di Paolo Maninchedda
Ho letto stamane i resoconti del dibattito in Aula di ieri sulla riforma del titolo V, al quale non ho potuto partecipare.
Capisco che giacché si parlava della Costituzione italiana non si poteva parlare di altro. E capisco che nella costituzione italiana la Nazione sarda non esiste, né esiste il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo, né esiste il diritto all’autogoverno.
Però, però, però: detto tutto questo noi abbiamo un’idea della Nazione sarda, della nostra sovranità, del nostro diritto all’autogoverno, della nostra modernità europea che devono sempre essere messi in evidenza.
Nel dibattito di ieri i toni prevalenti sono stati quelli dell’autonomismo. Dobbiamo stare attenti a non scivolare in una palude autonomista. Se c’è una cosa che la riforma Boschi certifica è la fine dell’autonomismo, ma non nella direzione del federalismo, piuttosto nel suo contrario: il centralismo.
Il neocentralismo italiano non si combatte con un nuovo autonomismo o con una posizione debole di distinzione delle regioni a statuto speciale da quelle ordinarie. La giurisprudenza costituzionale ci ha insegnato che prima o poi ciò che riguarda le ordinarie riguarderà le speciali.
Il neocentralismo italiano si combatte con una nuova idea di Stato sardo. Si combatte intanto agendo ‘come se’ fossimo uno Stato. Non abbandoniamo mai questa vocazione specifica del Partito dei Sardi: noi agiamo in Sardegna ‘come se’ la Sardegna fosse uno stato. L’autonomismo debole e rivendicazionista non appartiene al nostro patrimonio culturale.
Comments on “Per non tornare indietro”
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Oggi le 5 regioni interessate con in testa la Sardegna, il suo Governatore e l’Assessore alle riforme. Il Presidente ha assolto ciò che aveva promesso di fare, presentando “in anticipo” un documento che in sintesi dice: Senza intesa il patrimonio della specificità è intoccabile». Ma..- achtung!! tappa delicata e decisiva, sarà lunedì a Roma, quando le Regioni ordinarie presenteranno al governo le loro controdeduzioni sulla riforma.
A sentire la regione Sicilia va benissimo, la determinazione Sarda è stata sposata all’unanimità. Ecco appunto… avrei gradito, e con me tutti i Sardi, se agli amici siculi… fosse ricordato, del perchè non siano altrettanto attenti, quando si parla di rappresentanza Sarda in Europa! Se per loro è democratico che nella zona più civilizzata del pianeta… l’isola Sarda non sia rappresentata a Bruxelles.
1) Appurato che, la madre di tutte le leggi, non preveda neanche nelle bozze,la N.S capacità di autodeterminazione.
2) Preso atto che neanche i discendenti borbonici intendono accantonare… l’egoismo e la considerazione pressochè nulla che hanno nei nostri confronti.
Se ne deduce che: La riforma Boschi assume le sembianze di un caterpillar con la lama bene a terra in modo che tutto venga appiattito e piallato.
Non facciamoci distogliere, del nostro modo di essere e di fare…applicandoci nel possibile ogni giorno per risolvere o quantomeno alleviare i problemi della gente, perchè ora..di questo c’è bisogno. Il fomentare sommosse bellicose del genere Veneto, mi viene da dire che dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l’inquilino. Mi ricordano quel manipolo di soldati giapponesi ai quali non è ancora stato detto che la guerra è finita….Ma!!!anche coloro che stringono patti con questi rigurgiti..sarebbe meglio che ci risparmino che ne so, un qualcosa che assomigli ad un’aeroplano….poi si sa, il calore del sole anche ad Icaro bruciò le piume.
Ciao Paolo,
ti trasmetto una sintesi di alcune indicazioni avute da alcune imprese che, forse, iniziano a “combattere agendo come se fossimo uno Stato” :
1)sul fronte degli appalti inferiori al milione di euro, sarebbe una buona azione da parte della Regione, rafforzare il concetto verso le amministrazioni, di utilizzare in via esclusiva sui lavori di opere Generali, (le cosiddette OG) le PROCEDURE NEGOZIATE, in quanto i Tecnici si trovano a doversi prendere la responsabilità di scegliere questo tipo di “procedura ristretta” e quindi non volendosi prendere nessuna responsabiltà preferiscono procedere all’Asta Pubblica con la massiccia partecipazione di imprese continentali
2)sempre sul fronte degli appalti, potrebbe essere molto più dinamico e soprattutto dare adito a meni ricorsi, accelerare selle STAZIONI UNICHE APPALTANTI, potrebbe essere una indicazione quella di istituire un sistema provinciale, considerando che avere un ufficio che gestisce solo le procedure di affidamento e contrattualizzazione porterebbe ad avere procedure più snelle e soprattutto nella stessa giornata e con gli stessi documenti si potrebbero presentare 3 o 4 offerte, ma soprattutto si crerebbe uno staff di tecnici molto preparato che garantirebbe la massima trasparenza a tutti
3)circa il dissesto idrogeologico ti invitiamo a visitare il sito http://www.dissestoitalia.it dove sono presenti anche le problematiche dell’alluvione in Sardegna e considerato che anche il Ministero dell’Ambiente è stato sensibilizzato, dobbiamo riuscire a portare “FUORI dal patto di stabilità” almeni i lavori di “prevenzione” che consentirebbero lo sblocco di molti cantieri
4) in ultimo vorremmo capire come si intende procedere con la gestione di Abbanoa, in quanto pare che si stia procedendo a “mettere in gara” la gestione degli impianti per un valore superiore ai 100.000.000 ma, non vi saranno le coperture finanziarie ed abbiamo paura che le stesse saranno attinte dai fondi della ricapitalizzazione e dati alle BANCHE per coprire il rientro degli affidamenti e non a SALDARE I DEBITI verso le imprese di appalto.
Ti ringraziamo molto per l’attenzione e speriamo in una tua condivisione delle indicazioni.