di Paolo Maninchedda
Sono passati tre anni dall’alluvione del 2013. Lo ricordo a tutti. Due anni e mezzo dall’insediamento di questa Giunta. Nel frattempo si è progettato, si sono trovate le risorse (che non sono lì immobili ad aspettare i nostri comodi) e si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Olbia.
Olbia, una città cresciuta male, con case su canali e fiumi, è esposta ad un rischio idrogeologico altissimo. Non si può perdere neanche un giorno.
Il Piano Mancini ad oggi è l’unico progetto articolato, corroborato dal Distretto Idrografico, presentato alla Valutazione d’Impatto Ambientale. Durante la procedura di Valutazione d’Impatto sono state presentate altre idee progettuali, molto propagandate durante le elezioni, che però necessitavano di integrazioni, cioè occorreva che passassero da una indicazione sommaria di opere e percorsi a una progettazione vera e propria. La Regione, subito dopo l’insediamento della nuova Giunta, ha favorito l’incontro tra i progettisti delle proposte alternative al Piano Mancini e il Distretto Idrografico. Dopo quel confronto bisognava assolutamente integrare le idee progettuali presentate (oltre ad altri aspetti di incompletezza che non sto qui ad elencare).
Nel frattempo vi è stata un’iniziativa pubblica estranea alla procedura, ma nessuna significativa integrazione delal documentazione presentata. La sospensione della VIA scade il 23 ottobre.
La Regione, e in particolare la struttura Commissariale per il Rischio Idrogeologico, che ha molte ed eccessive responsabilità, ha adottato un atto di avviso al Comune che sostanzialmente dice che se il Comune non provvede a completare la VIA vi provvederà il Commissario per il rischio idrogeologico avvalendosi dei dipendenti comunali. Non una revoca al Comune di Olbia come soggetto attuatore, ma una supplenza per completare gli atti.
Dinanzi a questo, il Sindaco Nizzi, con parole dure e immeritate dalla Regione, ha annunciato la volontà di ritirare la VIA. Sul merito la Regione agirà secondo legge, ma certamente non consentirà che si ritorni indietro nel tempo ad azzerare tutto come se ci trovassimo subito dopo l’alluvione.
Il rischio è altissimo e non c’è tempo da perdere.
Nessuno vuole imporre niente a nessuno, ma le procedure vanno svolte bene e in tempi rapidi.
Qui non siamo nel terreno della propaganda elettorale.
Qui siamo nel terreno delle responsabilità personali e istituzionali per la salvaguardia della vita altrui, per la tutela dell’incolumità pubblica.
Mi auguro che ci sia saggezza e resipiscenza. C’è purtroppo una politica leggiadra che non bada al peso delle parole, e c’è il diritto nel quale le parole sono come macigni che lasciano un segno indelebile. Ci si rifletta.
Comments on “Olbia: prima di tutto proteggere la popolazione”
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Gentile signora, io ho il dovere di non impancarmi a giudicare progetti, ma di portare avanti ciò che le strutture tecniche hanno validato. Il Distretto idrografico della Sardegna è l’organo che giudica la capacità dei progetti di ridurre il rischio idraulico. La Valutazione d’Impatto Ambientale è la sede legittima della valutazione comparativa dell’impatto delle opere. Io ho il dovere di portare avanti ciò che nelle legittime procedure amministrative risulta valido. Il Piano Mancini ad oggi è l’unico progetto sviluppato e i suoi presupposti metodologici e le sue previsioni ad oggi non sono stati smentiti; i progetti concorrenti sono al momento solo idee progettuali, non sviluppate come richiede la legge dagli stessi proponenti. Conosco benissimo il vostro territorio; forse sarebbe stato opportuno che gli stessi amministratori olbiesi lo conoscessero meglio prima di costruire dove non si doveva costruire, costringendo oggi tutta la società sarda a spendere quasi 100 milioni di euro per rimediare a grandi errori.
Per l’appunto, prima di tutto proteggere la popolazione e non esporla ai rischi ancora maggiori come invece la esporrebbe com’era progettato il piano Mancini. Impariamo invece dai luoghi dove sono abituati all’acqua, come per esempio l’Olanda, dove hanno fatto di un problema, una risorsa. Gentile Sig. Maninchedda, non mi occupo di politica e non sono in grado di sapere se lei conosce bene il nostro territorio nè se si è interessato a noi negli ultimi 3 anni. La prego gentilmente di non portare avanti il Piano Mancini, non così come è stato progettato. Abbiamo bisogno di migliori opere. Una abitante di Zona Bandinu, Olbia. Grazie.
Molto vero, c’e’ chi nonostante abbia vinto le elezioni continua a fare propaganda elettorale, non preoccupandosi delle priorità’ dei cittadini di Olbia. La Nuova riferisce che il sindaco ha annunciato anche che darà l’incarico per redigere un nuovo piano di mitigazione del rischio idrogeologico, con una spesa di 270mila euro. Penso e credo che i soldi siano del Comune, utilizzando altri capitoli di spesa che in seguito a questa decisione rimarranno con 270 mila euro in meno.
Forse invece che eleggere un medico di famiglia gli olbiesi avrebbero fatto meglio ad eleggere un ragioniere.