Ieri, nel silenzio assordante dei giornali quotidiani e dei media sardi, la Giunta Solinas è stata bocciata per l’ennesima volta dalla Corte Costituzionale. Questa la sentenza che boccia 6 norme della legge regionale 17 del 2021 (una delle tante leggi omnibus casinibus di questa legislatura).
Su che cosa?
In generale, si può dire che è stato bocciato per l’ennesima volta il tentativo di aggirare le leggi esistenti, di collocarsi con la propria disinvoltura sopra le norme, sopra la storia, sopra la schiena dei sardi.
Possiamo iscrivere le norme cassate sotto il titolo della ‘Furbizia’ e di una certa simmetrica ‘Tontesa’.
Per esempio, sul lato della ‘Furbizia’, il comma 26 dell’art. 5 prevedeva che, a dispetto della legge 31/1998, gli incarichi dirigenziali (cioè quegli incarichi svolti da funzionari non dirigenti) potessero essere prorogati per altri due anni oltre il triennio. La logica della 31/98, invece, rende improrogabile e non rinnovabile il triennio di incarico perché vuole costringere l’amministrazione, se ha bisogno di dirigenti, a fare i concorsi. La callidissima Giunta si era dunque fatta una norma regionale che prorogava di altri due anni il triennio di incarico, ma, guarda un po’, questa norma viola la Costituzione e quindi viene oggi bocciata. La domanda, sul lato della Tontesa, è: nel periodo intercorso tra l’approvazione della legge e la bocciatura della Corte, gli stipendi dei funzionari dirigenti incaricati prorogati sono stati pagati oppure no? Ovviamente sì, perché questa Giunta non si fa mancare nulla! E adesso? E adesso ci suono due strade. O l’amministrazione recupera le somme da coloro che le hanno percepite o l’assessore pro tempore va di fronte alla Corte di Conti. Una genialata!
Un altro percorso di Furbizia/Tontesa/De casinibus.
Poniamo che io sia una persona capace che però, per le circostanze della vita, inizia la sua carriera dal ruolo C dell’amministrazione regionale. Mi do da fare e vengo promosso al ruolo D. La legge prevede che se svolgo funzioni per 5 anni in questo ruolo, posso poi concorrere per la dirigenza. Ed ecco che Furbizia si insinua come il sonno nella mente di qualcuno e produce la norma prevista dal comma 3, articolo 5 della legge 17/2021 ieri cassata. Secondo questa norma volpinissima, per accedere alla dirigenza, non deve conteggiarsi il periodo trascorso in categoria D. No! Bisogna conteggiare anche quello trascorso in categoria C, così da poter fare il concorso per dirigente subito. Furbissimo! Peccato che sia stato giustamente bocciato perché, in genere, si copula in proprio non con la prestanza e la materia altrui. Come recita un antico detto sardo: a buffare a su zilleri e a coddare a casinu, che significa che non bisogna mischiare le cose, perché altrimenti l’universo si incasina. Ciò che ho fatto prima di ciò che mi fa maturare un requisito, non vale per il requisito da maturare, ma vale per me stesso, per la mia formazione, diversamente di arretramento in arretramento varrebbe per la dirigenza anche la scuola materna!
Infine, la bellissima norma, (art. 20, comma 1) che prevedeva anticipazioni ai Comuni per le demolizioni disposte dall’autorità giudiziaria. Qui siamo alla bocciatura di una norma propagandistica. Si pensi che la Regione prevedeva anticipazioni senza indicare né un capitolo di bilancio, né uno stanziamento, né, quindi, una copertura finanziaria. Una norma scoperta, una norma cabriolet, un assegno in bianco!. Questa è la dolce vita del Consiglio regionale: chiacchiere scoperte!
Potrei continuare, ma ognuno è capace di leggere la sentenza da solo e di analizzarla per intero o per parti. Resta un fatto: la Giunta Solinas si sta specializzando in tentativi di aggiramenti delle leggi e in conseguenti bocciature della magistratura giudicante, creando in Sardegna un clima di ‘furbizia’ generalizzata, tollerata dalla magistratura inquirente che prima non tollerava manco i peti, un clima brutto di aggiustamenti, accomodamenti, ‘ci penso io’, ‘ci pensiamo noi’, che fa un po’ senso ma che, bisogna dirlo, piace a tanti, a tutti quelli che ambiscono ad accomodare qualcosa. Posto che cercano accomodamenti, oggi la Corte ha invitato tutti a accomodarsi sul medio posto sull’attenti!
per antonio
umilmente, chiedo venia se in finezza di eloquio mi mostrai fallace, e altresì confesso che il dito medio del blogger citato passò inosservato sotto la forca caudina della mia attenzione (altrettanto fallace), ma, vivaddìo, colgasi perlomeno il tentativo di una parvenza di autoironia, e ci si liberi inoltre dall’assiomatico accostamento dell’incolpevole “zilleri”, o “tzilleri” che dir si voglia, al percepito concetto di location della volgarità!
diamine!!
se avessi lo smartfon ci metterei l’occhiolino….
Per Antonio Pinna: starò attento. Però parlare di livore mi pare eccessivo. Sullo slang: è una ricerca. La nostra lingua è diventata di plastica, inespressiva, fredda. Gestire con intelligenza le irruzioni dello slang non mi pare poi così truce. Certo, non bisogna esagerare, per cui starò più attento.
Professò… leggo, comprendo e condivido, la riflessione cosi come l’amarezza e il livore. Però recuperi il suo aplomb altrimenti tra inviti a sedersi su diti medi eretti e varie attività extra zilleri, ci autorizza a liberare commenti e “bagasse loro”, o altri, seppur sardissimi e simpaticissimi, inviti che rischiano di rovinare la riflessione.
Capisco la necessità di esprimere sconcerto e sdrammatizzare, ci riesce perfettamente, ma aperte le porte dello zilleri richiamo di rovinare la nomea di luogo educato. Dico per noi commentatori.
Buon Natale.
“l’opposizione a questi tracotanti, almeno a me così pare, sia rappresentata solamente da questo blog e dal suo blogger, che, pur non detenendo altro dovere che quello morale, sembrerebbe l’unico armato di capacità analitica e di contrasto a questa congrega di dissoluti, bagassa loro!”
Sottoscrivo convinatmente la pacata riflessione di Angelo.
Auspicio: “Cantade e ballade bois ka sos ballos sun sos bostros cando ana bennere sos nostros amus a ballare nois” P.m. (ma kantu?).
le osservazioni che nascono sole sole sono due: intanto speriamo che cotanta spudoratezza legiferativa sia corrisposta da adeguata pervicacia, da parte di chi di dovere, nel perseguire la rifusione del mal gestito attingendo alle tasche degli spudorati;
poscia non posso far a meno di considerare che l’opposizione a questi tracotanti, almeno a me così pare, sia rappresentata solamente da questo blog e dal suo blogger, che, pur non detenendo altro dovere che quello morale, sembrerebbe l’unico armato di capacità analitica e di contrasto a questa congrega di dissoluti, bagassa loro!
Ma, scusi prof. Maninchedda, l’opposizione che dice, che fa (al di là di scissioni e “scorie radioattive” prontamente riprese da VL)? Io, sarà un mio limite non odo nulla.
Caro Giovanni, lo so. So delle lusinghe esibite ai sindacati. Vediamo fino a che punto si arriva. Ma è certo che questa disinvoltura nasce dalla certezza di avere le spalle coperte. Da chi? Datti la risposta.
Caro Maninchedda, giusto 2 settimane fa, il giudice del lavoro, con una sentenza esecutiva di cui anche lei ha parlato in questo blog, ha ordinato alla Regione di rimuovere una serie di direttori generali nominati secondo un procedimento illegittimo. Secondo lei è stata eseguita? No. Sono tutti al loro posto. C’è qualcuno che sta accomodando il tutto, rassicurano qui, tranquillizzando la. Tutti al loro posto. Zitti e mosca
È tutto marcio. Ma legale. Nel mondo che ci circonda. Solinas è stato fermato. Molti no.
Non si vergogneranno mai.
Per vergognarsi dovrebbero essere condannati per qualcosa ma difficilmente questo avverrà.
Sono colpiti da delirio di onnipotenza.
Ha detto bene. Nel silenzio totale della stampa!!!!!
Purtroppo non si vergogna. Né di queste nefandezze, né della sua ingordigia in fatto di nomine contro ogni parere espresso anche dei suoi stessi “compagni” di maggioranza.
E la cosa peggiore è che, in entrambi i casi, si tratta di atti le cui conseguenze negative sul funzionamento della “res publica” vanno, e andranno, molto al di là del pur già grave danno erariale. Sono atti che inquinano sempre di più la mente e lo spirito di chi, a tanti livelli, crede ancora che – non fuggendo le responsabilità e collaborando con gli altri – si possa concorrere al bene comune.
E tuttavia le leggi sono approvate dal Consiglio Regionale.. Possibile che nessuno si sia accorto della tontesa nel dibattito? O tutto è passato a colpi di maggioranza bulgara?
Si è senza parole. Non per ciò che fa senza cultura giuridica Solinas e la sua Giunta. Ma perché si rivela ciò… che fan tutti. In questo lungo inverno del nostro scontento abbiamo visto di tutto. Decisioni prese sulla base di leggi e leggine costruite ad hoc per favorire qualcuno e bloccare altri. In questi casi, una legge costruita dopo avere conosciuto la platea dei candidati serve a legittimare ciò che è disposto. A volte, invece, la legge, che pomposamente vuole che si certifichi il merito, sceglie i suoi paradigmi, investendo alcuni del compito di verificarne il possesso da parte dei candidati, senza alcun riscontro o possibilità di contraddittorio. In questi casi, il potere premia se stesso e lega a sé alcuni individui per poter continuare a sopravvivere. Vi sono prove anche successive a certificare il merito, ma chi ha deciso l’attribuzione di una carica, lavora perché la sua decisione non sia smentita dai fatti, autoreferenzialmente lodandosi e legittimando la sua azione. Dice qualcosa sul perché non progrediamo?
… furbizia, tontesa, casinu… ajó chi Christian depet èssere sa ghia indipendhentista chi serbit a sos Sardos, “emulo” de cudhu Marianu IV de Arborea o de Giommaria Angioy, pro nàrrere pagu. Solu chi in s’anàgrafe li ant postu su númene irballadu, chi paret tropu cristianu.
Invetze li deghiat Mariano, prus propriamente Margiane, altrimenti detto Grodhe e, melius abundare quam deficere, Matzone, namus totu trassas e trassas.
De su restu, depindhe “emulare”, ite menzus de assemizare pro capatzidades alla Patria de i furbi (senza fare di ogni erba un fascio)?
E a dare man forte e iscurtare s’assessore a su Turismu chi, in Lombardia una paja de mese como, faghindhe “pubblicità” a sa Sardigna, nachi “Venite in Sardegna perché… [azummai li mancaiat su respiru] anche la Sardegna è Italia!”
E ite no si faghet a corpos de furbizia!!!
Da un lato, queste “geniali furbizie” senza vergogna; dall’altro, sopratutto guardando esclusivamente il TG di Videolina ( e la pubblicità annessa) che non quello di Rai 3, si sente che ormai è tutto un fiorire di serate all’insegna della tradizione, con balli e canti “identitari”, maschere tipiche del carnevale (12 mesi all’anno) e tanto divertimento e allegria per tutti!
Quando si saprà la data precisa delle prossime elezioni regionali?!?