Noi che abbiamo votato Sì ieri, che ci siamo apertamente confrontati con chi intendeva votare No, che non abbiamo sollecitato nessuno a andare al mare, noi abbiamo la coscienza a posto.
Quando, nei prossimi mesi e anni, gli italiani scopriranno ulteriormente di avere un sistema giurisdizionale vulnerabile dall’arbitrio, dalla prepotenza e dall’ignoranza non di tutti i magistrati, ma di molti sì, allora potranno rivolgersi a quanti avevano assicurato loro che la riforma della giustizia sarebbe stata fatta dal Parlamento.
Chi ha fatto fallire i referendum, oggi ha sulla coscienza il sangue di tutti gli innocenti che sono finiti e finiranno in galera per colpa di magistrati vocati all’errore e al sopruso, tanto quanto all’impunità.
La verità è che l’adozione dei referendum da parte di Salvini non è stata di alcun aiuto e ha dato alla Sinistra un grande alibi per non fare nulla. Il Governo ha imbavagliato la Rai per lasciare a se stesso il compito della riforma, e Berlusconi non ha mosso un dito perché non ha voluto riaccendere lo scontro con la magistratura.
In questo quadro di vigliaccherie e opportunismi noi che abbiamo votato per difendere tutti dalle prepotenze di magistrati arroganti e superficiali e di agenti di polizia giudiziaria tanto intrusivi, quanto spesso schematici e ignoranti, noi abbiamo fatto il nostro dovere, quello di chi per capire dove sta la ragione non si chiede dove sta la forza.
Siamo pochi, ma da sempre, da quando l’uomo ha preso coscienza della sua solitudine, siamo quelli che hanno amato l’umanità senza usarla, siamo dalla parte di quelli che se anche sono stati ammazzati, continuano a vivere. A noi, queste sconfitte stimolano, ci rendono coesi, amici, ci spingono ad amarci di più, a non avere paura.
Alla prossima, toghe prepotenti, alla prossima.
Certo,è evidente la colpa dei mezzi di dis- informazione.Ma sarò scontato e banale dove erano la maggior parte dei cittadini”studiati”??? E non penso sia solo una quistione ( per dirla con Nino) di analfabetismo funzionale.Lei lo sa meglio di me, le riforme necessarie in questo paese: hoia,a babbomorto, e a chi ci prova davvero gli segano le palle.
Purtroppo senza una preliminare campagna di informazione e sensibilizzazione il risultato non potrà che essere sempre questo: disinteresse da parte del cittadino medio, che pensa che i problemi della giustizia riguardino solo i politici ed i delinquenti. Un buon punto di ripartenza sarebbe quello di raccontare storie vere, di vittime in carne e ossa, magari inziando a pubblicare i provvedimenti attraverso i quali si consumano certi soprusi
Sa di estrema sfiducia nei politici il risultato referendario. Strapagati, ospiti fissi di talk show ove discutono di tutto, ma incapaci di riformare un sistema che mostra crepe e si autodenuncia. Forse, è lecito sospettarlo, perché non sa, non vuole, non gli conviene.
Questa classe politica va archiviata, ma nel contempo curare la formazione dei giovani e dar spazio a chi oggi non lo ha. Il voto ha premiato incompetenti. Ecco il risultato.
I referendum di Renzi, perché era Renzi.
I referendum di Salvini, perché era Salvini.
Il popolo bue italiano – massa di pecorini invigliacchiti – che non hanno più la responsabilità delle loro azioni: buoni solo a lamentarsi ed inveire – contro gli altri – perché la colpa è sempre degli altri.
Ed un’altra occasione è andata persa insieme ad un’ulteriore valanga di soldi.
Ai non votanti faccio i più caldi complimenti e l’augurio di poter usufruire a piene mani della giustizia, per vedere, nemmeno di nascosto, l’effetto che vi fa!!!
Se non sbaglio che siamo l’unico stato europeo che pone il quorum del 50% più uno,, limite posto appositamente per far fallire qualunque referendum. Se non ci fosse questo cuore credo che sarebbe tutta un’altra questione.
Povera Italia 💔🇮🇹