di Paolo Maninchedda
Martedì, a margine della Giunta, ho inoltrato a mano e fatto protocollare in Presidenza un corposo dossier firmato dal collega e amico prof. Raimondo Zucca, con il quale si chiede che la Regione acquisisca le aree private confinanti con quella in cui sono in corso gli scavi a Monti ‘e Prama.
L’urgenza del deposito di questo dossier (che cercherò di pubblicare nei prossimi giorni) è stata data dall’impianto, a nord dello scavo, di un vigneto, con l’inevitabile attività di aratura e scasso che lo precede.
I rilevamenti fatti dal prof. Ranieri rivelano che la necropoli e le strutture monumentali si estendono non solo nei terreni della Curia (che potrebbe cederli senza danno a un euro allo Stato, se volesse, se non altro a parziale risarcimento dei tanti soldi che la Regione ha versato al Santa Maria Bambina con un’autorizzazione provvisoria per la riabilitazione e i reparti ospedalieri per la riabilitazione pronti e chiusi) ma anche i terreni confinanti e per un’estensione notevole.
La richiesta fatta da Momo Zucca ha messo inoltre in evidenza quanto sia urgente estendere il vincolo archeologico nell’areale, attualmente vincolato per una superficie insufficiente rispetto a quanto è stato rilevato.