Barack Obama sta guidando in America una durissima lotta politica contro Trump. Quando tutti si sono messi in fila per baciare la pantofola a Trump (in Sardegna a Salvini), lui si è messo a reclutare uomini e soprattutto donne per contrastare, proporre soluzioni diverse, riorganizzare e convincere.
Vorrei dire agli snob che sono passati dall’eskimo (o dall’incenso) al brut sul sofà – quelli che raccontano bugie ai media sardi che, però, a loro volta, se le bevono tutte -: si fa così. Se non sapete più combattere perché cercate stipendi e rendite e sicurezze, almeno fatevi da parte.
Noi a dicembre vogliamo dire al governo della Repubblica italiana che in Sardegna esiste una Nazione diversa da quella italiana, che si è tolta il bavaglio dei secoli, che decide da sé e per sé, che non accetterà mai che aerei e navi per la Sardegna siano governati da Roma, che non inghiottirà mai che il fisco sardo sia uguale a quello italiano, che non subirà mai nuove tasse per le follie di Salvini e Di Maio, che non accetterà mai lo stato di polizia giustificato con la paura dei corrotti.
Noi a dicembre voteremo per costituire un popolo a difesa della nostra libertà. Ci sentiremo come se avessimo a fianco Obama e lasceremo le chiacchiere da sofà a chi le vorrà fare.