Il PM Giangiacomo Pilia ha depositato il ‘fine indagini’ sulla compravendita di una proprietà dell’ex governatore Christian Solinas e sulla nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo. Non solo: l’inchiesta su Raimondi ha portato a ipotizzare anche il reato di ‘turbata libertà degli incanti’ a carico di Aldo Cadau, noto commercialista cagliaritano, all’epoca dei fatti commissario della Zona Economica Speciale di Cagliari, per l’assunzione proprio alla Zes della moglie di Raimondi.
Va detto in premessa che non vi è tra gli indagati alcun dirigente o funzionario regionale. La cosa, come si capirà, non è di poco conto.
Termoscanner e project Secondo l’accusa Solinas, in qualità di Presidente della Regione Sardegna, si adoperò in cambio di denaro “per far ottenere appalti pubblici alle società riconducibili a Zedda Roberto (tra i quali si inseriscono gli affidamenti riguardanti la fornitura di termoscanner e, nell’ambito del cosiddetto ‘Project Financing’ di Nuoro, la prosecuzione del servizio concernente l’espletamento della gestione reti e fornitura hardware e software allo stesso affidato il 18.10.2012 anche in seguito all’atto transattivo del 7.07.2021 e finno al 2024, commesse in virtù delle quali la Arionline Srl avrebbe percepito un canone annuo pari a euro 1.187.507,04″. In questa attività, il Presidente Solinas sarebbe stato coadiuvato dall’ex consigliere regionale Nanni Lancioni, anch’egli imputato.
Fatta una verifica nelle banche dati aperte della Regione, si scopre che nessuno – ma magari me ne è sfuggito qualcuno – degli appalti vinti dalle società di Zedda e dalla Arionline in particolare, è un appalto ex novo. Sono per lo più rinnovi, cosa che si evince anche dall’atto di accusa, laddove si ricorda che l’affidamento della gestione reti del Project di Nuoro risale addirittura al 2012. Quelli ex novo, tutti di piccola entità, sono appalti al massimo ribasso. L’atto transattivo del 2021 riguarda tutto il Project di Nuoro, non solo la gestione delle reti.
Nessuno di questi appalti è stato giudicato irregolare, tantomeno l’atto transattivo. Nessun Rup è stato indagato o, peggio, condannato. Come è possibile che appalti regolari siano stati strumenti di un’attività corruttiva? In che cosa è consistita l’attività di Solinas e di Lancioni se l’accusa non contesta la regolarità degli appalti? Mi sbaglierò, ma qualcosa non torna.
Mi si fa notare, però, che l’accusa è più sottile: sarebbe lo stabile asservimento del Pubblico ufficiale a interessi privati. Ma anche in questo caso il geco si arrampicherebbe sugli specchi, perché l’asservimento deve tradursi in atti o è una millanteria bella e buona e il problema è che gli atti mancano. La Cassazione non ha censurato l’asservimento verbale, ma solo quello che si traduce in atti: ” Cass. Pen., Sez. VI, n. 4486/2019 :«lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, realizzato attraverso l’impegno permanente compiere od omettere una serie indeterminata di atti ricollegabili alla funzione esercitata, integra il reato di cui all’art. 318 cod. pen.”. Un reato si deve realizzare e si realizza in atti. Ma si deve dimostrare che gli atti sono legati a un asservimento, difficile farlo quando a compierlo sono terzi, per di più non indagati.
Staremo a vedere.
Assunzioni Il dott. Aldo Cadau avrebbe, in qualità di Commissario Straordinario del Governo per la Zes Sardegna, “turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando “Avviso per collaborazione professionale – Team di esperti Supporto Zes Sardegna, pubblicato sul sito istituzionale di Eutalia SRFL in data 8.08.2022 al fine di indirizzare la scelta del candidato per il profilo “Middle esperto in area marketing, relazioni esterne e comunicazione” presso la Zes Sardegna, in favore di Mancarelli Melissa (moglie di Raimondi), inserendo, nel predetto avviso, requisiti di partecipazione ad hoc (predisposti dal Raimondi) oculatamente attagliati alle competenze professionali e alla esigenze personali della Mencarelli, utilizzando un curriculum vitae contenente false attestazioni (Mencarelli Melissa non ha mai percepito redditi compatibili con un incarico di caratura dirigenziale (CEO, Manager, Responsabile etc.) e non risulta aver percepito redditi da società di diritto estero“.
Sarò io duro di cervice, ma mi pare che la logica, anche in questo caso non torni. In sostanza, secondo l’accusa, il dott. Cadau avrebbe fatto un bando ad hoc, con un profilo professionale ‘attagliato’ sulle esperienze e sui titoli della sig.ra Mancarelli, ma poi quest’ultima è stata costretta, giacché non possedeva le caratteristiche richieste dal Bando, a falsificare il CV per potervi partecipare. Mi pare che qualcosa non torni: se la Mancarelli è stata costretta a mentire dalla qualità del bando, Cadau non si è accordato con nessuno e non ha commesso alcun reato.
Sospetto, però, che dietro questa ingarbugliata matassa ci sia il solito pasticcio generato da intercettazioni fraintese.
Quanto farebbe bene alla Polizia Giudiziaria studiare logica e filologia!
@ Franca Pischedda Le rispondo per pietà e perché vedo nelle sue parole una violenza ignorante che ormai non sopporto più. Legga e impari: https://www.treccani.it/vocabolario/cervice/
La cervice è una cosa che hanno solo le donne
@ Medardo Ma no, a me dei soldi frega veramente niente. Vivo del mio e non debbo niente a nessuno.
Paolo, cambia lavoro. Facendo l’avvocato guadagneresti di più :))))))