E dunque Salvini ha perso e la Meloni soffre l’equivoco del cordone ombelicale tutto nero che la lega alle nostalgie fasciste. In Italia, la Destra vincente è quella di Draghi, la Destra liberale, democratica, parlamentarista, orgogliosamente borghese, ma è una Destra senza partito e che mai l’ha avuto, giacché Berlusconi ne ha dato un’interpretazione erotico-affaristica che l’ha ferita a morte.
Il Pd Ieri ha vinto il Pd e la sua strategia di celarsi, giustamente, dentro coalizioni civiche. Adesso il problema è gestire l’erezione elettorale. Quando il Pd vince, tende a fottere tutti per gli anni successivi. Vedremo se in questo caso sarà più casto. Intanto, in autotutela dalle pulsioni del satiro rosso, chi sta all’opposizione della Giunta Solinas e non è del Pd farebbe bene a coordinarsi. Al Pd in Sardegna mancano 15 punti percentuali per potere competere in posizione vincente alle prossime elezioni regionali. Non sono pochi.
Definizione di surfista e tendenzialmente non fingono.
Il surfista è invece una persona che ha bisogno di stare sempre in rapporto acchiappante con il potere.
C’è una compagnia di giro sarda che nell’arco di pochissime ore, in tutte le competizioni elettorali, cambia casacca e te la ritrovi attovagliata a fare il coretto al vincente. Questi coristi teorizzano l’insostenibilità civica della sconfitta.
Non sanno perdere. Non sanno resistere.
Surfisti praticanti
Questi hanno riempito le piazze a Salvini ministro dell’Interno.
Questi hanno cambiato schieramento in due settimane, divenendo, da candidati del mondo del centrosinistra o del mondo indipendentista quali erano, candidati del Centrodestra.
Questi sono stati premiati con incarichi, ruoli apicali nel governo della Sardegna, nelle Asl.
Questi sono gli imprenditori senza anima, parassiti dell’influenza politica che veleggiano con ogni vento animati dal solo sogno di divenire monopolisti nel loro settore grazie alle scelte politiche.
Questi sono i sindachetti, i prinzipaletti locali che a ogni elezione si camaleontizzano, in modo da apparire gradevoli ai nuovi vincitori perché diversamente, dicono, non arrivano i soldi dalla Regione. In realtà non è vero, mentre è vero che tendenzialmente sono loro a non avere molte capacità nel reperire i finanziamenti pubblici, per cui ripiegano sulla richiesta del favore in cambio di consenso (oddio, adesso un procuratore amico mio aprirà un’inchiesta!).
Infine ci sono i deboli, quelli che da soli non sanno stare, che hanno paura di contrastare un potere ingiusto, che vogliono stare solo nella storia facile e non in quella difficile. Questi sono solo deboli, non mi piacciono, mi fanno pena, ma fanno meno schifo degli altri.
Surfisti parassiti e amanti da sofà
Tra i surfisti si distinguono i parassiti da sussidio. Trattasi di una fauna che si colloca negli interstizi retribuiti del potere e di queste prebende vive, mette su famiglia, contrae mutui, succhia e serve il padrone, con disprezzo e subordinazione. Questi sono i pessimi. Abitano il pozzo dei fraudolenti. Si mascherano, si nascondono, covano rancori, ma nel frattempo si infilano nei gabinetti assessoriali, nei consigli di amministrazione, nei collegi sindacali (dove mettono su ragnatele plurilustrali). Fanno il paio con gli amanti/le amanti da sistemare, poveri uomini (talvolta amanti di uomini potenti cattolicamente integerrimi ma dorsalmente praticanti) e povere donne vittime di un incontro apparso fiabesco e divenuto infernale che poi devono in qualche modo sbarcare il lunario e tirare a campare.
Vi sono donne che si sono emancipate dalla schiavitù con attici, case o terre, e sono ammirevoli, gente seria che sa farla pagare. Ma non tutti/tutte sono così.
Questi sono i personaggi balzacchiani che, quando periscono, si aggirano come spettri ancora nelle strade delle città a chiedersi il perché dell’esistenza, a domandare se ancora qualcuno li riconosce. Quando mi ubriaco ne vedo qualcuno/qualcuna e non riesco a dormire per giorni. Sono gli spettri delle esistenze perse che solo Uno è in grado di salvare.
Cambio di stagione
Ieri questa carrellata di mostri era nel panico. Devono tutti prepararsi a cambiare il guardaroba e non sanno ancora che stagione è in arrivo. Aiutateli a vivere almeno un paio d’anni da poveri. Ridiventeranno persone.
“la Meloni soffre l’equivoco del cordone ombelicale tutto nero che la lega alle nostalgie fasciste. “ in che senso equivoco? Mi pare sia ormai chiaro a tutti il nero e il black per finanziare certe campagne elettorali a Milano dopo l’inchiesTa di Fanpage e la messa in onda su Piazzapulita. Mi chiedo che effetto avrà avuto su Truzzu e se anche dalle nostre parti ci sono nostalgici di Hitler , razzisti e antisemiti o se è solo un fenomeno da Roma in su
Ciao Paolo.
Hai scritto: “Quando mi ubriaco …”.
Oh balla! No ischìo chi buffaìas. E a ite t’imbriàgas, a binu o a paraulas?