di Paolo Maninchedda
Ieri ho riunito il condominio che abita nella mia mente. “Fratelli” – ho esordito, e già Travessu ha reagito: “Fratello lo dici a tua sorella!”. Mi correggo: “Sgnori….”, dal fondo Maccu si è alzato e ha cominciato “Signore e signori, tirate fuori gli accessori, se non avete buoni motori, siete solo buoni attori”. Ho cambiato registro: “Silenzio!”. E mi si alza il Mistico – mi perseguita dalle elementari -, vestito di sole mutande e flagellato: “Tanta gente non lo sa, e dunque non se ne cruccia: la vita la butta via e mangia soltanto la buccia”. “E basta!” gli ho detto, ma ho sbagliato, perché si è scatenato l’altro persecutore, Ormone: “Non si fotte in silenzio. Il sesso è parola, immagine, non ginnastica”.
Poi si è alzato Batman e tutti se la sono fatta sotto:”A Gotham-Casteddu, il ragazzo – cioè io (Batman mi vede così perché l’ho incontrato a dieci anni) – ci ha cravato uno scontro dei suoi che unirà contro di lui banche, Jocker, gli uomini in nero e due partiti, uno di maggioranza e l’altro di opposizione. Bisogna prepararsi e mettere ordine. Quindi, il ragazzo deve pulire la mente facendo un’altra cosa – gli ho dato da leggere Le lettere di Berlicche – e voi dovete liberare le case per un po’. Il mio è un ordine di sgombero. Chiaro?”.
Ho chiuso l’assemblea da solo.
Accidenti! Presidente,
ho sempre pensato di essere io lo strano per averne solo tre di inquilini.
Tutti strani e di etnia diversa tra loro.
Purtroppo, con mogli e figli al seguito (uno di questi, di religione musulmana, è anche poligamo).
E, come se non bastasse, a volte, invitano anche i parenti. Però, in quelle occasioni, preferisco andarmene da altre parti e lasciarli a discutere da soli.
“Mancari si occan a mossos e sindi’oghen su tramaghe”.
Il Comandante.
A questo “elogio della follia” gli fa un baffo!