Oggi, La Nuova Sardegna pubblica una lunga intervista al Presidente Solinas.
È un’intervista del genere “a passato immemore”, cioè una di quelle nelle quali il giornalista finge di essersi svegliato un attimo prima di far domande, cioè finge di vivere senza memoria, senza il pericolo di ricordare la storia recente. Un po’ simile a quella di qualche settimana fa, oramai studiata per il ‘repertorio comico teatrale’, al povero Esu, il fu portavoce del presidente Solinas, al quale, mentre affermava di essere stato a Sardara, non venne chiesto di giustificare come mai il giorno prima avesse dichiarato il contrario.
Tutta la prima parte dell’intervista è dedicata al teorema secondo il quale durante la gestione Solinas sarebbe esistita una sorta di lobby dei dirigenti e funzionari pubblici impegnata a impedire che i sardi legittimamente eletti alle funzioni di governo svolgessero il loro lavoro.
Appena pronunciata questa enormità, dal mondo fantastico delle favole si è presentato tra il giornalista e il Presidente un ospite, un essere fantastico riconosciuto infine per essere Pinocchio con una grande faccia di culo, ma neanche questa rottura del cronotopo reale ha suggerito un po’ di pudore, per cui ci sentiamo in dovere di rimandare il Pinocchio culato nel mondo delle favole rendendo giustizia alla verità.
In primis, va ricordato, che qualche giorno fa in Germania si è dimesso dalla carica di sottosegretario di Stato la signora Franziska Giffey, accusata di aver copiato la tesi. L’interessata ha tentato di rimanere al suo posto rinunciando al titolo di dottore (mi viene in mente un tizio che ai tempi di Soru e anche dopo si firmava con il dott. e poi si scoprì che non lo era, con tutti noi annichiliti dalla balla), ma poi si è dimessa, avvertendo però che resta candidata a sindaco di Berlino perché ritiene che i tedeschi abbiano capito che ci si può fidare di lei.
Ecco: il punto è la fiducia.
Ci si può fidare di un quidam de populo che a me e almeno a un altro, che potrebbe testimoniare, disse a suo tempo di essere laureato in pedagogia alla Sapienza di Roma e invece non era vero manco per un picchio?
Ovviamente, io che mi fidai allora, non mi fido più, e cerco i riscontri a ogni parola.
Tralascio carriere accademiche più recenti per non trovarmi di nuovo di fronte al Segreto Accademico di Stato Massonico.
Non voglio ricordare i fatti e i misfatti, su cui la magistartura ronf ronf di Cartagine dice di essere impegnata, che in questa legislatura hanno riguardato la Direzione generale della Presidenza della Giunta.
Non voglio ricordare i tanti vecchi pensionati al servizio del Presidente Solinas e che sembra percepiscano pensione e indennità di carica, cosa che sembrerebbe punita dalla legge italiana a vigenza non scrotale, ma che parrebbe permessa dalla legge ad allungamento scrotale vigente in Sardegna.
Non voglio ricordare il costante e ripetuto tentativo di reclutare i dirigenti all’esterno dell’Amministrazione regionale, ci ho scritto appena ieri, ma voglio dimostrare che l’unica cosa vera in atto è il tentativo del Presidente Solinas di avere una ‘sua’ amministrazione pubblica da schierare contro l’amministrazione imparziale, reclutata per concorso, prevista dalla legge.
Questa pretesa egemonica, erdoganiana o saudita, ma comunque califfesca, ha generato il Disegno di Legge 107, cioè la legge per la burocrazia personale del Presidente, che costa ai sardi 6 milioni di euro in più e tanta tanta parzialità amministrativa. Questo è un fatto molto più grave dello spuntino di Sardara (che comunque attendeva uno sposo provvidenzialemnte non arrivato). La cifra di Sardara era quello delle sagre dell’epoca spagnola, una sorta di cavalcata dei pseudo-nobili per mostrare cavalli e potere. La cifra del Disegno di Legge 107 è la creazione di una struttura sovrapposta e contrapposta alla Pubblica amministrazione, reclutata a piacere, precaria il tanto che serve a non far venire dubbi di fedeltà.
Un colpo di mano di potere, dunque, non una sagra, la cui ideazione è stata resa possibile da una Giunta di assessori bambini, disponibili a votare un Disegno di Legge che li riduce al rango di curatori delle relazioni esterne di un settore della Regione Sardegna, pur di continuare ad avere un ruolo nella società sarda che diversamente non avrebbero; e la cui realizzaizone è stata affidata a un Consiglio regionale che sta votando, senza capirlo, la sua fine, la sua riduzione a auletta di consiglio comunale che vota a ratifica. Altro che spuntini!
Un disegno terribile! Se ne vuole una riprova?
Eccola qui: basta riepilogare alcune vicende legate al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), della Regione Sardegna una figura importantissima in ogni pubblica amministrazione, orientata a prevenire la corruzione e a garantire la trasparenza. Tutti gli studi relativi a questa figura convergono nel dire che deve poter agire in condizioni di separazione e indipendenza rispetto all’amminsitrazione di cui si occupa. Vediamo che cosa è successo in Sardegna.
La legge 190/2012 prevede, all’art.7, che la Regione adotti le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell’incarico di RPCT. La Giunta Pigliaru provvede a costituire una apposita Unità di Progetto e fornisce risorse, personale e indipendenza all’RPCT, il quale è tanto indipendente da giungere a sanzionare l’intera Giunta Pigliaru per la nomina di una persona, incompatibile con la carica, nel settore della Sanità (una sanzione che nasceva dal fatto che la Giunta Pigliaru aveva una sua disciplina formalizzata per la proposta delle delibere di Giunta, disciplina ovviamnete mandata in soffitta dalla Giunta Solinas).
Cosa fa Solinas?
A partire dal 26.06.2019 l’RPCT in carica viene privato dell’unità di progetto, delle relative risorse e anche dell’indennità legata alla guida della struttura. Questo è il modo solinasiano di garantire l’autonomia delle trutture strategiche: chiusura ermetica dei rubinetti delle risorse umane e finanziarie.
L’Anac apre una procedura (ma questo la magistratura ronf ronf non lo sa) di tutela e intima alla Presidenza di rimediare.
La Presidenza dopo vari solleciti e diffide da parte di Anac istituisce una struttura subordinata gerarchicamente al Direttore generale della Presidenza denominata chiamata Servizio controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione. Capite? Non un Servizio indipendente, ma subordinato alla Presidenza della Giunta! Questa è l’indipendenza e trasparenza sardariota della Presidenza sarda.
Dove viene mandato il precedente RPCT?
E dove volete che venga mandato, al Turismo, direttore del Servizio Osservatorio ricerca e sviluppo della DG del Turismo. Chiaro no? E noi dovremmo credere a Solinas che parla di dirigenti che usurperebbero funzioni di governo? Noi crediamo di assistere alla porcata dei politici che si sostituiscono ai dirigenti; è diverso; è più porcino o porcevole, comunque zozzo.
Quella dei dirigenti e funzionari della regione sarebbe una lobby ostativa del potere politico democraticamente eletto, così potente da stare in silenzio assoluto? compresi i sindacati che, per una volta, avrebbero potuto far sentire la loro voce, sia a tutela dei dirigenti e funzionari, leggittimati da concorsi pubblici e non da nomine amicali, sia a tutela le tasche sempre più vuote dei sardi? È un teorema proprio sballato!
Se avessero speso i 6 milioni per reclutare una settantina di medici nessuno si sarebbe scandalizzato, anzi. L’opposizione attuale, che ha fatto un po’ di chiasso e nient’altro, quando un domani sarà maggioranza, rimarrà coerente e sarà in grado di abolire una legge così inutile, irragionevole e ingiusta? Mah!
Non per niente i sardisti e massoni adesso si chiamano sardoleghisti, e gli elettori coglioni a votarli in massa!
L’ennesima porcata!
… in s’istória at a abbarrare coment’e Sardogàn, Santocàn, o Sandocàn? Est orientadu… meda a oriente?!
Scandaloso.
Grande Onorevole!
Applausi