Oggi la bella notizia è che ieri il Tribunale di Sassari ha assolto “perché il fatto non sussiste” ben quindici persone, accusate di abuso di ufficio, esercizio abusivo della professione, falso ideologico e materiale, abbandono di incapaci, truffa e favoreggiamento. Si tratta dell’indagine del 2011 sulle case di cura abusive per anziani di Sassari.
Si è accertato, in dieci anni, che non si trattava di case di cura nelle quali si praticavano chissà quali terapie abusive, ma di un’attività lecita di assistenza, praticata da una cooperativa che aveva l’attività nel suo oggetto sociale e la svolgeva regolarmente. Tutto è risultato così chiaro che a chiedere l’assoluzione è stata l’accusa.
Domandina: tutto questo non era chiaro sin dall’udienza per il rinvio a giudizio?
Tutto questo non era chiaro sin dai primi accertamenti seguiti ad una denuncia dei familiari di un ospite che si era procurato delle lesioni saltando dal primo piano di una delle case?
Chi ha fatto le indagini?
Quanti errori sono stati commessi nelle indagini da parte della PG e quanto è stato superficiale il magistrato che ha rinviato a giudizio?
Quale sarà la valutazione degli operatori di Pg da parte dei superiori (encomi? Promozioni? ecc.) e del magistrato (qualunque cosa facciano hanno sempre il massimo nella valutazione e dunque possono concorrere sempre a tutte le cariche superiori)?
A tutte queste domande (che sommiamo a quelle già poste per il caso dei PM che avevano mandato a processo l’amministratore dell’aeroporto di Olbia perché pretendevano che pagasse l’Iva sui contributi della Regione) ovviamente nessuno risponde.
Come nessuno rifonderà gli imputati per i soldi (tanti) spesi per difendersi. Tutto tranquillo. Lo Stato ha scherzato, ma alla fine si è corretto e si dovrebbe anche ringraziare per questo tardivo ravvedimento.
Ma l’errore, invece, si ripete.
Ieri il Tribunale del riesame (che evidentemente, a differenza di tanti altri che non leggono neanche le carte se non vi è la segnalazione di un errore di notifica o di un vizio procedurale, ha letto le carte ed è entrato nel merito) ha scarcerato due persone, incarcerate per complicità con l’evasione di Johnny lo Zingaro.
Quale era l’accusa? La solita intercettazione fraintesa e la solita forzata collocazione sul luogo del delitto.
Sembra che lo insegnino nei corpi di polizia questo vizio maledetto di collocare il presunto colpevole sul luogo del delitto e incastrarlo.
Nella fattispecie le due carcerazioni sono state dovute all’aver dato da mangiare a un cane in un campo abbandonato e dall’aver parcheggiato il proprio furgone in un area prossima a quella della latitanza dell’imputato. Una follia che si ripete impunemente, ma tutti tacciono.
Tutti tacciono fino a quando, disgraziatamente, si trovano a parcheggiare vicino a un luogo dove si è commesso un reato e allora sperimentano cosa significhi entrare nell’inferno.
Resta un fatto: se in un’azienda un caporeparto fa errori clamorosi, lo licenziano. Se nella Polizia Giudiziaria e in magistratura si fanno errori clamorosi o si viene promossi o si viene certamente sempre e comunque perdonati.
Ci manca Marco Pannella. Ci manca tanto.
In una chiacchierata da bar, un amico d’infanzia, carabiniere oramai da più di 20 anni, mi disse che tutti loro sono obbligati a portare un “..risultato…” (e lo metto tra virgolette) a cadenza bisettimanale o mensile …pena; le cosiddette ‘rotture di coglioni’ .
Cosa sono queste rotture di coglioni non lo so, …e non ho voluto approfondire.
Uso questo episodio in maniera un po’ rozza…per spiegare brevemente l’ andazzo e la condizione in cui versano certi uffici.
Esso è il risultato di un parallelismo logico folle, ma che è stato propagandato col dito indice rivolto al cielo da molti dotti ignoranti….
il paragonare cioè lo stato è i suoi corpi a delle aziende, che devono far profitto e i loro dipendenti portare risultati…quali che essi siano.
Ecco che, il carabiniere, il poliziotto, o il finanziere, il pm deve portare un arresto, una denuncia, una qualsivoglia cosa al suo superiore…per dare l’illusione a noi che questi fanno, …si muovono, …operano.
Che quell’ arresto o accusa sia fondata o meno …non importa basta “fare” …male…, ma “fare”
Il gip rigetta:
… bene così!
Si mette dentro uno che era nel posto x per andare a funghi e non per una rapina:
Ma siiii….forza …tutto va per il meglio.
S’indaga e si arresta un omonimo del presunto reo…
Va benissimo …sisssssignore nessun dubbio.
È un incubo da cui sembra non vi sia uscita… perché non è solo una questione di leggi ma anche d’ altre categorie (del persiero) che servono a ..scriverle le leggi e poi ad applicarle.
Ma questo sembra fregare a pochi…ai più vanno bene le forche e i patiboli …almeno fino a quando non ci mettono il collo di persona.
O la va o la spacca!
O est babbu o est cerda de palla!!!
O est sa presse de “cane pressosu catedhos aurtidos”.
Epuru si una cosa si faghet, de su chi faghimus semus responsàbbiles, e cheret fata comente si tocat.
Si no est chi in magistradura puru pagant che a medas giornalistas “a centímetru cuadru”, o a metro (lineare, cuadru, cubbu?).