Negli articoli di cronaca dei giornali dedicati alla deposizione del presidente della Regione dinanzi al Gup di Cagliari, per il processo sulla bagatella della nomina dei Direttori generali della Presidenza e della Protezione civile, Christian bello avrebbe detto che in fin dei conti anche le giunte precedenti avevano agito come lui e nessuno si era stracciato le vesti. Nel suo appassionato intervento in Consiglio regionale del 21 dicembre 2019, il Presidente è stato più preciso e ha indicato nel dettaglio a quale precedente intendeva far riferimento. Si tratterebbe della nomina del Direttore generale della Presidenza ai tempi della Giunta Soru, nella persona del professor Fulvio Dettori.
Ho passato due giorni col malessere cerebrocolico che mi viene sempre quando sento qualcosa che non mi torna, ma non riesco a capirne il perché.
Poi ho capito.
Presidente, peggiore esempio non potevi tirare fuori dal cilindro del tuo tight, soprattutto in un posto pericolosissimo come un tribunale.
Infatti, il caso Dettori, anziché darti ragione, ti dà torto e il fatto che tu dimostri di conoscerlo, non depone a favore della versione da “presidente sulle nuvole” che, secondo i giornali, avresti interpretato di fronte al giudice. Quando si conosce un precedente così netto, non si può poi accampare un atteggiamento colposo, da Alice, come abbiamo detto due giorni fa, perché Alice è innocente proprio perché non sa, ma se sa, non è più Alice.
Infatti, Fulvio Dettori venne nominato due volte dalla Giunta Soru e due volte dichiarato decaduto dal Giudice del Lavoro, proprio per violazione della legge regionale 31/1998.
Una prima volta, venne sospeso per violazione da parte della Giunta delle comunicazioni previste dalla legge ai sindacati, e questa non ha rilevanza per la tua interpretazione aliciana.
Una seconda volta, però, decadde dalla carica per mancanza dei requisiti, cioè per mancanza della qualifica dirigenziale, giacché il titolo accademico di cui allora disponeva il professor Dettori non era equipollente alla dirigenza. E dunque, il caso Dettori, per la Giunta Solinas non rappresentava per nulla un esempio di superamento de facto della 31/1998, ma anzi una conferma della sua vigenza e della chiarezza dei requisiti previsti per ricoprire la carica di Direttore generale. Il caso Dettori, se serviva a qualcosa, serviva solo a far comprendere che se si era nominato qualcuno in violazione della 31/1998, l’unico modo per salvarlo era modificare la 31/1998 come poi si è fatto, lasciando aperto il problema della legittimità dei mesi esercitati da Dg da parte di chi non aveva i requisiti per farlo.
A questo punto tu, presidente, dirai che per te i tuoi due Dg avevano i requisiti previsti dalla 31/1998 e che nessuno ti aveva informato che non li avessero, ‘u curciu. Ma come possiamo dimenticare il ricorso dei sindacati che in autunno, esattamente come avevano fatto a Dettori nel 2006/7, ha posto dinanzi al Tar la questione della mancanza dei requisiti da parte dei tuoi due Dg? Se proprio nessuno ti aveva informato, lo avevano fatto a modo loro i sindacati e prima di dicembre. La reazione della Giunta è stata modificare la legge e modificandola la Giunta ha dimostrato di essere consapevole esattamente di ciò che i sindacati davano per certo: l’assenza dei requisiti.
Secondo me, presidente, a cantare messe così stonate in tribunale si rischia troppo. Meglio un canto monodico schietto e sincero, senza fronzoli e senza ricordi sbagliati.
Ho capito. Ho finalmente capito: Kim potrebbe essersi laureato a sua insaputa! D’altronde, ci sono talmente tanti Kim che ormai anche all’anagrafe è verosimile che talvolta possa accadere che ci si confonda.