Mi hanno mandato un video dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Olbia. Il sindaco si è fatto prendere la mano e mi ha definito un “signorotto di campagna”. La seconda parte mi piace, “di campagna”, signorotto non tanto, perché dà l’idea di uno che viva comodo e sicuro. Io comodo non sono mai stato, tanto meno sicuro: vivo del mio e come tutti sono esposto al destino.
Mi sono posto una domanda: perché una persona normale di mente e di cuore va a fare uno sberleffo gratuito a un’altra persona indaffarata in altro? Mi sono dato questa risposta: perché vuole attirare l’attenzione di quella persona su di sé. Bene Settimo, ci sei riuscito.
Ho ascoltato il tuo intervento e ho deciso che ogni tanto mi dedicherò a illuminare le tue balle, quelle che la tua opposizione (non tutta, una parte) non sa valorizzare perché ha paura che questo tema (il piano di difesa idrogeologica) sia stato decisivo nella sua sconfitta elettorale.
Io la penso diversamente da loro.
Io penso che tu abbia vinto e vinca perché alcuni di loro (non tutti) non si sono separati adeguatamente da quel mondo di mezzo che cura le mediazioni sociali, politiche e economiche di Olbia di cui tu sei il leader. Perché gli elettori dovrebbero votare una tua brutta copia e non te? L’originale paga sempre. La sinistra dovrebbe rappresentare gli esclusi dalla mensa e un miglior modo di gestirla, non proporre un cuoco diverso, ma esattamente per lo stesso desco e lo stesso menù. Tu mi capisci. Se fossi di Olbia, con te non prenderei neanche il caffè, ma non perché tu mi stia antipatico (anzi, mi fai sorridere spesso con la tua frase di chiusura di ogni dialettica “ma vai e gira!”, o con l’interdizione di ogni replica “stai zitto!”), ma per marcare la differenza, senza presunzione, anzi con la speranza di frequentarti quando, privo di cariche, ti ritroverai con te stesso e nessuno avrà piacere di manifestarti amicizia. Allora potremmo prendere il caffè insieme, se gradito.
Sono andato a vedermi gli atti, caro Settimo, e i casi sono due: o bevi vino buono (e allora vorrei conoscerne la marca) o ti hanno fornito dati sbagliati.
Tu hai accusato l’opposizione di lentezza e ti sei vantato di alacrità e efficienza nelle decisioni.
Ma scherzi? Tu sei sindaco (di questo giro) ormai da qualcosa come sette/otto anni. In questi sette/otto anni hai lottato per buttare alle ortiche il Piano Mancini, che, non dimenticartelo, non era il piano della Regione, era il Piano del Comune condiviso dagli uffici regionali. Ieri hai esaltato la bocciatura al VIA del Piano Mancini: io fossi in te non lo farei, perché non bisogna sfidare la sorte quando accade che la Polizia Giudiziaria non capisca nulla di procedure amministrative regionali. Ma a parte questo, hai poi detto che voi (tu, perché sei solo tu) avete già fatto la variante al PAI.
Questo non è vero.
Avete iniziato a farla, dopo sette/otto anni.
E più esattamente sai che cosa avete iniziato a fare?
Te lo dico io, perché mi sembra che tu non lo sappia.
Avete fatto l’atto preliminare: condividere lo studio idrologico.
Qui ti devo dare una brutta notizia, caro Settimo. Qui devo dirti che gli atti sono scritti in italiano e che sindaco e consiglieri devono volerli e saperli leggere (e non pensare di votare a favore delle tue proposte, solo perché son tue).
Agli atti risulta che i tuoi tecnici hanno prima tentato di ridurre le portate dell’acqua che stavano alla base del Piano Mancini, poi, dopo il confronto con i tecnici del Distretto idrografico, le hanno invece condivise e confermate.
Quindi il tuo piano (le cui opere, con progettazione e costi, non sono neanche arrivate di striscio al Distretto, almeno da ciò che si può leggere, e oggi Corda comincia a dirtelo anche sui giornali) parte comunque da che cosa? Dagli stessi identici dati del Piano Mancini.
Cioè, Settimo, tu hai passato otto anni a polemizzare contro il Piano Mancini e poi, nel documento che sta alla base del tuo nuovo progetto che fai? Sei costretto ad ammettere che i numeri del Piano Mancini erano giusti.
Di chi è la vittoria?
Te lo dico io prima che tu dica “Va’ e gira”: la vittoria è della verità delle cose. Ha perso la propaganda, cioè tu. Ma stai scherzando col fuoco, perché ora tu dovrai giustificare perché hai attaccato un Piano di cui non avevi verificato le fondamenta tecniche e che adesso che lo hai fatto, in otto anni (cazz! Settimo, io in otto anni avrei fatto due volte la Sassari-Olbia, mica la avrei lasciata invecchiare come hanno fatto i Rastrellatori), sono state confermate. Tu hai sottratto alla città un vasto progetto di protezione ritenendone infondati i presupposti, e ora li hai confermati. Hai fortuna Settimo, la fortuna che non ci sia un giudice a Berlino.
Con questo mi fermo, è domenica. La prossima balla a un giorno feriale. Auguri Settimo, buona Pasqua davvero.
Nizzi, Campus, Doria, per non parlare dello stuolo di consiglieri comunali e/o assessori nei piccoli comuni e limitandosi alla cosiddetta provincia di Sassari…
Mio padre, buonanima, che di ospedale c’è morto, paragonava i medici ai magistrati e chiosava che non si può così semplicemente lasciar fare politica a chi tiene la tua vita per le palle, che sia sotto il ricatto della tua libertà o, come in questo caso, della tua salute…
Certo, Egregio Professore il dubbio è sempre legittimo, ma se un provvedimento non viene annullato significa che quel provvedimento è legittimo. La magistratura penale, sino a prova contraria, nonostante le denunce avviate, sembra non aver eccepito alcunché quindi l’annullamento del Piano Mancini è oggi indiscutibile.
E da lì, piaccia o meno, si deve partire con tutte le conseguenze del caso.
O no?
Gentilissimo Mauro, c’è una differenza tra discrezionale e arbitrario. Se l’istruttoria è positiva e il dirigente che la chiude dà parere negativo, credo che legittimamente si possa sollevare più di un dubbio.
Si, ma, alla fine, o l’uno o l’altro dei due piani risulta essere illegittimo o, quantomeno, sovrabbondante.
Il primo è stato annullato (settoristi o meno che firmano, il provvedimento finale è di pertinenza del dirigente, che dà valore ed efficacia al provvedimento, il suggello finale, non dei funzionari) e, in mancanza di intervento giurisdizionale demolitorio, quell’annullamento del Piano Mancini risulta essere oggi pienamente legittimo.
Oggi Olbia si avvia ad approvarne un altro.
Non so chi “vada o giri” ma … chi paga per le centinaia di migliaia, se non milioni, di euro spesi inutilmente?
“quel mondo di mezzo che cura le mediazioni sociali, politiche e economiche di Olbia di cui tu sei il leader” è sintesi garbata della nebbiosa disneyland stagionale in guazzetto di cozze e del buffo “di mezzo” che è solito rappresentarne le mire parassitarie.
Da 10 anni la fortuna che accompagna il buffo di mezzo ha anche tenuto lontana la nuvoletta di Fantozzi(?) dalle giostre.
Però Professore, Lei ce l’ ha con gli Ortopedici! 😁
… ma de su “Settimo OMISSIS” Nizzi ite at cumpresu? O ite “Catechismo” at istudiadu?
E si est a “cufessare” mighi za est pasca donzi die! O est ispetendhe su “prossimo” allagamentu?
“… quando, privo di cariche, ti ritroverai con te stesso e nessuno avrà piacere di manifestarti amicizia. Allora potremmo prendere il caffè insieme, se gradito.”
L’ho sempre pensato anche io.
Grazie Paolo