di Paolo Maninchedda
1) Lunedì prossimo, l’Anas incontrerà, su mia richiesta, la Coldiretti per un primo esame di una questione minore che mi sta a cuore: le cunette delle strade statali. Si parlerà della messa a dimora lungo le strade sarde di piante sarde. L’idea nasce dal confronto con un’azienda florovivaistica sarda. Non è semplicissimo a legislazione vigente raggiungere l’obiettivo, ma qualcosa si può fare. Non è la mia solita fissazione per le piante, anche se rimango profondamente convinto che investire in alberi sia investire in lavoro e benessere, si tratta inevece di continuare nell’opera di riordino del nostro sistema infrastrutturale che oltre a essere incompleto è anche abbandonato e brutto. Non c’è un metro di terra che non possa concorrere a generare ricchezza; il problema è valorizzarlo senza consumarlo.
2) Abbiamo acquisito molte carte della sentieristica sarda e dei percorsi ciclabili urbani, ma il quadro non è ancora completo. Ci vorrà del tempo, ma contiamo di concludere questa prima fase, meramente ricognitiva, entro il mese di settembre.
3) I comuni più esposti al rischio idrogeologico stanno facendo emergere con chiarezza un problema di non facile soluzione, ma urgentissimo: la delocalizzazione degli edifici costruiti in aree fortemente a rischio. Olbia ha un’interlocuzione molto avanzata con il Distretto idrografico; così pure Bitti. Terralba sta iniziando il confronto. Esterzili, che sta scivolando a valle, dovrà prima o poi cominciare a farlo. Ma il tema ricorrente è che cosa fare degli edifici pubblici e privati edificati in zone ad alto rischio. La cosa più razionale è demolirli e ricostruirli altrove. Chi paga? Sono convinto che saremo costretti a predisporre e finanziare una legge per le delocalizzazioni.
4) I rifiuti che ogni giorno si accumulano lungo le cunette delle starde sarde sono una vergogna nazionale sarda. A me si chiede di imporre all’Anas o alle Province di accollarsi i costi dello smaltimento, ma dovrei farlo anche con i Comuni per le strade comunali periurbane. Eppure sono convinto che non sia giusto sottrarre soldi alla fiscalità generale per rimediare alla profonda inciviltà non di pochi, ma di molti. Ci indignamo sempre verso i predatori della Sardegna, ma siamo troppo indulgenti verso gli incivili nostrani, che buttano di tutto lungo strada, nei canali, nei crinali dei monti, un vero schifo che ci fa una fotografia impietosa. Non c’è azione politica che possa fare uscire da una condizione di dipendenza se non si è in grado di testimoniare con i propri comportamenti l’avvenimento di una rivoluzione educativa.
5) Troppi paesi e troppi borghi marini versano i reflui apparentemente in pozzi neri e ( poi, se non subito) nei fiumi e nei mari. Io farò di tutto per trovare i soldi per rimediare a questo schifo, però, anche in questo caso, non è giusto che cinquant’anni fa, poniamo, Tizio si sia costruito la casa al mare con autorizzaizoni farlocche e oggi tutti i cittadini (anche quelli che non hanno l’ossessione di comprare o fare le case sugli scogli o sulle spiagge) debbano pagare interamente le fogne. Anche in questo caso, l’egoismo deve comportare un costo. Una parte lo sopporta la Regione, una parte chi sversa impunemente nei fiumi e nei mari.
Caro Paolo ricorda che si puo risparmiare nel reperire le piante…l ente foreste ha dei vivai forestali nei quali si trovano le essenze della flora sarda…usiamole
Condivido pienamente questa analisi…investire in alberi,lavoro,opportunità,ossigeno…il nostro scarso senso civico…La direzione mi sembra quella giusta.
LA TARIFFA UNICA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI:
“NON SOLO PER L’OGLIASTRA MA PER TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE” evitando così di discriminare i paesi virtuosi che da anni ormai conferiscono regolarmente nei centri autorizzati di recupero energetico e riciclo, abolendo le deroghe che permettono di scaricare ancora i rifiuti nelle ormai strapiene discariche della nostra regione. Sarebbe un passo importantissimo per la soluzione di un problema che ci portiamo avanti da troppo tempo.
Caro Paolo . Ottima iniziativa. Con riguardo alla pulizie delle strade debbo dirti che i comuni già paghiamo lo smaltimento dei rifiuti abbandonati sulle strade peri urbane e in quelle comunali in genere. Ci siamo sempre opposti ai diktat di ANAS e provincie quando chiedevano ai comuni la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati nelle pertinenze delle strade statali e comunali. Io ho affrontato con ANAS e provincia di nuoro un forte contenzioso perché mi minacciavano di denunciarmi alla procura se non avessi provveduto in tal senso. Alla fine ho avuto ragione io. Ma ci hanno tentato. E penso che ci tentino anche con gli altri comuni. Resta drammaticamente sul campi l’inciviltà di troppi sardi. Mi diceva ieri un mio amico di Bologna ormai sardo e irgolese di adozione. Giovanni ma che vai a fare a capo frasca a chiedere la liberazione dei territori occupati dai militari se poi trattiamo quelli liberi così ( mi mostrava una foto da lui fatta nelle periferie dei nostri paesi ). Medito sulla risposta
É vero, oltre a gli effetti negativi materiali che ogni forma di inquinamento produce, all’ambiente in generale e di conseguenza alla nostra salute, diamo una pessima immagine di “noi”: in primo luogo a “noi” stessi e alla nostra autostima; in secondo luogo ai tanti visitatori d’oltremare.
Sarebbe necessario farsi carico delle bonifiche dei siti oggetto di abbandono e sversamento, con oneri a carico della collettiviá.
Comune per comune, assumendo un adeguato numero di addetti per il tempo necessario, suddividendo il costo effettivo in aggiunta al servizio di raccolta e smaltimento, specificandone l’origine in bolletta, in modo che tutti si facciano carico del problema e ognuno vigili per se stesso e gli altri. Se non ci saranno rifiuti da raccoglire in giro per le campagne, non ci saranno costi aggiuntivi. Nell’interesse di tutti.
Il governo Sardo dovrebbe stabilire le norme per i comuni e farsi carico di una intensa propaganda di sensibilizzazione attraverso i media, dare mandato al CFVA , alle polizie locali, nonché alle compagnie barracellari e a tutte le associazioni di volontariato, di intensificare la vigilanza e la repressione, per chi ne ha la competenza specifica.
Complimenti Paolo, grande iniziativa.
Uno dei tanti problemi della nostra bella regione. Ottima iniziativa!
Sono azioni concrete che distinguono il fare politica con spirito di costruire dal fare politica con spirito di apparire. Bravo Paolo
Verde , verde ,verde , finalmente si parla di verde . Ass..pigia l’accelleratore sul verde .