Le prime parole pronunciate dalla Presidente Todde dopo la formazione della Giunta hanno confermato ciò che penso di questa nascente esperienza politica. Non è un segreto che il tratto a mio avviso dominante è la superficialità. Per i Cinquestelle la realtà si fonda sulle loro parole non sui fatti.
Per esempio: Todde rivendica la competenza dei membri della sua Giunta.
Il dato è drammaticamente falso.
Se confrontiamo i curricula di chi ha aiutato esplicitamente Todde in campagna elettorale e di chi è entrato in Giunta scopriamo che hanno vinto i meno competenti.
Si vuole forse confrontare il curriculum dell’assessora ai Trasporti con quello dei docenti universitari che hanno concorso alla redazione del programma della Presidente? Oppure: si vuole confrontare il curriculum dell’assessore al Personale e agli Affari generali con quello di dirigenti regionali o di ex dirigenti regionali che hanno sostenuto pubblicamente Todde? O, infine, si vuole confrontare il cv dell’assessore alla Sanità con quello di autorevoli esponenti della sanità sarda (lo vorrei fare io, ma mi parrebbe di metterla sul personale e non voglio farlo)?
Quindi, questa storia delle competenze, ripetuta ossessivamente, è una solennissima bugia, una foglia di fico della presunzione grillina, ripetuta per farla affermare come verità pur essendo una clamorosa balla, complici molti giornalisti sardi ormai invertebrati.
Il secondo esempio è la dichiarata pretesa di novità (Todde afferma ripetutamente di essere stata chiamata a ricostruire una Regione in macerie) rispetto al suo obiettivo di far lavorare collegialmente la Giunta e quindi alla sua intenzione di riformare rapidamente la legge regionale 1/1977.
Questa priorità giunge a Todde dal gioco di emulazione e copiatura che ha realizzato (e lo ha fatto molto bene) nei confronti di Renato Soru. Per tutta la campagna elettorale Todde ha copiato gli spunti programmatici di Soru, ma lo ha fatto benissimo elettoralmente, pessimamente ora sul piano dell’azione di governo.
Per esempio, fu Soru il primo a dire che in sanità occorreva non sfasciare nuovamente tutto, ma correggere l’esistente per farlo funzionare da subito. La traduzione di Todde è stata solo lasciar le cose come sono, ma far funzionare gli ospedali. Sbagliato. Ci sono aspetti della riforma Solinas che o vengono cambiati subito o si incancreniranno e sono più urgenti di qualsiasi altra cosa. Ma bisogna sapere quali sono e qui sta il punto. A Todde manca l’avversario da imitare: adesso deve produrre in proprio. Vedremo.
Sul versante della riforma della legge 1/1977 ha cominciato proprio male.
Ha parlato di necessità della riforma per recuperare la collegialità dell’agire della Giunta. Sbagliato.
La legge 1/1977 non c’entra nulla con la collegialità, riguarda la distribuzione delle competenze tra gli assessorati e l’inesperienza di Todde è evidente, perché adesso che ha nominato gli assessori le verrà difficilissimo ridurre i loro ‘portafogli’. Immaginate l’Assessora Manca che si trovi di fronte a una riforma che le tolga, come è giusto che accada, la Formazione professionale e la unisca alla Pubblica Istruzione; o gli assessori al Bilancio, all’Agricoltura e al Lavoro che vedano le autorità di gestione dei tre fondi europei Fers, Fse e Fears migrare, come è giuso che sia, in Presidenza; o immaginate l’assessore dell’Industria che veda il Servizio Cave passare all’assessorato dell’Ambiente; o pensate l’assessore all’Urbanistica che si veda privato dell’intera delega degli Enti Locali. Insomma, la Presidente non ha ancora capito che la riforma della 1/1977 si deve fare politicamente prima della formazione della Giunta, non dopo. Dopo è molto più difficile.
Quanto alla condenda collegialità, secondo Todde, qui si svela una seria e imperdonabile mancata conoscenza di leggi importanti. La Giunta Pigliaru ha lavorato collegialmente e bene senza modificare la legge 1/1977. Ha varato la legge 24/2014 (inizio di legislatura) che, modificando la legge 31/ 1998 ha avviato quella che allora si chiamava la Programmazione unitaria, guidata formalmente dal Presidente della Regione e praticamente dal vicepresidente e assessore del Bilancio. Sono nate così le Unità di progetto, cioè delle task force dell’Amministrazione regionale in grado di affrontare specifici e complessi problemi rispetto ai quali la programmazione unitaria stabiliva gli obiettivi e le unità li realizzavano. Così è stata debellata la peste suina. Questa è la prima Delibera sulla Programmazione unitaria assunta dalla Giunta Pigliaru. Se, per caso, non si riesce a coglierne la portata, ci si può rivolgere a Pigliaru e a Paci per una lezioncina privata.
Si può anche fare di meglio, ci si può rivolgere al neo segretario Lo Russo, scelto da Todde perché impugnava le leggi sarde, e chiedergli se sia stato lui, a suo tempo, a chiedere al Governo l’impugnazione della legge 24/2014. Perché, se per caso fosse stato lui, allora the Shallow President potrebbe comodamente leggersi la pronuncia della Corte Costituzionale che dichiara inammissibile la pretesa di incostituzionalità sollevata dal Governo italiano per “per carenza di motivazione e genericità delle lesioni prospettate”, cioè per avere presentato il ricorso a prescindere, per partito preso.
My Dear Shallow, see you next time!
Certo ,adesso aspettiamo che partano…..ma è chiaro che non c’è competenza e idee chiare in nessun assessorato. Analizzando i curriculum degli assessori alcuni sono stati catapultati proprio giusta la parola ..senza arte e ne parte e come il pepe nel caffelatte
Si metteranno a studiare a controllare e capire dove sono , ricevere le solite telefonate dai capi corrente ecc. ecc..
Fra due anni cominceremo a vedere le prime posizioni politiche .
Intanto tampineranno i primi problemi come possono e vedremo se hanno una strategia
di comando.
Per il popolo …prepararsi al peggio compresa l? immigrazione dei giovani non accozzati.
Per il momento accontentiamoci dell’assolvimento dei debiti elettorali verso chi (conte e schlein) le hanno consegnato le chiavi della Sardegna. Se non sbaglio le nomine non sono finite e pertanto ancora è presto per emettere un giudizio definitivo ….. è presto !!! e vorrei sbagliarmi, ma paiono tornati i tempi dei grillini del primo governo, quelli , per intenderci , dei banchi a rotelle e dell’indennizzo miliardario ai Benetton dopo la caduta del ponte di Genova .
L’attivismo da scatola di tonno , non ci ha dato buoni regali ; speriamo non siamo alla replica .
Speriamo che qualcuno mandi l’articolo alla Presidente. Ricordo anche che la tanto criticata giunta Pigliaru istituì , e i Comuni quindi i cittadini senza lavoro ne usufruiscono ancora, il Reis+aggiudu torrau che a noi amministratori aiuta molto in quanto si svolgono lavori utili alla comunità. Si dovrebbe ampliare questa misura.
Se questo è l’inizio mi aspetto i DG della Sanità, dei trasporti, del lavoro e della Presidenza tutti “stranieri”. Qui non abbiamo sufficienti competenze! Mi chiedo inoltre quale sarebbe la funzione del DG della presidenza visto le funzioni, secondo la legge, del super segretario che le terrà la manina per non perdersi.
Non tottu si podet contare
….è tutto molto bello ..se non fosse che poi ci sarà da lavorare il doppio ci sarebbe il tanto di una Standing Ovation … Quotidianescion …
NON iniziamo bene a quanto pare, ma si sa che gli eletti hanno comunque dei dazi da pagare a chi ne ha sponsorizzato e favorito l’ascesa.
In questo sono caduti tutti i governatori.nkn c’è scampo.
In una regione con problemi strutturali complessi, trascurati da decenni fino a diventare cancrena, la chiamata a ricoprire un ruolo esecutivo in giunta non è un premio o un privilegio, è una condanna per gli incoscienti incompetenti; è una croce per quelli con una certa competenza e percezione del ruolo. Pertanto, molte persone realmente valide stanno alla larga da ruoli esecutivi, e fanno bene. Mi dispiace pensarlo e dirlo.
Figuriamoci, poi, gli eletti in consiglio regionale, che possono vivere beatamente e lautamente senza rogne per 5 anni. Perché mai dovrebbero incasinarsi la vita per fare l’assessore della sanità, dei trasporti, dell’ambiente, per citarne solo alcuni.
Devo dire che come prima azione mi sarei aspettata che la Presidente ,a seguito delle sue dichiarazioni di discontinuità con la giunta Solinas ,mettesse mano alla Legge 107 del super staff in Regione che prevede una spesa di 3.5 milioni annui. Invece si è affrettata a nominare il segretario generale , manager responsabile della attuazione degli indirizzi politici,figura di vertice della Regione istituita proprio con la legge 107,che percepirà annualmente una somma superiore a quella del Presidente della Repubblica.Gran parte commenti enfatizzano negativamente il fatto che sia stato nominato una persona proveniente da fuori Sardegna,per me è proprio negativo il fatto che sia stato così celermente nominato senza riflettere sulla necessità di tale figura ,sempre in nome della conclamata discontinuità.Mah !…