I porti per la Sardegna sono sangue.
Non si può considerarli come una sine cura con qualche complicanza amministrativa.
È in scadenza l’Autorità portuale della Sardegna.
Pare che siano un’ottantina le persone che hanno presentato la propria candidatura.
La nomina avviene con una proposta del Ministro dei Trasporti Salvini, cui deve dare l’intesa il presidente della Regione. In caso di mancata intesa, procede il Consiglio dei Ministri.
Impossibile sapere, almeno per me, che cosa abbia in testa il ministro Salvini, ma è curioso che nessuna forza politica, dico nessuna, chieda alla presidente della Regione che cosa abbia in testa lei.
Esiste una coalizione di governo?
Sì?
E cosa fa se non si occupa di queste cose?
È questo silenzio che lascia alquanto perplessi. Cosa si vuole nascondere?
Non è un segreto che, non si capisce sostenuta da chi, vi sarebbe una candidatura per la Sardegna della dott.ssa Montaresi, dirigente attualmente in servizio al porto di Massa.
Io sono contrario alle quote di potere sardo cedute a proconsoli esterni e ciò non per una sorta di autarchia politica, ma perché o i Sardi esercitano i poteri di cui legittimamente possono disporre o impoveriscono la propria classe dirigente. Se si fa sempre il vice non si impara mai a fare il capo.
Abbiamo già segnalato che in rete le attività della dottoressa Montaresi sono accompagnate dal plauso della dott.ssa Musso, ad del Gruppo Grendi. Il Gruppo Grendi, dal canto suo, ha chiesto una nuova e più ampia concessione nel porto di Cagliari in ragione delle sue strategie di sviluppo.
Ora la domanda è: la nomina dell’Autorità portuale della Sardegna sta maturando esente da interferenze lobbistiche o sta dentro un tritacarne di pressioni e interdizioni nel quale la politica è ancillare rispetto agli interessi di parte?
Io ho questa sgradevolissima sensazione: la Sardegna è in questo momento e su questa questione un mero oggetto di scambio.
I porti sono i nostri polmoni, non possono sottostare a logiche lobbistiche.
I porti, in una economia prebellica come la nostra, sono una vera questione di Stato, sono luoghi strategici dove si devono tenere delicatissimi equilibri.
Faccio un esempio.
Il porto di Cagliari ha conquistato un deposito GNL che il Gruppo Grendi ha combattuto in tutti i modi, nonostante esso sia di grande vantaggio per la Sardegna.
Si può dire che il Gruppo Grendi dovrebbe avere il garbo di stare lontano dalla procedura di nomina dell’Autority di cui è concessionario?
Per questioni di buon gusto, non dovrebbe fare neanche il tifo.
Ma il problema, come al solito, non sono gli interessi speculativi che, finché rispettano le leggi, è anche normale che si facciano sentire.
Il problema è dato dai rapporti tra gli interessi speculativi e la rappresentanza politica. È questo il campo che dovrebbe interessare ambienti come la DDA.
Ci sono salotti dove il perlage del brut, dove il glamour dei premi e dei convegni veicolano interessi in contrasto con l’interesse pubblico, ma lo fanno dicendolo e non dicendolo, cioè in forme legalissime formalmente, ma mafiosissime nella sostanza.
Ecco, io vedo intorno alla nomina della prossima Autorità portuale questo clima, con uomini politici distratti o reclutati per una parte piuttosto che per l’interesse generale dei Sardi. Non manca ovviamente quel pizzico di malvagità sarda che potrebbe godere più per la nomina di un papa straniero che per quella di un conterraneo in ragione di un mix di invidia, ignoranza e vacuità che fanno il perfetto porcu in giubba di antica memoria. Ma di questi politici dannosi perché inconsapevoli del male che fanno, non ci libereremo mai!
Ebbene Alessandra? Come mai questa assordante “assenza” nel nome per questo rilevante ruolo? Si tratta della porta di casa e ogni buon pare di famiglia che ha a cuore il focolare domestico, da la sua meritata importanza nel presidiarla.
Come mai questo silenzio, quando i Satrapi del tuo partito Urlano a man bassa verso il Salvino per le piu’ svariate fetecchie e invece ora, che occorre bussare alla sua porta con una domanda seria: Salvi’ alla porta di casa ci pensiamo noi e non i continentali! NIENTE.
Indossi il Costume di Paese, al Redentore, con sorrisi e faldetta svolazzante , eppoi quando c e’ da alzare VOCE e tutelare gli interessi dei Sardi; silenzio Pragmatico a TUTTO spiano.
allesa’! Non sono mai stato sardista in vota mia ma giuro che francamente mi girang’o le scatole vedere Continentali come il tuo Assessore alla Sanita’ oppure il tuo Collaboratore alla Comunicazione , ricevere stipendio con i soldi dei SARDI.
Andassero a casa loro a fornire i loro servizi.