Oggi L’Unione Sarda ospita un articolo di fondo (di quelli che meritano la posizione del ‘fondo’, non di quelli ‘pensierini in libertà’ che ogni tanto capita di leggere) di Franco Meloni, che commenta la figuraccia della Regione Sardegna nella vicenda del malato oncologico di Fonni, il quale ha reso pubblica la lettera con la quale, un medico onesto e scrupoloso della Asl di Nuoro, lo aveva invitato a servirsi di centri radioterapici della penisola per superare la lista d’attesa sarda.
Ovviamente Franco, che ha un cortesia british, ha evitato di entrare nel merito del comportamento dell’assessore (negli Usa sarebbe già stato dimissionato) che anziché occuparsi del malato, si è voluto occupare della lettera del medico, dichiarandola falsa. Altrettanto ovviamente la lettera è risultata autentica, tanto quanto la malattia. Poi lo stesso assessore ha annunciato una causa per danno di immagine. Il miglior commento a questa stupidaggine pubblica è stato dell’avvocato Francesco Caput, ex avvocato dello Stato, che ha dichiarato sui social che gli avrebbe fatto piacere difendere la famiglia dell’ammalato nella causa per danno di immagine. Comunque mi associo al rischio denuncia: una mia amica è lì che aspetta da mesi per essere operata al seno a Oristano, dove si fatica a fare le mammografie. Sbaglio? Denunciatemi.
Franco Meloni, valente manager della sanità pubblica e privata ed ex consigliere regionale, perimetra benissimo, da assessore, il problema. Fa, insomma, ciò che Doria non ha saputo fare e mai saprà farlo.
In sostanza, argomenta Meloni e non Doria, il problema non è tecnologico: le macchine in Sardegna ci sono e sono nel numero adeguato. Il problema è di personale: abbiamo poco personale.
Sì, vero (avrei anche da dire che il personale sardo si è fatto le ossa sui sardi e che le prime esperienze radioterapiche sarde hanno lasciato tracce su mammelle di donne e cuori di bambini, ma è un altro problema).
Ma vorrei far sommessamente notare a Franco, che da sostenitore della Destra sarda dice e scrive che la carenza di personale è un problema atavico (‘decennale’ scrive), in modo da accreditare la solita solfa di Doria che vuole che tutto sia colpa di Arru e dei suoi predecessori (un argomento ridicolo, dati alla mano, ma anche questo sarebbe lungo da dimostrare), che l’assessore Doria, il 10 agosto scorso ha provveduto a ripartire i quasi due milioni di euro stanziati dal governo nazionale per la Sardegna proprio per contrastare la carenza di personale e l’utilizzo delle consulenze esterne.
Quale è stato il criterio utilizzato?
Una genialata: chi ha più personale ha preso di più.
Chiaro? Non chi ne ha di meno, chi ne ha di più. E guarda a caso, ma è sicuramente una coincidenza, la struttura che ha preso più soldi è l’AOU di Sassari, nella quale è incardinato il dott. prof. Doria. Si può concludere che la Giunta Solinas non vuole risolvere la carenza di personale e che quindi ha chiare responsabilità rispetto ai tempi della lista di attesa?
Allora la domanda è d’obbligo: chi deve denunciare chi? Deve essere Doria a denunciare qualcuno per danno d’immagine o qualcuno deve denunciare Doria per utilizzo delle risorse contro la mancanza di personale a favore di chi ha più personale? Franco Meloni conosce la risposta, ma britishamente se la terrà per sé.
Proprio ieri chiamo in una struttura di cagliari convenzionata per fare una risonanza magnetica lombosacrale e bacino, per dei dolori continui alla schiena, In convenzione primo posto libero fine marzo 2024, sei mesi di attesa, mentre a pagamento 350 € subito disponibili. Una vergogna !!!
Tutto questo è intenzionale, non succede per incompetenza, ed è conseguenza di un bel programma tracciato da 30 anni e più. Finché non se ne prenderà atto si continuerà a indignarsi e sprecare parole di protesta in tutte le direzioni senza andare a capo del problema. Il pesce puzza dalla testa.
Anch’io ho vissuto le stesse cose del paziente di Nuoro. Sottoscrivo le critiche all’assessore, è una vergogna che si voglia rifare sul medico denunciando un danno d’immagine, dovrebbe mettersi problemi su cosa deve affrontare un paziente sardo. Come può negare che in Sardegna ci siano liste d’attesa che impediscono le cure? Ha una minima idea di cosa sia una patologia tumorale e come di curi?
@ Alberto Mario
Condivido pienamente
Rifuggiamo dai ragionamenti semplicistici del dare di più a chi non ha (e spesso non fa) e liberiamoci dai finanziamenti “a pioggia” di democristiana memoria
Fresca di ieri da Olbia….visita neurologica urgente….proposta: Tortolì……mi vengono fuori le peggiori cose….a caddu a un Ainu e a fora…..e chi enzedas a proadulzu…..
Il problema della oncologia regionale, in senso lato, non è diverso da quello di altre branche e specialità. La Sanità è una cosa seria e va fatta da persone serie. Occorre cultura (almeno in materia sanitaria), conoscenza, onestà intellettuale, capacità di calarsi nel pratico, uomini adatti dedicati, consapevolezza dei problemi, apprpriatezza negli interventi di programmazione ed esecuzione. Onestamente credo che tutto ciò non faccia parte delle capacità degli attuali decisori regionali. Se è vero che molti problemi già esistevano, nessuno è però riuscito come Doria-Nieddu e compagnia a raggiungere il risultato storico ed avvilente di far perdere la speranza che possano essere superati.
Uomini dallo spuntino facile sono esperti in altro.
Personalmente credo che il criterio di ripartizione delle risorse avrebbe dovuto tener conto della domanda e del rapporto tra questa e dotazione organica, in primis. Questo perché si potrebbero avere servizi con molti medici ma che devono far fronte ad una notevole domanda, come pure avere pochi medici ma una domanda correlata che non è tale da giustificare incrementi. Ciò ovviamente presuppone un monitoraggio e valutazione dei fabbisogni non asservita a logiche per esempio politiche. Un altro criterio dovrebbe essere quello di tipo organizzativo: ci sono servizi per i quali andrebbero assicurati turni in grado di coprire un maggior numero di ore e giornate (vedi rmn, TAC etc). Se si confronta gli analoghi servizi privati in convenzione e quelli pubblici rivolti al pubblico si scoprirebbe probabilmente che quelli privati lavorano per molte più ore e giornate. Ciò spiega anche il crearsi di liste di attesa per mammografie, risonanze magnetiche , etc. Potrei continuare ma il punto fondamentale é e resta quello di disporre di una mappatura adeguata dei fabbisogni senza la quale ogni intervento organizzativo volto ad aumentare il personale medico e sanitario risulta privo di riscontri adeguati a livello di servizi offerti.
Se Doria da la responsabilità ai governi precedenti, evidentemente non sa di conta, perché qualcuno della sua parte gli farebbe notare che, negli ultimi 15 anni, 10 sono stati a appannaggio della destra, perciò portare indietro l’orologio della sanità sarda, diventa terreno accidentato
Detto ciò vorrei servirmi , per capire come è considerata la sanità sarda targata Solinas-Doria, di un parere di un amico ex primario di peso, che è stato e sta dentro la politica di destra.
Letta la vicenda del malato di fonni, ha sentenziato che siamo in mano a una banda di cialtroni incompetenti, e che pur avendoli votati, li ricusava e non li avrebbe più sostenuti.
In trent’anni di centro destra è la prima volta che gli estorco
un giudizio negativo sull’operato della destra al governo.
Immaginate che un marmista nel fare la sua bella colonna corinzia si accorga di una lesione nel marmo.
Egli, che è persona normale e non ha interesse alcuno se non svolgere al meglio il suo lavoro, studia le origini della lesione e come intervenire per riparare.
Mettete al suo posto Doria;
lui querela il marmo e ne allarga a martellate la crepa.
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Ancora una volta: assunzioni di personale e personale preparato. Investire sulla salute non è mai sbagliato.
In tutto questo bailame chi ci rimette, ovviamente, sono i pazienti. Ancu bos calede unu rajut!