E dunque è stato svelato l’inghippo.
Avantieri L’Unione aveva detto che quattro illustri uomini di arte e di scienza sarebbero stati insigniti del titolo di Sardus Pater.
Ho proposto una riflessione sul fatto che questo titolo, per legge, può essere conferito solo dalla Regione Sardegna che lo ha istituito.
L’Unione in inglese ha invece comunicato che si tratta di un nuovo titolo e di un nuovo premio: Custos civitatis.
Ad assegnare questo premio è non un’istituzione sarda, ma un’articolazione dello Stato italiano, il Museo Archeologico di Cagliari, sempre più avviluppato in una comunicazione pubblica più da agenzia di pubbliche relazioni che da istituzione.
Resta un punto: chi è il Museo Archeologico per eleggere taluni e non altri a “Custodi” della Sardegna?
Un premio attinge il suo senso da chi lo propone, non solo da chi lo riceve. Il Comune di Castelsardo fa da anni il Premio Navicella per promuoversi turisticamente e legare il suo nome a quello di persone illustri in tutti i campi. È un premio turistico.
Il Museo Archeologico, diretto da una persona nominata dal Ministero dei Beni Culturali, ha titolo per discernere chi sia stato custos della Sardegna e chi no?
Se il Museo Archeologico di Cagliari avesse istituito un titolo nazionale italiano con le stesse modalità, il Ministro avrebbe alzato da terra il direttore e lo avrebbe mandato a dirigere il deposito del vasellame rinvenuto nei vespasiani romani.
In Sardegna, invece, il Museo Archeologico della Repubblica Italiana, si erge a conferire onorificenza sarde. C’è da pensarci.
Forse al direttore bisognerebbe far tradurre un verso di Virgilio lievemente adattato: Quid non mortalia pectora cogis, gloriae sacra fames (“a cosa non costringi gli animi mortali, maledetta fame di gloria”).
Forse in Sardegna dovremmo fare una riflessione: ci sono più premi che sardi, la qualità è a rischio.
@ Massimo
Custos custodes custodin a issos
Il Museo Archeologico di Cagliari è certamente diretto da una persona nominata dal Ministero dei Beni Culturali, previo bando e selezione, ma il CdA (di cui il direttore fa parte)? Questo è di nomina del ministro. Così, giusto per ricordare ai più sbadati che Franceschini tra gli altri ebbe a piazzarci il suo portavoce. Ancora in ‘sella’, almeno lui.