di Paolo Maninchedda
Ieri abbiamo aperto la SS 128. Sono stato attento a riportare in ogni dichiarazione che queste opere di completamento sono dedidcate a quanti in Sardegna non si rassegnano al degrado e a quanti sanno che fare cose giuse e importanti aumenta il coraggio dell’autogoverno. Per questo sto dedicando questi completamenti all’indipendenza della Sardegna e per me i tratti della SS 131 e della SS 128 riaperti o aperti ex novo sono tutti una grande Viale dell’Indipendenza.
Tra il 23 e il 30 dicembre verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i bandi per la SS 554 e per l’ultimo lotto della SS 125. Impegno mantenuto. A seguire a gennaio i bandi Sulcis e a febbraio gli svincoli sulla SS 131 Nord che sono passati in pre Cipe la scorsa settimana. Tutto annunciato e realizzato in una fase in cui si scatena una guerra mondiale per accapparrarsi un solo euro pubblico.
Ieri il presidente della Regione ha scritto una lettera ferma e argomentata all’ad di Terna, chiedendo tempi certi per il nuovo contratto per Ottana. Ovviamente se Terna impiegherà mesi a fare le prove per verificare se Ottana è in grado di garantire la riaccensione, gli impianti barbaricini si fermeranno. Per quel che mi riguarda, invece, la guerra con terna e Enel continua. Con la prima, perché è falso che il sistema si regga sul solo cavo Sapei e perché pur di far fuori Ottana hanno assegnato l’essenzialità ad un impianto fermo come quello di Assemini. Con i secondi perché sono sleali: dicono una cosa a un tavolo e ne fanno un’altra a un altro. Intanto, l’acqua da domani sarà ancora più nostra (oggi si riunisce l’Autorità di Bacino, da me presieduta per delega del Presidente, e dovrebbe prendere una decisione importante per il regime idrico in condizioni siccitose); inoltre in Sardegna, sull’efficientamento energetico, Enel non tocca un euro di finanza pubblica, con mia grande soddisfazione. Tutto l’importo delle misura del Por affidato all’Assessorato dei Lavori Pubblici andrà a mettere a posto le case popolari, a efficientarle e a riscaldarle meglio. Altre iniziative di politica energetica allo studio. Prima o poi lo faremo: o un Agenzia dell’Energia Sarda o una multiutility capace di competere col mercato e di garantire tariffe eque. Quel giorno andrò a Roma di fronte alla sede Enel e aprirò una bella bottiglia di Sciala, se di mattina, di Sincaru se di sera, e la berrò alla salute dell’elettricità sarda che farà una pernacchia alla prepotenza parastatale.
(Nella foto è rappresentata quell’opera d’arte che è la cantina Vigne Surrau ad Arzachena)
Grazie Paolo, Deu ti du paghiri!
Perfetto oramai è chiara la posizione sulla questione energetica da parte del Dott.Maninchedda e del partito dei Sardi ed è inutile continuare a scontrarsi.
Di conseguenza sarebbe tempestivo comprendere quale sia la linea industriale della giunta Sarda nel garantire la prosecuzione con appositi accorgimenti dell’esperienza industriale Sarda.
Indubbiamente senza una base solida come una tariffa energetica equa è impossibile rilanciare filiere pressoché dismesse……quindi a quando istituiremo un’agenzia dell’industria Sarda in modo da competere con le produzioni estere?