Ieri l’opposizione ha occupato l’aula per protesta contro la fuga della maggioranza sul tema della continuità territoriale.
Un gesto giusto, motivato. Da troppo atteso.
I giornali non riescono a dire con evidenza che la crisi nei cieli della Sardegna è stata generata da una scelta disastrosa e personale del Presidente Solinas. Questa complicità e questa censura sulle vere responsabilità (non parliamo poi della grande manipolazione messa in atto dal Quotidiano di Sostegno alla Giunta, il quale per mesi ha dato prime pagine e interviste alla Giunta su Gas e Aerei annunciando anche la flotta aerea sarda – una panzana vergognosa – e oggi dedica l’apertura a un’aggressione in carcere, mettendo la protesta dell’opposizione in un francobollo. È un giornale che sta disperatamente cercando acquirenti, che deve procedere a massicci pensionamenti e che, nonostante tutto questo, non sa se avrà futuro) reclamavano da tempo un gesto severo che richiamasse al dovere della verità.
Detto questo, mi sento di dire ai consiglieri regionali di opposizione che questa è l’unica strada: opposizione dura, senza mediazioni, senza ciance, perché il degrado istituzionale e politico rappresentato dall’azione di questa maggioranza e di questa Giunta, l’indifferenza al diritto e l’impunità diffusa sono così gravi e profonde da richiedere fermezza nel resistere.
Una scelta simile comporta una disciplina, un costo e una coerenza.
La disciplina è non negoziare nulla sotto banco, non chiedere favori, cortesie, attenzioni, emendamenti in finanziaria ecc. Nulla.
Il costo è vivere a pane e acqua per cinque anni, affidando il proprio futuro successo non alle relazioni, ma solo alla proposta di una nuova Sardegna.
Il Pd deve finirla col fiancheggiamento romano e governativo a questa Giunta. Le istituzioni sono istituzioni e la collaborazione tra Governo e regione è doverosa; ma il fiancheggiamento politico, la coabitazione tirrenica deve finire, diversamente la prossima volta non si capirà nulla.
La coerenza è non ricadere in antiche abitudini. Ho letto la leggina sui Gruppi approvata a fine dicembre. Una vera indecenza. I gruppi di opposizione non la usino, si tengano lontani: è una legge che puzza di prebende e corruttela da lontano (vorrò vedere il Presidente del Consiglio firmare i contratti e rispondere del lavoro effettivamente svolto dagli addetti reclutati). Non usatela. Meglio, molto meglio correggere la legge, mettere un budget vincolato a disposizione di ciascun consigliere perché egli, e non il Consiglio, recluti un segretario/segretaria con contratto registrato, retribuzioni e contributi tracciati. Molto meglio. Si dà lavoro e si aiuta l’attività politica in modo incontestabile.