Non è un mistero che Air Italy è sostanzialmente del Qatar, pur mantenendo una forte partecipazione dell’Aga Khan.
Non è un mistero, anche perché non ne fa mistero la diplomazia qatarina, che il Qatar è sotto attacco diplomatico e economico da parte dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati.
Non è un mistero che il Qatar ha deciso di investire in Sardegna con il Mater Olbia, ma che ha interessi rilevanti anche nel settore turistico e alberghiero.
Non è un mistero – e lo racconteremo bene nelle prossime settimane – che non è assolutamente vero che è inevitabile per le grandi compagnie far base in un hub internazionale. Racconteremo storie che raccontano come nel mondo e in Europa le cose vadano diversamente.
Oggi vogliamo porre una questione politica, una questione di Stato.
È chiaro che per il Qatar non esiste la Sardegna, ma l’Italia. Ha sempre avuto rapporti solo con con Presidenti del Consiglio italiani o con Presidenti della Repubblica italiana. Però, il Qatar deve cominciare a entrare nell’ordine di idee che la sua condizione di minoranza nel mondo sunnita è simile alla condizione di minoranza che la Nazione Sarda vive in Europa. Deve entrare nell’ordine di idee che è gradito ospite di una minoranza che legge, scrive, è poliglotta, conosce il mondo.
Questa Nazione contesta al Qatar, non a un qualunque Ad o Ceo, ma al Qatar di far governare i suoi interessi in Sardegna da logiche di egoismo milanese che troviamo assolutamente inaccettabili.
Non è un mistero ormai per nessuno, purtroppo, che Air Itay stia smobilitando da Olbia a favore di Milano quelle attività definite dal top management “strategiche per le operazioni”.
Le “rassicurazioni non rassicuranti” fornite recentemente dai vertici aziendali son state:
1) La Sardegna continuerà ad avere un ruolo centrale;
2) I trasferimenti, sostenuti da tutti i manager, sono motivati da ragioni industriali
3) Nei prossimi anni Air Italy vivrà un notevole sviluppo in termini di traffico e dipendenti.
Confuteremo punto per punto le “non-rassiurazioni”, non oggi pero’. Oggi ci preme di più capire a chi giova questa mossa.
Certamente non giova al Popolo Sardo che si vede ancora una volta depredato di know-how di altissimo livello e di 51, per adesso, posti di lavoro pregiati.
Giova forse al Qatar che nel pieno dell’embargo e dell’emarginazione politica che sta subendo dai suoi vicini di casa, si vedrebbe additato, lui azionista di minoranza di Air Italy giova ricodarlo, quale il fautore del trasferimento di altri 51 lavoratori e relative famiglie ai danni di un territorio che a lungo li ha acclamati come salvatori?
Giova sempre al Qatar lo spostamento dei pezzi più pregiati della compagnia aerea da un luogo come la Sardegna che intendono valorizzare quale polo di eccellenza della sanità e del turismo nel mondo, verso un luogo anonimo quale è Malpensa?
O forse giova alla lobby milanese che non vede l’ora di regalare a Malpensa una compagnia aerea degna di questo nome?
Noi del Partito dei Sardi non staremo fermi ad osservare che un altro pezzo della ricchezza della nostra terra nato dalla visione di una persona illuminata, ma costruito nel tempo con competenza e professionalità specialmente da noi Sardi, ci lasci con tanta facilità!