E dunque ieri nel consiglio comunale di Olbia è passata la proposta di variante al Pai elaborata dalla Technital. La potremmo chiamare la variante Nizzi, perché costruita e voluta dal sindaco.
È la variante necessaria a sostituire il Piano Mancini.
Quindi abbiamo la prova provata che quando il sindaco si schierò contro il Piano Mancini non aveva uno straccio di studio che corredasse e supportasse la sua posizione. Invertendo la logica delle cose a Olbia, prima c’è stata la posizione politica, poi lo studio che la giustifica. In materia idraulica dovrebbe accadere il contrario: prima gli studi e poi le decisioni, non il contrario che sa tanto di flessione della scienza all’ideologia.
L’anima della variante la racconta candidamente l’Unione nell’occhiello: Passa la variante al Piano idrogeologico. Ridotti i vincoli di inedificabilità. Più nel dettaglio: «Rivalutati i parametri di vulnerabilità e i criteri di mappatura, lo studio ha consentito di declassare la pericolosità di tante zone della città che, dopo la furia di Cleopatra, nel P.A.I. redatto nel 2015, erano state classificate in zona ad alto rischio idrogeologico (in via cautelativa) dove oggi vivono circa quindicimila persone. Non più pericolose, da zona Hi4 sono diventate Hi*, rimettendo al Piano urbanistico comunale la discrezionalità dell’edificabilità e degli interventi possibili».
Non avevamo certo bisogno di questa cronaca per sapere che l’obiettivo era ridurre i vincoli di inedificabilità. Ciò che vorrei dire è semplicemente una cosa (a corredo anche delle parole dei tecnici riportate dai giornali che mi auguro non siano state realmente così banali e superficiali come sembrano): voi siete pazzi.
Voi state sfidando la natura per l’ennesimo omaggio al dio denaro, a quel fraintendimento dello sviluppo col denaro di cui vi siete ammalati scimmiottando i costumi, grezzi, altezzosi, innaturali e ingiusti dei ricchi, veri e presunti, che vi frequentano d’estate.
Voi ammirate e imitate l’osceno.
Voi sapete benissimo che Olbia ha bisogno di tutto fuorché di continuare a costruire.
Voi siete matti a dedurre dall’eccezionalità di Cleopatra la sua irripetibilità.
Siete degli irresponsabili gravi.
Sfidare la natura mentre si sta trasformando per colpa di tutti gli avidi della terra è una grave responsabilità.
Adesso sarò curiosissimo di leggere cosa scriveranno i tecnici del Distretto idrografico analizzando la proposta di variante.
Sarò curioso di vedere se saranno giustamente severi come quando presiedevo io il comitato (su delega del Presidente) o se improvvisamente si svaccheranno. Oppure dovremo assistere anche in questo caso, come per la Via del Piano Mancini, ai tecnici regionali che diranno una cosa, magari non gradita al governo regionale, e dunque al richiamo dalle ferie di un direttore di servizio che per dire esattamente ciò che voleva il governo regionale si è servito di un parere di un tecnico esterno a convenzione, compulsato ad hoc? Ci aspettiamo di tutto.
Un ultima parola all’opposizione: non ci si può astenere dinanzi a queste cose.
Siete delle mammolette.
Non si può pretendere di essere l’alternativa a Nizzi avendone paura.
Voi ve la fate sotto appena inizia a parlare, vi fate umiliare, vi fate dileggiare, vi fate annichilire, e alla fine andate a rappresentare non l’alternativa, ma l’invidia del suo potere.
O combattete davvero o per fare le comparse negli assolo di Nizzi sarebbe meglio la ritirata. Voi date ragione a quelli che dicono che avete troppi fili e filetti in comune con Nizzi per combatterlo seriamente. Il mio problema è che vi avevo creduto. E mi fa male. Molto.
92′ di applausi gentile signor Maninchedda! Noi abbiamo studiato la città e abbiamo anche pubblicato a livello internazionale. Ecco il paper:
https://www.mdpi.com/2073-445X/10/6/620/pdf
Ad Olbia la situazione è drammaticamente pericolosa.. eppure continuano a costruire e a fare varianti. Incoscienti cronici..
Nell’Italia che nei secoli passati è riuscita a sviluppare tantissime città attorno a bellissime piazze, con soluzioni urbanistiche studiate dagli urbanisti di tutto il mondo, oggi non si riesce più a concepire lo sviluppo urbano dissociandolo dalla speculazione edilizia, dove l’iteresse unico è quello di fare enormi guadagni disinteressandosi totalmente di interessi altrui.
Il risultato sono le città che crescono consumando territorio, con periferie disordinate e prive di servizi: periferie dormitorio. Il vile denaro, mezzo veloce e potente per acquisire o condizionare facilemente altri poteri, sembra essere l’unico binario sul quale viaggiano le decisioni in questo ambito, non l’unico purtroppo. Molto spesso questo binario non giunge ad una destinazione finale; sempre più spesso è un binario morto e qualche vota termina in un baratro con enormi conseguenze negative per i passeggeri che decidono di viaggiarci sopra.
Il problema non è Nizzi, ma gli olbiesi….dobbiamo farcene una ragione.
Speriamo che non piova ad Olbia……
«eccezionalità di Cleopatra»?
Cun totu sos cambiamentos mannos e disastrosos, de custas “Cleopatras” ndhe amus a connòschere bae e busca cantas àteras! (o mancari sunt totu cuntentos in Ólbia chi prus de pagu at disastradu a Bitti!)
Fossis, mancari, candho ndhe at a bènnere calicun’àtera, custos irresponsàbbiles – ca no àteru si podent cussiderare – isperant de ch’èssere zai lómpidos “beati” a su chelu (de su deus dinari e de sos piagheres, a “discrezione” de votu) e isperant de lassare sos disastros in eréssia a fizos e nebodes.