Oggi, giustamente, Il Fatto Quotidiano si occupa della porcheriola sarda che ha portato alla nascita del nuovo contributo di funzionamento dei Gruppi consiliari, che incrementa la spesa di circa 1,5 milioni nella legislatura, libera le mani ai capigruppo nel reclutamento del personale, aumenta il contributo per il personale assunto. Il Fatto fa notare che la legge non solo non è neanche passata in Commissione, ma è stata votata all’unanimità dal Consiglio, con tutti i partiti, da destra a sinistra, compresi i Cinquestelle (ma i Cinquestelle sono sospettabili anche di calcolo, visto che alla Camera e al Senato hanno assunto nei loro Gruppi molti ex parlamentari non candidati), unanimi nel votare l’incremento dei fondi per sé. Il primo firmatario della legge è una vecchia conoscenza, l’ex assessore al turismo Johnny Chessa, un serissimo professionista della distribuzione a pioggia, che si è trovato a guidare la prima uscita pubblica della vecchia maggioranza consiliare, quella trasversale di Solinas, che si ravviva a ogni finanziaria e organizza la distribuzione dei pani e dei pesci.
Questo istinto dissipatore con i soldi altrui, non è, però, l’unica pulsione attiva nella cabina di regia cerebrale della maggioranza PD-Cinquestelle. Ha più peso il sentimento non capisco, ma comunque prendo. Per individuarlo, non serve guardare al numero degli spuntini pubblici cui il presidente sta partecipando in questa rapsodica estate delle relazioni sociali (l’ultimo banchetto celtico si è svolto nella vigna di Nardino Degortes, alla vendemmia del censimento annuale di chi conta, di chi conta ancora e di chi non conta più. All’opposizione, neanche un tozzo di pane), bisogna invece prestare attenzione al potere seduttivo incontenibile che le nomine esercitano sui Cinquestelle. È il caso delle nomine dei componenti del Consiglio regionale nella società Janna, di cui la Regione detiene il 49%. La delibera è finalmente disponibile sul sito istituzionale e dunque si possono leggere le motivazioni che hanno portato la Giunta Todde a nominarvi due consulenti della Presidente.
Deve sapersi che a gennaio del 2024 anche Solinas si era occupato della Società Janna, dando istruzioni affinché la Regione alienasse le sue quote. Qui la delibera. Perché Solinas voleva disfarsi del 49% della società che si occupa della continuità telematica, in una parola di reti, con un meccanismo per cui la società proprietaria dei cavi sottomarini aveva garantito alla Regione il comodato d’uso delle fibre? La questione è semplice: la società è in perdita (la Regione ha accantonato nel 2022 1.237.278 euro nel fondo perdite delle società partecipate); la Giunta Pigliaru, già dal 2017, aveva previsto, nel Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni, dirette e indirette, detenute dalla Regione. Decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, art. 24, di portare la partecipazione dal 49% al 12,50, usando la cessione delle quote per il ripiano. La Giunta Solinas, prima aveva revocato la delibera Pigliaru, poi era intervenuta la Corte dei Conti che aveva intimato alla Regione o di dismettere la partecipazione o di dimostrarne la strategicità per la pubblica utilità; infine Solinas aveva dato mandato a un advisor di valutare il da farsi. L’advisor aveva concluso l’esame affermando che non vi è la necessità di mantenere la quota partecipativa.
In questo quadro, interviene la delibera della Giunta Todde, rubricata Come far camminare un geco su una superficie bagnata facendolo sembrare elegante. Qui la delibera. Quando Cinquecaschili sente odore di nomine, di Cda, di società partecipate, non capisce più nulla, nella sua consolle emotiva prende il sopravvento non capisco ma prendo. Lo strumento è l’Assessora al personale e agli Affari generali (che non dovrebbe prestarsi a coprire la famelicità del suo presidente, ma lo ha fatto), la quale propone una delibera disarmante, per la logica, per l’italiano, per la Regione, per il senso delle istituzioni. L’Assessora argomenta: “Al fine di potere meglio valutare la decisione assunta della precedente Giunta regionale e, nel caso la si dovesse confermare, di evitare qualsiasi depauperamento della quota regionale presso la società in oggetto, l’Assessora degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione ritiene indispensabile provvedere a designare i componenti del CdA della società Janna in quota al socio Regione ecc. ecc“.
La società è in perdita, ma l’Assessora non se ne cura.
C’è stato un intervento della Corte dei Conti, ma l’Assessore se ne impippa allegramente, non lo cita nemmeno.
È stato nominato un advisor che ha certificato la necessità di cedere la quota partecipativa, ma l’Assessore se ne dimentica. Non solo. Annuncia, senza alcuna spiegazione, che se per caso dovesse risultare confermata l’istruttoria precedente, comunque essa non si concluderà con la cessione della partecipazione regionale nella società. Questo logicamente non è possibile: o l’una (l’istruttoria) o l’altra (il mantenimento della quota). Ernesto, il Destro, e Mefisto, il Sinistro, stanno insieme solo nell’anatomia maschile, non in quella dello Stato. Fossi negli altri assessori (che rispondono in solido delle delibere di Giunta assunte con questa indifferenza alle carte in possesso dell’Amministrazione regionale) dormirei preoccupato: la Corte dei Conti è severissima con chi butta i soldi pubblici dalla finestra.
Chi amministra fondi pubblici ha l’obbligo, non la facoltà di adempiere alle leggi. Qui si è di fronte a una delibera che diverge dalle previsioni di legge, dai rilievi della Corte dei Conti, dall’indagine correlata di un advisor e che ha la sfrontatezza di dire che ci vuole pensare (senza indicare limiti di tempo) senza considerare l’istruttoria già svolta, e di nominare nel Cda due consulenti che non si sono mai occupati della società, che non ne conoscono i costi di gestione e i costi delle manutenzioni, costi già ampiamente noti all’Amministrazione regionale. Perché tutto questo? Per la logica Non capisco, ma prendo.
Ultima osservazione. Sono lontani i tempi nei quali i Cinquestelle dicevano di voler aprire la Pubblica Amministrazione come una scatoletta di tonno, in modo da rendere tutto visibile, tutto chiaro e alla luce del sole. Se si va sul sito Amministrazione trasparente si trovano solo 4 curricula dei tantissimi consulenti nominati. Solinas ha fatto scuola.
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se mi posso permettere, malgrado il tono della discussione, il Sinistro è Evaristo
@ Daniele Ledda Mura La invito a leggere ciò che ha scritto l’advisor rispetto alla scelta sollecitata dalla Corte dei Conti. Non si tratta di discutere in generale. Si tratta di andare a vedere il merito e il merito è che si ha a che fare con una società con costi di gestione insostenibili e con servizi acquistabili a costi inferiori da altri. Tutto qui. Tutto già scritto.
Sebbene nutra profondissimi ed atavici dubbi sullo spirito che smuove questo governo regionale tanto da non aver votato nessun loro rappresentante, stavolta mi trovo a condividere il pensiero espresso dalla sig. ” Grazia Mura “.
Non essendo dei veri e propri soggetti di mercato con finalità capitalistiche come le società di capitali, i soggetti pubblici con finalità pubbliche, NON DOVREBBERO essere innervati da una cultura politica puramente economicistica, pertanto gli advisor finanziari in politica lasciano il tempo che trovano, specie quando si ha a che fare con enti o progetti considerati “strategici”, perché,
Il più delle volte, vengono incaricati dagli stessi apparati di governo o piu spesso dai suoi rappresentati per confermare quanto nelle “segrete stanze” hanno precedentemente deciso ma che, per ragioni di opportunità politica, non possono o non vogliono attribuirsene paternità…
Per inciso…
Le strategie esistono in quanto tali, non vanno inventate, devono essere soltanto riconosciute, perché la strategia è il bisogno primario ed ancestrale di una collettività, dunque esiste di per sé manifestandosi in tutte le sue sfaccettature.
Lo stratega si limita a riconoscere l’obbligatorietà di alcune scelte, non elabora niente, demandando l’elaborazione al tattico .
Sempre graditi i suoi articoli,
Cordialmente
@medardo: :D Almeno un sorriso ce lo concediamo.
Sto leggendo anch’io la pagina dei CV. Ma le cifre nella colonna “Importo previsto” corrispondono a (centinaia di migliaia di) €?!? Solo per quei 5 consulenti sarebbero 2 milioni e mezzo di € in 5 anni!! Ma la Regione ha tutti questi soldi? Perché vedendo le strade, le scuole, i trasporti ecc. non sembra… O meglio, i soldi ci sono ma si usano “a discrezione” di chi sta lì dentro. La cosa peggiore e più sfacciata è proprio la dicitura “di natura discrezionale” nella colonna “Modalità di acquisizione” (immagino dei CV e di cotante consulenze).
Già, sarà qualunquismo o demagogia ma erano le stesse “battaglie” e critiche che facevano i 5S di qualche secolo fa, a livello locale e nazionale.
Una volta al potere, passa tutto…
@ Egregia signora Mura, non conosco il marito puntiglioso della sua amica, ma forse il paragone non regge. Qui si ha a che fare con perdite di bilancio che vengono da molti anni fa, con una decisione di dismissione già maturata dai tempi della Giunta Pigliaru, con due segnalazioni della Corte dei Conti che mettono la Regione di fronte alla necessità o di dimostrare la strategicità della partecipazione o di procedere alla dismissione, con l’attività di un advisor che ha dichiarato la non strategicità e ora con una delibera di Giunta che, senza fornire alcun argomento rispetto alla procedura pregressa, nomina i membri del Cda.
Ho letto uno dei cv e ho letto questa definizione di se: “Innovation stragegist, general manager, dirigente d’azienda, imprenditore seriale”. La prima domanda che mi pongo è: “Ma ti pozzu toccai?”
A leggere i suoi articoli mi tornano in mente le istanze fatte presentare dal marito di una mia amica che, per respingere le richieste di mantenimento fatte dalla ex consorte, descriveva dettagliatamente i fatti accaduti, mettendo in rilievo solo le cose che gli tornavano utili a far sembrare la ex moglie una perfida carogna. Una società che si occupa, come dice la delibera di “realizzare la c.d. continuità telematica tra la Sardegna e il resto del territorio nazionale attraverso la posa di cavi ottici sottomarini”, opera in un settore strategico per la gestione delle telecomunicazioni che, come molti sanno, è fondamentale per il futuro di un paese. Ma lei veramente si priverebbe a cuor leggero di quella partecipazione societaria senza nominare i suoi consulenti di fiducia per approfondire la questione? Si fiderebbe delle consulenze della giunta Solinas? Credo di no. La Corte dei Conti poi fa il suo mestiere, ma non entra nel merito dell’opportunità strategica di una partecipazione pubblica. Per quanto riguarda il PD e il modo di agire dei suoi esponenti, lo conosciamo tutti, e con il tempo sono solo peggiorati. Spero solo che i cinquestelle non diventino come loro in tutto e per tutto.
Cosa ci è rimasto da fare se non scendere in piazza coi forconi?
Ottimi insegnanti. Insuperabili allievi. Periodico scambio di ruolo.