di Paolo Maninchedda
Allora, riepiloghiamo i fatti.
Da giorni un giornale mi dedica un articolo al giorno.
Oggi mi accusa di aver pagato di tasca un terzo di un sondaggio. Quindi avrei pagato con soldi miei, non di altri e tanto meno di istituzioni. La notizia?
Anzi il misterioso sondaggio ha una fattura che è tanto misteriosa dall’essere agli atti di un procedimento giudiziario, liquidata con bonifico alla società che lo svolse, e quindi con denari certamente incassati dalla società che lo svolse non sospettabili di utilizzo diverso da quello del saldo della fattura emessa.
Non solo, scrive anche il giornale: «Soldi destinati al gruppo in Consiglio e che non sarebbero stati utilizzati, apparentemente, per i fini istituzionali previsti ma per utilità elettorali e, dunque, del partito». Bisognerebbe conoscere nel dettaglio la norma che disciplinava l’utilizzo dei fondi dei gruppi. Io la conosco benissimo.
Sarebbe utile verificare se nel 2007 si sono svolte elezioni. Poi sarebbe utile sapere quanti e quali erano i partiti del 2007. Poi sarebbe opportuno verificare quanti e quali erano i partiti con organizzazioni complesse. Poi sarebbe dignitoso informarsi sui movimenti bancari dei consiglieri regionali: i miei sono all’attenzione della Procura da dodici anni. Poi infine sarebbe utile informarsi sulla natura e sul numero delle indagini demoscopiche svolte a Macomer negli anni, non tutte uguali. Poi sarebbe utile sapere perché io sono andato dal pm Cocco nei giorni scorsi e che documentazione sto aspettando. Gli enti in Italia sono lenti nel dare i documenti, ma arrivano.
Adesso alcune notizie di contesto. A Cagliari vi erano quattro o cinque famiglie, in parte legate tra loro, che riuscivano ad avere sempre e comunque relazioni col potere regionale. Oggi non è più così.
Un tempo decidevano quasi tutto. Oggi non è più così.
La ricchezza a Cagliari è soprattutto di tipo immobiliare e gli immobili richiedono locazioni, meglio se pubbliche, o vendite, richiedono domanda e offerta.
Io, da quando sono assessore, ho riaperto cantieri più di ogni altro e non ho favorito nessuno, ho delegato a Comuni e Enti tutti gli appalti possibili e immaginabili. Ciò che prima era concentrato nelle mani di uno adesso è frantumato, irraggiungibile per tutti i famiglioni della terra.
Ho chiesto che la Regione andasse a affitti zero: la Giunta martedì varerà un Piano per gli Affitti Zero, secondo quanto indicato dal Presidente della Giunta. Ancora nessuno è riuscito a spiegarmi perché per due anni la Regione ha pagato cinque piani di cui solo due occupati. Perché? Perché tre piani vuoti vengono pagati per due anni a una determinata società? Quanto incide sul rating di questa società il contratto pubblico soggiacente questi affitti? Certamente se una società ha un mutuo che viene pagato a rate e parte di queste rate è coperta con risorse pubbliche, quel mutuo è più garantito di altri.
Ho chiesto perché alcuni uffici regionali non sono andati in altri locali regionali ipercablati e invece sono andati in affitto dal 2013 sempre presso lo stesso gruppo. Perché?
Allora è bene dirlo: io vado fino in fondo a staccare dalla politica regionale la politica parassitaria che la afflige. Mi costerà mesi di gogna pubblica? La sopporterò. Mi costerà essere sottoposto a indagini per acclamazione? Nessun problema: sono andato ormai sedici volte a Palazzo di Giustizia e a breve, appena arrivano le carte, ci riandrò, spontaneamente, senza avvocato, come ho sempre fatto. Ma finché ci sarò io i rendistas sardi, i veri figli dell’autonomia fraintesa, quelli della costante rivendicazione contro Roma e della perenne indulgenza interna verso la dissipazione delle risorse, non toccheranno palla manco di striscio. Si vuole preparare la forca in Piazza d’Armi? Rimarrà vuota tanto quanto ritorneranno piene le casse della Regione per promuovere sviluppo e non rendite.
Comments on “Potentissimi che non hanno più interlocutori preparano forche che rimarranno vuote”
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ma perchè prendersela con l’unione sarda?
contro questo fondamentale strumento d’ informazione.
tutti i lunedì ci sono le classifiche di tutti i campionati di calcio.
non so se si abbia la percezione di quanta gente può fruire di questo servizio, offerto ad un prezzo tutto sommato popolare: 1 euro.
1 solo euro alla settimana.
cosa è 1 euro?
un caffé al bar, una mozzarella in offerta, un paio di calze dal cinese.
quale di queste cose vale un’informazione tanto preziosa?
perchè prendersela contro l’unione sarda?
essa fa solo il suo mestiere. viva lei.
Egr. Prof. Maninchedda,
l’odierna lettura di un blog, che Lei conosce bene (e i relativi commenti…), porta a concludere che scrivere bene, saper scrivere bene, è una cosa molto disdicevole/riprovevole. Minchia! Siamo arrivati a questo punto…
Sempre dalla lettura odierna emerge un confronto impari: una intera redazione (57 giornalisti, se non ricordo male…) che conta le c con precisione contro uno solo…
Complimenti per il coraggio… il loro, ma soprattutto il suo!
Sempre leggendo attentamente lo scritto odierno emerge il tentativo di separare un’attività editoriale (il giornale) dal resto delle attività imprenditoriali facenti capo al medesimo soggetto. Come se la tasca non fosse una sola …!
Da ciò una serie di domande: se un giornale perde economicamente (cioè è in perdita), chi interviene per ripianare le perdite? I giornalisti della redazione? Forse si? Forse no. Sempre il medesimo giornale produce degli utili? Avrà un numero minimo di copie vendute per cui va in pareggio costi-ricavi? Sarebbe interessante saperlo… vista la puntigliosità con vengono presentati i numeri delle copie vendute.
Considerando la recente storia di alcuni giornali regionali e sicuramente difficile fare giornalismo facendo quadrare i conti.
Chi interviene per ripianare se ci sono delle perdite? Se la medesima persona ha in essere dei contratti d’affitto con l’amministrazione regionale è ipotizzabile che tali risorse servano anche per far andare avanti il giornale? E’ ipotizzabile considerando che la tasca è la medesima. Le risorse per pagare gli affitti sono sicuramente di tutti! Pubbliche. La scelta di arrivare ad “affitti zero” è nell’interesse di tutti.
Un giornalista fa il suo lavoro o difende il suo stipendio?
Sempre leggendo il medesimo blog, ho letto un passaggio secondo me molto sgradevole: sappiamo dove sei nato, dove sei vissuto e dove vivi adesso. Sa di avvertimento mafioso! O forse esagero? Un giornalista che scrive queste cose fa il suo lavoro o altro? Altro cosa?
E se qualcuno scrivesse che sappiamo dove vivi, da chi hai comprato l’appartamento, non quanto l’hai pagato, ma sicuramente molto considerando le finiture di pregio, che lo stipendio ti serve per pagare il mutuo, può essere considerato un avvertimento mafioso? O chiude un cerchio?
Saluti
Pippo
Caro Paolo. Se può in qualche modo servirti hai la mia più completa solidarietà. Per due motivi , principalmente. Il primo Perchè dai voce alle migliaia di sardi esclusi non solo dalle pubbliche prebende ( che diventano ricchissime nel caso degli affitti ) ma , spesso, anche dall’avere dignità di ascolto, di lavoro, di rappresentanza consumando la propria vita nella rassegnazione che i potenti e i furbi saranno sempre quelli che detteranno le regole e avranno successo nella vita. Con il secondo motivo voglio anche ringraziarti perchè hai fatto giustizia della mia disillusione : disillusione rinveniente dal prendere atto che , ancora una volta e dopo un davvero promettente avvio che pareva finalmente colmare quella terribile lacuna di una informazione libera e indipendente in Sardegna , quella testata giornalistica (l’altra non gli è, per altro verso, da meno) ricade nell’atavico gioco delle parti che vede l’informazione sarda schierata con gruppi di potere ben definit , nemici e contrari alla nascita di una vea , forte e libera “borghesia sard ” proiettata oltre ch , è naturale, ai propri interessi, a quelli preminenti e del popolo sardo e della sua nazione. Forse questa Giunta Regionale non ha molti Cuor di leone e , detto francamente , in molti settori arranca. Ma se riuscisse ad affrancarsi dai pericolosi giochi cagliaritani e dei loro maggiorenti sparsi un pò dovunque avrebbe già centrato un grosso obiettivo . Darebbe speranza agli ultimi che , altrimenti saranno sempre destinati a rimanere tali. Grazie ancora . G. Porcu
Carissimi buonasera.
Bisognerebbe comprendere che andare contro chi detiene certi poteri comporta i suoi rischi. Se poi quello detiene i mezzi di informazione ancora meglio (o peggio. Dipende dai punti di vista).
Non importa quanta sia la forza di penetrazione del mezzo in questione.
Se uno non dice o scrive ciò che desidera il detentore del potere lo si attacca o lo si oscura.
Questo tipo di potere può essere combattuto con le stesse armi se le si ha, o con l’estremo sacrificio del più debole….
Mi fermo per evitare di tediarvi oltre.
Tornando a bomba, caro Paolo, riflettevo sul discorso affitti milionari.
Lo faccio supportato da notizie fresche che mi hanno illuminato oltremodo.
Pare che, almeno uno dei contratti di affitto, di cui parli, sia vecchio di oltre 10 anni, pertanto se la tabella di excel non mi tradisce, è costato, a noi contribuenti, circa 10.000.000,00 di euro. Si! dieci milioni. Avete letto bene. D’accordo. Sia pure che i politici si debbano spartire la vergogna, suddivisa per mandato di competenza. Ma i tecnici? Parlo dei tecnici che sono sopravvissuti ai politici negli anni e che non hanno segnalato il problema? Di quelli che ne facciamo?
Il consiglio è sempre quello di qualche giorno fa. Verifica della reale competenza e farli roteare!
Controlla anche che, nel caso di cui stiamo trattando, non si tratti, come ritengo, di “stessa fratellanza”.
In ultimo, vorrei rivolgerti una domanda impertinente: il mio intervento di ieri è ancora “in moderazione”, come mai? Non dirmi che anche tu stai prendendo il vizietto di quelli citati nelle prime righe?
Non deluderci! Paolo!
Peraltro, la finalità del mio intervento è solo ironica.
Non farmi pensare ad un antico detto dei nostri degni padri che recita più o meno così “A caddu toccau, sedda li pittigada”.
Il Comandante.
Quando uno tira e reagisce alla crisi è solo visto male perchè i “pessimisti” lo devono criticare o cercare di fermare ma, a questi ultimi non gli va sempre bene… “e gai chi si crepene!”
Chi vuole intendere intenda… gli altri in roulotte
Finalmente una folata di moralità e coraggio nell’amministrazione della cosa pubblica, sembra la lettura di un romanzo. Come finirà? Se fosse un editore, il prox numero andrebbe a ruba.
Sintesi. Strade ci siamo, infrastrutture procediamo, Agenzia Sarda delle Entrate, momentaneamete sospesa. Facciamo una tappa ai box per veficare i contratti di affitto e poi ripartiamo. Va tutto bene..
Cando no ischin’ite iscriere….este pius facile criticare