Il fatto che ci si stia occupando del Sistema Idrico Integrato sta inducendo molti a due atteggiamenti:
1) scambiare questo sito, la mia mail, il mio telefono come l’Ufficio Reclami di Abbanoa, sia per le bollette che per i rapporti di lavoro;
2) pensare che sia arrivato il pollo cui scaricare la responsabilità titanica di cambiare le cose senza assumersi alcuna responsabilità.
Vorrei ribadire due cose:
1) non mi occupo di gestione, di bollettazione, di contratti a termine e quant’altro;
2) non ho parenti né diretti né indiretti, né apicali né gestionali dentro Abbanoa (questa è l’ultima bufala cagliaritana. In questa città levantina si parla e si inventa più di quanto si lavori); non ho nessuno da proteggere. Come regola di vita, cerco di non far del male consapevolmente a nessuno e cerco di far consapevolmente del bene a tutti e non a qualcuno in particolare (almeno nell’esercizio di funzioni pubbliche).
Abbanoa è il prodotto di una Regione che, dopo avere avuto o patito, col presidenzialismo, una forte concentrazione dei poteri, oggi patisce una forte dispersione delle procedure e delle responsabilità.
Tutto è in disordine in Regione.
L’inchiesta della Procura di Tempio sull’alluvione di novembre non mancherà di rilevare come la sovrapposizione delle responsabilità e delle competenze nelle procedure, il mancato spirito di collaborazione tra rami dell’amministrazione e delle amministrazioni (statali e regionali) per un ecccesso di spirito di autotutela e il conflitto in atto tra Comuni e Regione abbia di fatto bloccato la Sardegna.
Purtroppo non si è consapevoli che in Sardegna o ci si salva tutti insieme o si affonda tutti insieme. Invece, l’idea tipicamente isolana e tipicamente provinciale induce molti a ritenere che l’importante è che si salvi il proprio pezzo di mondo, poco importa se poi questo avvenga con dispetto o con soddisfazione di tutti gli altri.
Comments on “Non mi occupo di gestione”
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Non ti occupi di gestione?
Male, faresti bene a guardarci dentro.
E non solo in Abbanoa.
Senza voler presumere nulla, ne in bene ne in male, credo che sarebbe una attendibile cartina di tornasole la verifica degli incarichi professionali degli ultimi anni. Per incarichi intero tutti, sia quelli ingegneristico di progettazione e direzione lavori, sia quelli giuridici e fiscali.
Egregio signor Guido, intanto io mi assumo le mie responsabilità, Lei cominci ad assumersi le sue: si firmi con nome e cognome. Secondo: io non ho confermato un beneamato nulla. Sto lavoraando mattina e sera a convincere tutti ad avere un atteggiamento costruttivo, a garantire acqua buona e a prezzi/costi sostenibili a tutti, a garantire il proseguo dell’attività di una società con 2000 dipendenti, ma non mi occupo di gestione. Noto che tutti hanno uno sgurado privilegiato sulle proprie guerre private piuttosto che sull’interesse pubblico. Della gestione si occupa chi gestisce la società e la Regione, come azionista, farà sentire la sua opinione nelle sedi opportune, cioè in assemblea dei soci.
Caro Assessore, si sarà reso conto che la gestione commerciale è il problema più grave e urgente di Abbanoa ed è un fatto tutto interno all’azienda e figlio delle decisioni unilaterali del suo DG. Aver confermato la fiducia al suo concittadino (e amico?) Murtas la rende oggi il parafulmine del malessere dei cittadini.
Qui non si tratta di distribuire qualche appalto ma di fronteggiare decine di migliaia di utenti esasperati per gli abusi sulle bollette e ignorati dal gestore. Se lei non si occupa di gestione, chi se ne dovrebbe occupare?
Non penso si tratti di NIMBY, quanto del senso “condiviso” delle ultime 4 righe. L’invito mi pare quello a comportarsi come comunità, allontanandosi dal concetto egoistico e fortemente dannoso di unità identitaria, che è poi ciò che conduce agli sfracelli peggiori in pieno stile – gara di sopravvivenza – dimenticandosi che esiste un modello utile a tutti: quello della logica io vinco – tu vinci in chiave collaborativa. Il richiamo al provincialismo, mi pare possa racchiudere in sintesi una efficace chiave di lettura per molte delle cose che oggi non funzionano: i problemi sono sia a monte che a valle della catena del caos.
La sindrome NIMBY è sempre stata contagiosa, e a alla base della cura vi è sempre il buon senso è l’uso sano del cervello.
Buon lavoro
Grande Paolo.
Tieni dritta la barra e lo sguardo all’orizzonte ché in basso ci sono solo invidiosi e maldicenti.
Buon lavoro!