A leggere i giornali di oggi, l’arcivescovo di Sassari avrebbe annunciato la sua nomina a ordinario militare con queste parole: “Ringrazio tutti coloro che vogliono condividere con me i tratti della missione che il Signore ha voluto affidarmi, attraverso la volontà paterna del Santo Padre, con la nomina di nuovo arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, così disponendo il mio trasferimento dalla sede arcivescovile di Sassari per assumere il nuovo incarico pastorale”.
È difficilissimo per chiunque sapere che cosa passi per la testa di Dio, tanta è la distanza tra le sue e le nostre vie, soprattutto per il Dio dei cristiani, che per affermare la sua grandezza si è paragonato a un seme di senape.
Nei Vangeli è chiarissimo che Dio, per significare in modo comprensibile per gli uomini, si serve spesso di paradossi e, d’altra parte, oggi che è venerdì di Quaresima, chi può dire di saper bene significare la mente di chi, per affermare la vita per sempre, abbraccia in se stesso la morte e la sconfigge? La grandezza qui non sta nella vittoria, che attesta la potenza, ma nella scelta di accogliere in sé per risolvere, non dunque di fare un prodigio sugli altri, questo lo aveva già fatto, ma di accogliere in sé il peggio per risolverlo. Dio ha assunto su di sé il suo contrario, lo ha patito e lo ha vinto. Mica chiacchiere: l’incarnazione non è stata una vacanza, si è conclusa con una fedeltà estrema al compito di accettare fino in fondo la natura umana, che è segnata dalla morte. Dante dice che in Dio si interna ciò che nel mondo si squaderna, gli opposti in Lui si risolvono, il tempo si annulla senza cessare di esistere, qualcuno è in grado di spiegarlo?
Ciò nonostante, cioè nonostante la grandezza ineffabile di Dio che cerca il male per risolverlo, che per un nulla è capace di riprendersi un malvagio e farlo buono, monsignor Saba è certo che mentre muoiono migranti a migliaia, mentre in Ucraina gli uomini si massacrano in onore di tiranni di bassissimo conio, mentre in Birmania c’è un governo di potentissimi imbecilli che bombarda i terremotati, mentre in Colombia uccidono e smembrano un ricercatore universitario, mentre uomini senza più punti di riferimento sgozzano donne alla fermata dei pullman, mentre ragazzi giovanissimi perdono la vita, in Sardegna, accoltellati da altri giovanissimi, mentre in Iran ammazzano le donne perché mostrano i loro bellissimi capelli, mentre in Cina giustiziano i condannati a morte come noi ammazziamo zanzare, Dio abbia pensieri per lui e decida che lui debba diventare ordinario militare. Ma se questo vale per monsignor Saba, dovrebbe valere anche per noi. E dunque Trump è presidente perché Dio lo vuole; Netanyahu spiana Gaza perché Dio lo vuole; i nazisti tornano maggioritari in Germania perché Dio lo vuole; io soffro di colon irritabile perché Dio lo vuole; il mio amico ha un tumore perché Dio lo vuole.
Io credo che Dio voglia che io mandi a …are monsignor Saba. Ops!
Tanto più che il dio di monsignor Saba deve essersi distratto nei mesi scorsi, quando sua eccellenza era impegnato in trattative pastorali (nel senso del pascolo, del magnà) per divenire docente di letteratura cristiana antica all’università di Sassari. Un dio che si rispetti non fa confusioni nelle vocazioni, non c’è continuità tra il conforto dei guerrieri e la Didaché o sant’Agostino. Il dio di monsignor Saba, che non è il mio, è un dio ministeriale, un dio di carriere e promozioni, un dio che non c’entra nulla col seme di senape, un dio di cordate, complicità, partiti sottanati, imbelli promossi, lecchini incoronati, insomma il dio delle corti e delle burocrazie, fatto di paternalismo artificioso, di falsa sollecitudine, di mosse e contromosse. A lavorare! Dovete andare a lavorare!
Auguro a monsignor Saba di montare subito di guardia, di vestire la divisa da ufficiale (che pagliacciata i gradi su un sacerdote!) e chiedo al nido di vipere che sta accampato fuori e dentro San Pietro se sia più ignominioso un prete che si sposa o un prete che vive dentro un esercito, circondato da fucili e cannoni. Il mio Signore, che ha molta pena di me, non ha mai avuto paura delle donne e quando uno dei suoi ha meritatamente tagliato l’orecchio a un servo del gran sacerdote, Lui, a sentire Luca, lo risanò. Altro che fucili! Voi, viperette sottanate, avete più paura dell’amore tra un uomo e una donna che di un fucile e della guerra e anziché parlare del mio Signore vi dividete sulla presenza o sull’assenza dei riferimenti al mondo LGBT in un documento. Andate pastoralmente a …are, siete idolatri di voi stessi!
“Ha ragione Lei, che vadano a ca…re.
GRAZIE, questa è LIBERTÀ”
…
Condivido. Un senso di smarrimento a sentire il TG3 di questi giorni, infarcito di visite a pattugliatori della marina militare, di celebrazioni patriottiche, di richiami alla divinità delle armi, sembra già un anticipazione del Joint White Paper for European Defence Readiness 2030; si celebreranno ancor più le esercitazioni armate in cielo e terra sarda. E naturalmente il richiamo all'”orgoglio” della nazione (quale? quella tricolore immagino, non certo quella sarda). Mala tempora currunt.
Angelo ti ringrazio in tutta sincerità per l’intervento. Per coloro a cui penso Non era affatto semplice la “parola” , perché se l’avessero fatta propria (in senso autentico) non sarebbe finito in croce ( Con tutte le conseguenze , per paradosso, che non sto qui a descrivere).
Poi , e l ho anche scritto, non semplice per chi dotato di strumenti adeguati, Intellettuale; e qui puoi immaginare la difficolta’ a comprenderlo sia dei dottori della legge che anche coloro che per conto dei Romani tenevano quieto il popolo.
Eppure nei vangeli c e’ un episodio singolare in cui il protagonista , un Centurione Romani, dunque un pagano (con una Cultura abissalmente distante) e per di piu’ un soldato , uno che uccideva . Ecco se ti ricordi , si accosta a Gesu’ e gli dice: Rabbi il mio servo sta morendo , salvalo . E lui interrompe la discussione con altri e gli risponde,..si andiamo nella tua casa. Al che il Romano , lo blocca, no Rabbi tu non puoi entrare in casa di un pagano perche’ la tua legge lo proibisce. Di solo una PAROLA e il mio servo sara’ salvo, perche’ anche io ho dei miei sottoposti e quando devo ordinare che una cosa sia fatta, basta che io parli e si fa.
Non sto a concludere, ma quel Romano quel pagano non ha ne’ la Cultura di un ebreo ne’ gli strumenti per comprendere la legge che Dio ha dato loro eppure .. crede in quell’Uomo, in Gesu’, che rimane esterefatto da quello che ha ascoltato: “Di una PAROLA e il mio servo sara’ salvo”; ma come qui , a casa del Padre Parlo e nessuno comprende e invece, costui, SA chi sono.
Eh ,Angelo non c e’ semplicita’ che regge .
@Marco Casu – Non sono d’accordo, Marco. Il messaggio di Gesù di Nazaret non solo è semplice, ma addirittura elementare, da capire.
Piuttosto è complicatissimo, quasi impossibile, da quanto è paradossale, da applicare…
Baruch Spinoza,
Ecco un uomo che ha saputo scrivere di Dio in modo semplice senza fronzoli.
Consiglio la lettura di questo filosofo.
La Chiesa sarda, questo ennesimo assessorato…
Amen
Questo signore si è fatto notare a Sassari solamente per i suoi stretti rapporti con diversi brasser d’affaires
Complimenti Dott.Maninchedda, e’ riuscito a spiegare a noi poveri Cristi la differenza tra il Dio seme e il Dio di ci vuole fare credere.
Ha ragione Lei , che vadano a ca…re.
Grazie, questa è Libertà!
Grazie Paolo di aver espresso in parole semplici ma chiarissime, anche se per molti saranno un po’ complicate e gravi, i pensieri su certi aspetti della religiosità umana…. Bona Die
È il destino ,quello del mondo ,di coloro che amministrano . Il messaggio di Gesù di Nazaret non è semplice, soprattutto per chi ha le possibilità di intelletto per comprenderlo e, testimoniarlo.
Gesù di Nazareth è uno “scandalo” ancora oggi, per gli uomini passati e attuali.
P.s.: che guaio la figura Mariana, la Sposa di Cristo. A Canan, “fate quello che vi dirà”
È in arrivo a Sassari un Vescovo senza macchia e senza peccato, così hanno detto ieri sera da Benito, la faineria in via S. Apollinare 😀
Beh …mettila così: Dio esiste e ci vuole bene a Noi Sardi …e ci ha gentilmente tolto dalle balle Monsignor Saba … trasferendolo all’estero.
Ce ne sarà per noi liberazione… amen
Ahi cantu dolet custa cosa!
E cantu tenes resone, Paulu!
Mi dimandho sempre – dimandho a mie etotu prima de lu dimandhare a neune àtere – si nois puru semus deabberu cristianos, cristianos de Zesugristu, e no, comente namus, cristianos solu ca nos distìnghimus de sos animales; ma cantu bortas e comente solu peus de sos peus animales, totu “imbarcados” ammalaoza a serbire in d-una Guerra Continua ad Arricchimento Illimitato Definitivo a Inciviltà Criminale a Stravincere faghindhe s’Iferru terrestre.
Cosa de macos irbariados sempre irbariendhe.
Epuru est possìbbile a cambiare prospetiva, a èssere menzus e prus umanidade.