È andata in onda ieri su Tv 2000, per il programma Soul, un’intervista a Gherardo Colombo, già magistrato del pool Mani pulite, PM del processo contro gli assassini di Ambrosoli, sulla P2 e sui fondi neri dell’Iri.
Si tratta di una riflessione profonda fatta da un uomo che ha lasciato la magistratura quindici anni prima del suo limite per il pensionamento per dedicarsi a progetti di educazione alla legalità.
Ascoltate, se avete fretta, il minuto 23-24: sentite come è bello provare emozione per il ‘potere di ricucire’ rispetto al ‘potere di punire’. Oppure ascoltate con quale garbo e durezza viene censurato il magistrato esibizionista, il carrierista, l’assatanato di potere, esempi di cui le lande sarde, specie centrali, portano profonde e sanguinanti ferite.
Comments on “Nutritevi l’anima. La grandezza spirituale di un magistrato: Gherardo Colombo”
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Totu s’ammiru a Gherardo Colombo!
Meravizosu. Zustu. Bonu. Tio nàrrere normale.
Unu provérbiu sardu narat chi “a contos [totu sos contos!] male fatos si bi torrat”, pro los e nos currèzere, pro cambiare de male a bene, ca intantu, e nessi, errare humanum est, sed perseverare diabolicum! Est a cambiare de natura umana a disumana! E a si fossilizare gai.
…..che meraviglia ascoltare Colombo, peccato che abbiano prevalso i sorrisini sarcastici di DiPietro, i complotti di Palamara e la cattiveria di Davigo…..
Man mano che andavo avanti negli studi che mi avrebbero portato alla laurea in giurisprudenza, si rafforzava in me la convinzione che mai avrei potuto essere magistrato, uno degli ‘sbocchi fisiologici’ di tale titolo, pur riconoscendo l’indispensabilità della funzione magistratuale, ed anzi quasi ammirando chi riusciva ricoprirla. Mi sono ‘immersa’ e ritrovata quindi nelle riflessioni di Colombo, e anche della sua intervistatrice….. Grazie per questa profonda occasione di riflessione. Buona giornata….
L’assurdo esistente è quello di consentire a chi fa indagini penali anche di esercitare la funzione del giudice tributario ( una doppia funzione non ammessa nel procedimento amministrativo: controllore e controllato) e che non dovrebbe essere ammessa per chi fa indagini e che non dovrebbe essere giudice ( imparziale? Non credo, anche se in un altro distretto) tributario. Gli accertamenti tributari sono sempre di più basati su presunzioni e non sulla reale capacità contributiva di cui all’art. 54 della costituzione . Se si rispettasse questo principio vi sarebbe una vera riconciliazione con la realtà economica. Ma questo non avviene: viene inquisito chi dichiara e chi ha l’azienda facilmente raggiungibile.
Bello. Il potere della riconciliazione. Necessario.