Il Pd e i Cinquestelle hanno realizzato un nuovo colpo di palazzo: il candidato alla presidenza della Regione Basilicata è dei 5stelle e il Pd lo ha riconosciuto e imposto al resto della coalizione. Il candidato, giulivo, ha dichiarato che fino a poche ore prima si occupava di malattie dell’occhio. Contento lui, contenti loro, contenti tutti!
Stesso schema sardo.
Se andrà bene, il colpo di palazzo sarà benedetto, se andrà male sarà un brutto colpo soprattutto per il Pd.
C’è una componente psicologica nell’alleanza demo-pentastellata che non viene sempre apprezzata. Il leader è Conte, non la Schlein, non per difetto di cultura o di capacità, ma per maggiore adattabilità. Ha ragione Massimo Giannini a chiamarlo Camale(C)onte. Conte è uno di quelli che conoscono solo una retta: quella che conduce al suo bersaglio, cioè il ritorno a palazzo Chigi. Cammina dritto e trita tutto. Se avesse incontrato Lord Kelvin e la sua teoria dei nodi (la prima preveggenza matematica della spirale del Dna), lo avrebbe fatto internare. La Schlein vive in una zona franca del nostro tempo: produce posizioni senza mai fare un nodo.
Conte non ha l’obbligo di vincere, il Pd, per la sua storia e la sua natura, sì. Quando perde, scricchiola, è tenuto insieme dalla speranza di vittoria e dal potere (diviso equamente) che ne deriva.
Il Pd ha scrupoli culturali. Conte no.
Il Pd sta dentro la politica estera europea e occidentale, Conte no, Conte nicchia su Trump e Biden, farfuglia su Putin, è un po’ come l’India, ondeggia, vagheggia, galleggia e cerca di farsi i fatti suoi senza avere la forza militare e economica per farlo.
Il Pd ha lo scrupolo degli uomini di cultura, li vuole vicini e non ostili (non tutto il Pd, quello sano di mente; l’altra parte, se potesse, li farebbe arrestare, e ci ha anche provato); Conte, se potesse, li sterminerebbe. Lui vuole tendenzialmente solo ceto medio di medio livello. Ha predilezioni sociali simili a Lui.
La scelta grillina della Basilicata ottiene lo straordinario risultato di avvicinare Calenda a Forza Italia perché i 5stelle lo odiano. Forza Italia è in crescita non per capacità (quando si sente parlare Tajani si può mettere in pausa il televisore, pronunciare le parole che si immagina egli possa dire di lì a poco, e poi calcare nuovamente play e trovarne conferma) ma per radicalizzazione delle altre forze politiche: talvolta basta stare fermi per sembrare saggi. Se nelle prime elezioni del premierato a confrontarsi saranno la Meloni e Conte per chi dei due voterà il ceto medio italiano? Per chi voterà la borghesia produttiva (sempre che ancora esistano questi aggregati sociali)? Ah, saperlo (io, ovviamente, non farò più previsioni manco sotto tortura!).
Oggi Il Corriere della Sera intervista Luca Lotti (a pag. 10). Riporto solo due domande e due risposte, la seconda delle quali è agghiacciante.
D. “Teme che il Pd alleandosi al Movimento 5S divenga giustizialista?
R. ” È un pensiero che in molti hanno e che in pochi esprimono. Personalmente temo che il Pd perda la sua vocazione, il senso per il quale è nato. Insomma che si snaturi per rincorrere un facile consenso imitando il populismo che spesso ha animato il M5S”.
D. Anche senza conseguenze giuridiche, ha ricevuto critiche per il caso Palamara.
R. Senza il caso Consip non ci sarebbe nessun caso hotel Champagne. Il tempo chiarirà anche questo.
Su Oggi in edicola, la bellissima e bravissima Virginia Raffaele e il tragicissimo (come tutti i comici; Totò disse che imparò a far ridere osservando che la gente rideva se uno inciampava per strada) Antonio Albanese raccontano il film Un mondo a parte, dedicato al salvataggio di una scuola di un paesino di montagna. Avrei voluto che il film fosse stato girato in Sardegna.
Spero di essere smentito, ma non credo che anche in Sardegna siano rose e fiori come vogliono fare credere. Il PD ha accettato la candidatura imposta dai 5S. Questi ultimi accetteranno la pretesa del PD di volere 4 assessorati, visto che risulta essere quello più votato?
Per il resto, gli elettori di centro destra devono stare tranquilli. I loro beniamini governeranno a lungo perché dall’altra parte il campo è largo, si, ma pieno di mine antiuomo e di fuoco non del tutto amico.
Nutro qualche dubbio sulle capacità machiavelliche di Conte. Sono più propenso a considerarlo come innammorato di se stesso, del suo Io mongolfiera, che si sente forte per il suo stare lontano dagli invischiamenti economici, mentre triangola col mondo della politica nazionale e internazionale. Anch’io vedo il suo desiderio di riprendere il comando del nostro paese, per colmare il lutto di una sconfitta che non ha mai digerito, Ma spero che non avvenga per la sua incapacità di far autocritica e di considerare i rischi connessi alla applicazione delle misure e porvi rimedio. Regalare denaro pubblico senza misure di adeguato controllo e una imperdonabile carenza amministrativa.