Difficoltà tecniche Oggi Sardegna e Libertà, che per eccesso di accessi sta attraversando qualche problema tecnico, si occupa di nuovo della Fondazione Mont’e Prama, questa volta per ragioni comiche.
La nostra pièce è divisa in due parti.
Nella prima commentiamo alcuni verbali reperiti nel sito della Fondazione, dopo che una funzionaria regionale mi ha fatto un liscia e busso perché avevo parlato dell’argomento senza andarmi a leggere la sezione Amministrazione trasparente della Fondazione.
Nella seconda pubblico la mail di un bene informato, non perché me l’abbia inviata in forma anonima (ragion per cui l’ho già distrutta), ma per come si è firmato: Santino Cipudda. A me l’ironia piace.
Prima parte: verbali ad mentulam Iniziamo dalla sezione Amministrazione trasparente, che, va detto, non è popolata come ci si sarebbe aspettati che fosse. Si ravvisa, cioè, sin dal primo contatto, una certa tendenza alla laconicità, al non dire, fino quasi all’affidare la trasparenza alla gestualità (ovviamente suggerita e non praticata).
Per esempio, non si trova ancora pubblicato il bilancio consuntivo 2022, oggetto delle polemiche di questi giorni.
Se si va alla sezione “Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici” la si trova vuota con l’unica annualità selezionabile 2023.
Ma non è un problema solo della Fondazione Mont’e Prama.
Vista questa omertà digitale, mi sono buttato sui verbali del CdA, che si trovano sotto la voce “Provvedimenti”, sezione “Provvedimenti organi di indirizzo – politico”. E qui ci siamo veramente divertiti. Leggiamo.
Deliberazione del 5 settembre 2022 n.11/3. Il Consiglio di Amministrazione è riunito in presenza presso la sala Paesaggio del Museo civico di Cabras, tutti i membri sono presenti.
Oggetto dell’Ordine del Giorno di convocazione: Varie ed eventuali.
Ora, già l’oggetto è un capolavoro.
Avrebbero potuto scrivere anche “Cazzi nostri” e il risultato sarebbe stato lo stesso. Tuttavia, il seguito del verbale è più disinvolto e esilarante delle premesse:
“Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la riunione e li invita a deliberare sull’oggetto sopraindicato.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Viste le comunicazioni del Presidente sull’attività della Fondazione; Con votazione unanime dei presenti
D E L I B E R A Di prendere atto delle comunicazioni in oggetto.
Letto, confermato e sottoscritto”.
Ma di cosa hanno parlato? Su che cosa hanno convenuto? Chi ha letto e confermato che cosa, posto che non c’è un segretario verbalizzante. Apre e chiude il presidente e non dice che cosa ha detto e nessuno dei presenti sembra fiatare. È un verbale che verbalizza una presenza, non uno svolgimento. È un caso? No, è un’estetica.
Prendiamo la vicenda della selezione del nuovo direttore.
Nel sito non si trova il Bando, che invece sta nella pagina del sito istituzionale del Comune di Cabras. Si capisce che è stata nominata una commissione e che questa ha provveduto a selezionare una terna, all’interno della quale deve operare la sua scelta il CdA.
I tre candidati vengono auditi, ma i verbali non dicono chi, in che data e che cosa dicono.
Prendiamo il verbale del 6 settembre 2022:
“Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la riunione
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Sentiti i singoli candidati per l’audizione;
Preso atto che il Presidente sospende la seduta del CdA, riconvocandola per l’indomani;
Con votazione unanime dei presenti
D E L I B E R A
Di approvare che in assenza di unanimità si procederà con voto segreto”.
Lasciamo perdere la qualità della lingua, ma che cosa vuol dire? Vuol dire che il CdA ha discusso sui progetti presentati dai diversi candidati? E in che termini? E su che cosa? E con quali posizioni? E perché su una questione così aperta e trasparente si deve ‘minacciare’ di votare a voto segreto? Di che cosa si ha paura?
Insomma, forse per governare le Fondazioni serve un po’ di scuola amministrativa, un po’ di cultura democratica, un po’ di buon gusto, e tanta distanza dalla prepotenza.
Seconda parte Passiamo la parola a Santino Cipudda che, lo si vedrà, spiega tante cose.
Come spesso accade a questo sito, sollevato un problema, si presenta qualcuno che con una mail, che io ho puntualmente distrutto come faccio con tutto ciò che è anonimo, dice cose intelligenti e informate. Lo pubblico, come detto, per la firma.
“La guerra di Mont’e Prama è fatta di tante battaglie.
In mezzo ci sono i servi sciocchi e i comandanti che cercano di fare soldi sempre con i fondi pubblici o in altri modi, ma hanno un obiettivo meno nobile della conoscenza. La cultura è un orpello, una scusa, così come far crescere un territorio, i fini sono altri.
I buoni propositi sono solo sulla carta: il sindaco di Cabras Andrea Abis ha fatto la sua buona azione nei confronti della comunità dicendo no a un bilancio dove c’erano tante spese che gli facevano storcere il naso, anche se questo non lo dirà mai neanche sotto tortura.
E va detto pure che modificare quei capitoli di spesa non avrebbe comunque garantito un maggiore introito per lil suo Comune.
Si tratta per lo più di fondi vincolati, destinati a un’azione ben precisa per i quali i soldi sono arrivati nelle casse della Fondazione. Cosi ha messo nero su bianco un no a un documento contabile dove si riducevano di circa duecentomila euro i fondi per la sua comunità. Ma fare diversamente era molto difficile.
C’è una spiegazione: le risorse che devono andare al Comune di Cabras sono calcolate sugli introiti dei siti archeologici della zona negli ultimi cinque anni. Anni in cui c’è stato il Covid che si è portato dietro un calo dei turisti e quindi anche dei ricavi. Meno guadagni e meno soldi arrivano al Comune sulla base di un articolo dello statuto della Fondazione.
Al sindaco questa spiegazione non è piaciuta, così come in altre occasioni ha contestato le scelte della Soprintendenza sulla destinazione delle statue dei Giganti di Mont’e Prama. Nel frattempo, però, i locali della nuova ala del museo devono essere ancora consegnati e quindi non possono ospitare le statue, così come l’esproprio delle aree di scavo va avanti dal 2018 senza vedere una fine. E non certo per colpa dell’ente ministeriale.
Nel frattempo i Giganti sono andati in giro per il mondo, hanno accolto i visitatori e gli addetti ai lavori in occasione di Arkeologica, la kermesse organizzata dalla Fondazione con i fondi regionali. La stessa kermesse finita nell’occhio del ciclone per l’affidamento diretto di alcune delle attività che riguardavano varie attività legate alla rassegna. Ora, tutto questo crea indignazione perché si tratta di fondi pubblici e l’utilizzo della trattativa diretta per gli affidamenti sotto soglia non sempre è sinonimo di chiarezza e trasparenza. Purtroppo lo fanno tutti, destra e sinistra, per garantirsi un ritorno elettorale futuro.
Questo però fa vedere la pagliuzza e copre la trave. La Fondazione da quando esiste ha messo in campo tante azioni. Sponsorizzazione di Cagliari Calcio e Dinamo Basket, viaggi in mezzo mondo per far conoscere i Giganti. Statue prestate in vari musei del pianeta. Il risultato poi è che gli introiti dei siti archeologici di Cabras, vuoi perché il museo non è cresciuto, vuoi perché l’esproprio non è concluso, vuoi perché il sito sulla collina di Mont’e Prama non è visitabile, non sono cresciuti. Anzi, gli anni della pandemia hanno inciso negativamente sugli ultimi bilanci per cui, alla fine, il Comune di Cabras, votando no al documento contabile di previsione, sostiene che si stava meglio quando si stava peggio, ossia quando la Fondazione non esisteva.
Certo è difficile capire se le azioni messe in campo porteranno risultati in futuro. Certo è che a oggi l’attività della Fondazione, così come quella di alcuni assessorati regionali, è concentrata sui viaggi e la promozione ma non fa arrivare più turisti di prima. Un po’ come gli aiuti per il marketing assicurati negli anni passate ad alcune low cost: in uscita dalla Sardegna garantivano tariffe concorrenziali per chi dall’Isola voleva fare il turista a Praga o Parigi, un po’ meno per chi voleva raggiungere la Sardegna per le vacanze. Proviamo a ragionare su questo pensando alle prossime elezioni.
Ho capito: I Gitanti di Mont’e Prama.
VERBALE CARBONERIA N x/200x
Probabilmente quel tipo di verbale ha una sua funzionalità.
In termini dietrologici si può pensare che se intervistati nel merito, i partecipanti potrebbero addirittura affermare che la delibera riguardava il cambio del gestore delle forniture elettriche.
La lettura dell’articolo, dopo la più spontanea ironia ci conduce in uno stato depressivo profondo.
I nostri soldi!
Signori, i nostri soldi.
Ignazio
“Insomma, forse per governare le Fondazioni serve un po’ di scuola amministrativa, un po’ di cultura democratica, un po’ di buon gusto, e tanta distanza dalla prepotenza.”
Ah, non bastano solo i like?
Genera divertimento (in alcuni) quando qualcuno avanza la richiesta che tutto ciò che è di interesse pubblico venga discusso pubblicamente. Questi ingenui, ridicoli, che non si lasciano governare!
La democrazia è in crisi, la rappresentanza è in crisi, si dice. Allora io mi chiedo cosa non è in crisi. E mi preoccupo.