Killing me softly
di Paolo Maninchedda
Il Lamentante specializzato è un politico che ha tutti i parenti sistemati nel pubblico o nel parapubblico e lui stesso è un dipendente sistemato da qualche partito in qualche luogo sicuro.
Il Lamentante, sempre col sedere al caldo e le spalle protette, non si lamenta per sé, perché è altruista, si lamenta per i disagi degli altri, però, giacché non conosce il bisogno e la difficoltà, usa le parole che sente dire in giro sperando di essere riconosciuto come il capo del popolo. Va al bar e sente che qualcuno si lamenta di chi lascia la spazzatura per strada e immediatamente fa la dichiaraazione contro un altro politico che avrebbe dovuto far pulire la strada. Poi prende la macchina e sputa il chewingum dal finestrino, soddisfatto di sé.
Il Lamentante protesta su tutto finché non vince qualche elezione, poi, quando è in sella, cerca un altro politico su cui scaricare ogni responsabilità.
La Sardegna ne è piena. La nostra patria è piena di politici con la giacca a doppia coda dei marchesi, il volto lucido e pacioso dei benestanti di frodo, specializzatisi nel non sapere fare nulla, nel non sentire la responsabilità di nulla e con l’unico ossessivo obiettivo di diventare onorevoli.
Questi, quando li incontro, mi ammazzano, mi muoiono. Non li sopporto, li disprezzo profondamente, li vorrei sbugiardare pubblicamente, dire loro quello che sono e che cosa rappresentano: rappresentano la rovina dei sardi. Sono vergognosamente e pomposamente sordidi, pieni di legami occulti, di amicizie pronte a soccorrerli, di collusioni. E invece, devo ascoltarli, rispondere, argomentare, e dunque morire lentamente, ucciso dalle facce di cartone del parassitismo borghese. Libera nos Domine.