
Chi volesse firmare e non ha trovato dove farlo, può contattarci attraverso il sito e ricevere adeguate informazioni.
Se sta a Cagliari: https://www.facebook.com/giovanni.benevole/posts/3099998926900631
Voglio firmare e far firmare
Come fare?