Ieri il Giudice del lavoro ha reintegrato il DG dell’assessorato dell’Industria nel suo ruolo, dal quale era stato allontanato dopo l’approvazione della legge sui superstaff e in ragione dichiarata di una punizione per aver partecipato al pranzo di Sardara.
Partiamo dal pranzo di Sardara. Chi fa l’accertamento che sorprende a tavola diversi dirigenti dell’amministrazione regionale? La Guardia di Finanza.
A quale corpo appartiene il candidato che sembra godere della fiducia della Giunta per la carica di comandante del Corpo forestale? Alla Guardia di Finanza.
Che fine ha fatto l’indagine di Sardara? Mistero. Perché alcuni sono stati puniti e altri no? Mistero.
Quale è il corpo di polizia giudiziaria che ha condotto più indagini contrappuntate all’inizio da arresti e alla fine da assoluzioni? Quale è il corpo più litigioso al suo interno a tutte le latitudini sarde? Quale è il corpo con il maggior numero di porte girevoli, cioè di ufficiali che passano dai ranghi del corpo a quelli delle aziende pubbliche o private sarde? Io non lo so, ma sono sicuro che chi legge me lo saprebbe spiegare.
In un contesto in cui una magistratura imbarazzata da tanti familiari coinvolti in questa gelatinosa azione di governo comunque si muove, pur con mille cautele mai usate verso altri, naviga, ormai a remi, senza motore e a vele ammainate, la Giunta Solinas, la quale, nell’ordine:
1) è sotto inchiesta per la nomina del Direttore generale della Presidenza;
2) è sotto inchiesta per la nomina del Direttore generale della Protezione civile;
3) è sotto inchiesta per la nomina di un dirigente dell’Aspal;
4) è stata condannata al reintegro per il siluramento della DG della Centrale Unica di Committenza;
5) è stata condannata al reintegro per il siluramento del DG dell’Assessorato dell’Industria.
Quando gli errori si accumulano e sempre nello stesso settore, che è quello della pretesa del controllo politico della Pubblica Amministrazione, non si tratta più di errori ma di rivelazioni della propria natura, che è tale da richiedere l’attività di uomini di bordo tra politica e caserme e la nomina di tanti finanzieri, di tanti carabinieri, di tanti poliziotti in ruoli politici, a protezione di un degrado che, se guardato con obiettività, avrebbe dovuto portare a ben altre azioni.
Ci sarà pure un motivo perché i Carabinieri cambiano i comandanti delle stazioni ogni tot di anni. Qui in Sardegna, invece, ci sono animali stanziali che hanno fatto il nido, si sono fidanzati con la fauna locale, frequentano spuntini e avvisano a quali non andare. Questo mondo di mezzo, piaccia o non piaccia, è al potere per la vigliaccheria di coloro che anziché combatterlo, lo osservano con aristocratico disprezzo e si girano dall’altra parte. In testa ampi settori dell’opposizione.
D’altronde cosa aspettarsi dall’attuale catena di comando dell’Assessorato del personale?