Ma è poi così difficile non essere permalosi?
di Paolo Maninchedda
Lo dico io prima che lo diciate voi: l’articolo di oggi è di autocritica.
Pietrino Soddu, nel lontano 2004, quando pensavamo di aver innovato la politica sarda con Progetto Sardegna, mi aveva invitato a Sassari per scambiare due chiacchiere. Mi pare fossimo vicino a Piazza d’Italia. Mi disse che, essendo diventato consigliere regionale, dovevo abituarmi alle critiche, perché era giusto che il mio operato fosse duramente vagliato dagli altri. “Tu, mi disse, non ti devi offendere più se uno ti dice che sei un coglione. Tu hai l’obbligo di argomentare, di spiegarti, di fornire ragioni”.
Ora, sul termine ‘coglione’, nel Marghine si racconta una storiella che non può che avere Bolotana come contesto. Si racconta che il leader di Forze Nuove Donat Cattin si sia recato al ridente paesello per svolgere un comizio, nonostante colà lo scontro tra Dc e Pci avesse assunto toni da Peppone e don Camillo. Attraversando a piedi il paese, venne epitetato da un cittadino esigente con un sonoro: “Coglione”. Si racconta, per l’appunto, che l’esimio parlamentare, per nulla turbato, si sia avvicinato a questo composto e raffinato nativo e gli abbia detto: “Piacere, Donat Cattin”.