Referendum all’italiana: incapaci di produrre ricchezza, producono potere. L’ombra delle radici del fascismo
di Paolo Maninchedda
Bisogna dire che, per la piega scandalosamente bugiarda che sta prendendo il dibattito sul referendum, a parlarne dovrebbero essere Jannacci e Gaber, purtroppo scomparsi. Servirebbe la loro intelligente ironia per mostrare quanta rogna stia sotto le facce truccate che promettono radiosi futuri o impellenti catastrofi.
La prima domanda, sempre la stessa, che in politica occorre farsi è: «Chi decide per noi?» La seconda: «Perché?»
Chi sta decidendo di che cosa è opportuno parlare durante la campagna elettorale?
Renzi sostiene che non si deve parlare dell’incapacità italiana di produrre ricchezza e della crisi paurosa delle attività produttive. Dice che si deve parlare dell’abolizione del Senato punto e basta (perché sulle Regioni è più prudente, svicola, non si fa stringere su quella solenne porcheria che è il nuovo art.117; sa di avere la coscienza sporca).
Troppo semplice, troppo facile.