di Paolo Maninchedda
Mia figlia ieri, dopo il tg: «Pà, che ci fai tu lì. È tutto sporco».
Le braccia per terra.
Non è tutto sporco.
Il mondo e la Regione non sono “tutti pieni” di corrotti e corruttori.
Non è vero. Gli onesti sono molti di più dei disonesti, purtroppo sono stati resi invisibili.
C’è tanta gente che lavora molto più del tempo per cui è pagata.
C’è gente che si dedica al suo mestiere e alla Sardegna con forte senso del dovere e dell’onestà.
Il problema è che il bene quotidiano, che non è perfezione, ma esiste ed è più diffuso del male, non fa notizia.
Questo Stato disordinato è mandato avanti dai milioni di cittadini che si comportano bene non per paura delle punizioni previste dalla legge, ma perché sono stati educati così.
Io faccio l’assessore da due anni e ho potuto conoscere più da vicino l’amministrazione regionale. Arrivo in uficio tra i primi e spesso dalle finestre vedo arrivare e andare via gli addetti del mio assessorato. Potrei raccontare tante storie di persone laboriose e oneste, purtroppo sconosciute. Non ho mai capito perché la storia di un uomo per bene è derubricata a storia edificante, cioè sospettata di essere edulcorata per convincere e persuadere al bene (come se questa fosse una colpa) e invece non si sia mai sospettato che a furia di costruire i telegiornali solo sul Male, di fare film e scrivere romanzi solo su personaggi negativi trasformati in eroi, si sta costruendo l’estetica del male, l’equazione Male =Saporito e Bello, Bene=Scontato e insipido.
Questa è la cultura globale: esaltazione artistica del Male e diffusione quotidiana della facile e inconcludente indignazione per il male che si diffonde.
Nel mezzo sta la luminosa e invisibile vita delle persone che normalmente orientano se stesse al bene, alla laboriosità, alla fraternità, all’efficienza. Nel mezzo sta la vita di tanti imperfetti ma buoni, che possono sbagliare, ma che reggono sulla loro vita imperfetta il futuro di chi viene dopo.
Comments on “Non è tutto sporco”
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Da sempre sono convinto che il sentimento della emulazione sia fortissimo, e questo mi fa ritenere che se i giornali e i media in generale divulgassero anche notizie di avvenimenti belli, positivi ed edificanti, che ci sono, tutti i momenti, sicuramente avremmo un mondo migliore.
Nel mezzo sta chi, come racconta una favola da oltre duemila anni, ha avuto il coraggio di mettersi contro il potere costituito in nome di una fratellanza universale, chi decide di spogliarsi dagli abiti della finzione perché ha capito che “il futuro che viene dopo” dipende anche da lui, chi soffre nel vedere una terra meravigliosa illusa e depredata dai cacciatori di consensi, chi sente i colori, vede i profumi e ascolta l’amaro della disperazione di coloro che non ce la fanno più.
Nel mezzo sta chi, inesorabilmente, le prende da un lato e dall’altro, ma continua imperterrito a camminare dentro paio di superga color sabbia, aspettando che il mese del vento che piega le querce scrolli di dosso quella rassegnazione che impedisce ad un popolo di continuare a guardare le stelle.