Il “Metodo Zingaretti” non è un romanzo di Andrea Camilleri, piuttosto il modello replicabile di superamento impunito delle leggi con esito sociale ambiguo, tendente però al positivo.
torniamo indietro nel tempo.
Nicola Zingaretti, già segretario del Pd, è stato presidente della Regione Lazio dal 2013 al 2022.
Nel 2020 consegue uno dei risultati più importanti della sua gestione: restituisce normalità amministrativa alla sanità laziale dopo 12 anni di commissariamento dovuto all’eccessiva esposizione finanziaria di Asl. Quando ciò avvenne, in tanti celebrarono la luminosa politica riformista di Zingaretti. Dopo si scoprì che a mettere a posto i bilanci delle Asl furono alcune direttive commissariali (cioè di Zingaretti) sulla modalità di redazione dei bilanci che, alla luce della richiesta di archiviazione depositata in questi giorni dai Pm di Roma sull’inchiesta sui bilanci di 8 Asl laziali, consentirono ai Direttori generali di iscrivere nei bilanci entrate inesistenti che portarono al risultato del pareggio. Insomma, nessuna virtù, ma una grandissima e intelligente furbata.
Il bello di questa vicenda è che la magistratura non ha inteso perseguire Zingaretti per aver dato l’ordine (da quel che si legge oggi sui giornali) di iscrivere a bilancio entrate non verificate e poi rivelatesi non reali, asserendo che le direttive di Zingaretti configurano una responsabilità “all’evidenza di natura politica e non penale”.
Ho sempre pensato che per capire l’equilibrio e la natura dei poteri di uno Stato, bisogna assistere a uno o più processi nei quali sia a giudizio, in quello Stato, un uomo di potere (ed è per questo che sono certo che la Todde non decadrà, perché non c’è un giudice a Berlino). Tutte le descrizioni astratte, dedotte dall’ordinamento, non sono alcunché dinanzi alla possibilità dell’osservazione diretta di come la forza, reale e occulta, dei poteri si fronteggia nelle aule di giustizia.
Per esempio, il vescovo di Ozieri (dato in pasto dal Vaticano alla Giustizia della Repubblica italiana con metodi propri di regimi teocratici e tirannici) è a giudizio per peculato (ed è difeso, a mio personalissimo avviso, in modo inadeguato e ideologico, anziché efficiente e pratico), sostanzialmente per non avere vigilato adeguatamente su alcuni suoi collaboratori (ma se le magistrature sarde indagassero, con lo stesso metodo, sui movimenti bancari di tutte le diocesi sarde, metterebbero sotto accusa tutti i vescovi sardi o quasi); Zingaretti dà un ordine esplicito di alterazione di un bilancio pubblico e lo fa da commissario, cioè nella sua veste di pubblico ufficiale nominato a svolgere una funzione amministrativa e gestionale (cosa che mons. Melis non ha fatto), non in quella elettiva di presidente della Regione, e non ha, secondo i Pm, responsabilità penali, ma solo amministrative. Amen. Questa è l’Italia: mons. Corrado Melis è sgozzabile sulla pubblica piazza (lo difendo io perché i vescovi sardi hanno il pannolino della paura allacciato, presentano libri, non difendono la verità), perché piccolo e debole, altri no.
Tuttavia, la vicenda laziale potrebbe essere una mirabile via d’uscita per il Centrosinistra sardo.
Per esempio, il Consiglio regionale potrebbe fare una legge con la quale nomina la presidente Todde commissaria straordinaria alla riforma della sanità sarda, le dà pieni poteri su tutte le Asl; la Todde, a questo punto, potrebbe emanare atti di gestione diretta e di indirizzo sanguinolenti, nella loro portata innovativa, e addirittura devastanti per l’efficacia clientelare di nomina di Dg, primari, infermieri e OSS (non dimentichiamoli, altrimenti Desiderata si offenderebbe) e al termine di tutto questo potrebbe uscirne impunita e celebrata perché i suoi sarebbero stati atti di natura politica e non amministrativa. Metodo Zingaretti.
Oh è proprio una delizia leggere i frequentatori della curva Todde; no, nel senso che a volte fa bene riposare nella lettura di qualcosa di leggero e non impegnativo.
Che teneroni, li perdono non hanno colpe. La Colpa è una cosa artisticamente seria.
Egregia Leonard, io non sono di Destra, sono un federalista liberale e socialista, ma non mi riconosco nella Sinistra gruppettara o elitaria italiana. Peraltro erano i Cinquetasche a dire di se stessi di non essere né di Destra né di Sinistra. Quanto ai 157 euro, questa è l’ennesima bugia, ma vedremo cosa diranno i tribunali.
Mi meraviglio che in questo blog siano elencati solo pareri di persone evidentemente di destra e nostalgici della dj cui ha goduto la ns terra governata da parola con faccia tosta. Ma qualcuno vi deve dire che la grande che dovrebbe far decadere la Todde riguarda la mancata contabilizzazione di una fattura di 157 ,00(centocinquantasette!!!).. da far tremare le vene e i polsi
Bisogna coltivare l’ottimismo della ragione. La magistratura sa bene che deve rispettare la legge e che sono in molti a controllarne gli atti e a giudicare la serietà nell’esercizio del potere attribuito dalla Costituzione ai giudici. Che non è quello di prestarsi a turlupinare e male interpretare le norme. Dai giudici ci dobbiamo aspettare serietà, professionalità e onestà. Altrimenti lo scenario è quello della savana nella repubblica delle banane.
Il Tribunale chiamato a decidere deve assicurare alla Sardegna un governo nel pieno della sue prerogative di rappresentanza democratica, che vuole tutti i cittadini eguali di fronte alla legge.
Concordo con le sue acute osservazioni ; credo che dal 20 di marzo in poi ,verranno messe in campo tutte le risorse amicali,tutte quelle che il campo largo riesce a reclutare e non mi stupirei se anche forze estranee all’amministrazione si interessassero per favorire la conferma ed il proseguo di questa consiliatura ; non credo di immaginare e temere l’impossibile , se di impugnazione ad impugnazione,si arrivasse all’ultima istanza in cassazione ,dove nel porto delle nebbie,si trovasse un cavillino sfuggito ai più, che ,pur con le pive nel sacco , permetterebbe a Todde la prosecuzione dell’intero mandato.,sarebbe certamente una sconfitta del diritto ?!!! Ma chi se ne frega della magra figura ,!??!! L’importante è non perdere il potere .
P.S. anch’io ho avuto sentori di incertezze all’interno del PD. ; seppure in modo più che riservato e mascherate con altre motivazioni,si stanno tenendo riunioni tra colonnelli di alcune anime del PD che prevedendo
difficoltà di prosecuzione con la Todde ,si stanno organizzando per essere pronti in caso di nuove elezioni . Chi vivrà …. vedrà !!!!!
Egregio, diversamente da Lei io penso che la decadenza avrà luogo. E non perché abbia fiducia nella magistratura ma perché ci sono elementi oggettivi e documentali che possono difficilmente essere manipolati.
Detto questo, qualora la decadenza non dovesse aver luogo è tale lo sputtanamento politico già in essere per cui sarà proprio il PD (udite udite) a staccare la spina prima della fine naturale di questa legislatura.
Si stanno già facendo alcuni calcoli e pesando alcune decisioni imposte dalla Influencer Capo, consci che se non ci sarà una netta e tempestiva dissociazione dai pentafarlocchi isolani il cdx stravincera’ le prossime 3 legislature. Dovesse anche solo candidare il gatto del cortile di fronte a viale Trento.
Saluti.
Se rinascesse il divin Poeta non so di quanto spazio dovrebbe ampliare i gironi infernali e i canti della sua Commedia per poter contenere e descrivere tutti quei magistrati con divieto di accesso in via delle Botteghe Oscure ( nomen omen) e dintorni, ma assai attenti nel intravedere reati a senso unico ad iniziare da Mani Pulite, Salvini, Toti, a cui non si possono non aggiungere Meloni, Piantedosi e ” su traitori” Nordio . Ma il fatto più esilarante è che più si accaniscono , più il cdx procede spedito verso oltre il 50% dei consensi! L’Italia sembra essersi trasformata in una gigantesca Napoli ove, ( mi scuso per gli strafalcioni dialettali patrenopei) come sotto il Vesuvio, ” acc’a nisciuno è fess” !!!
Cordiali saluti
Si, questo è vero , nella faccenda “norma” o se piace, Diritto, coesiste quella mai decaduta pratica di potere da parte di collaudate cordate (ordate?) di eletti.
Tuttavia anche io, che non mi penso proprio uno stinco di santo, considero che tra “eletti” non vi sia mai quella unanimità di intenti che, immancabilmente, è sempre posta in linea teorica. C è sempre tra essi un qualcosa, un “peccato di origine” che fa deragliare dal progetto: papale papale, niente è mai per sempre.
E’ vero, un Tribunale potrebbe dico potrebbe , con un ardita interpretazione rovesciare il dispositivo della Decadenza; è pacifico questo.
Ma non potrà sicuramente cancellare i dati di “verità” emergenti da quegli inoppugnabili sette rilievi .
Non potrà tirare fuori dal cilindro nessun Mandatario ad esempio. Se a Berlino non vi è giudice confido via siano persone come Maninchedda , Piras ..Sanna e perché no, anche uno non stinco di santo come Casu che ammettono che due non è quattro che Pisa non è la Capitale d’Italia o che domani sorgerà il sole.
C è ancora una Chiesina con dei piccoli fedeli e delle non piccole opere; non penso sia ancora decaduta in un bordello dove può parlare Madama e Signore di Mestiere.
Buondì Prof!
Lei è sempre sagace per cui se ha fatto questo ipotetico ‘parallelismo’ è perché teme possa verificarsi.
Personalmente tra il modo in cui la Todde ha trattato i sottoscrittori della Pratobello a l’esposizione della ‘bellezza’ pale eoliche addirittura come PCTO scolastico a Siniscola, per non dimenticare la regalia Natalizia di 22 milioni di euro di soldi nostri dei sardi, senza bando
L’idea di questo escamotage per continuare a governare e chissà come riduci, non mi piace affatto.
Urge una presa di coscienza collettiva soprattutto della società civile, ma quella vera, non dei salotti, non degli amici di, non dei ‘trombati’ elettorali promossi a consulenti sine tituli pagati con soldi pubblici.
P. S. E comunque che in un solo anno, ormai ci siamo quasi, sto campo largo facesse peggio di Solinas, non lo avrei mai immaginato
Egr. professore, a mio avviso credo che molto spesso, come già scritto in questo blog certe leggi vengono interpretate a seconda dell’imputato. Ne fa esempio lei stesso, Zingaretti, il vescovo di Ozieri, la presidente Todde. Io immagino solamente, i bandi PSR di un piccolo imprenditore agricolo, gli viene ordinato di aprire un conto dedicato per poter rendicontare al meglio il finanziamento, qualora l’imprenditore non apra il conto, 1° si vedrà il bando rinegato, 2° se ha sostenuto spese dovrà mettersele di tasca. Perchè un cittadino normale deve rispettare la legge e gli altri no? Hanno i soldi di fare ricorsi? Io qualora mi fosse arrivata una cartella esattoriale da 40’000,00 euro (mi sarebbe di sicuro arrivato un infarto), avrei cercato subito la dilazione non cercare sospensiva o avvocati per poter fare ricorsi, non riuscirei neanche a pagare tanti avvocati insieme. Ciò che crea ancora più disagio lo sà cosa è, tutta la classe politica che in silenzio come delle iene resta alla finestra a guardare, che ci continuano a prendere per ignoranti aspettando le nuove tornate elettorali per poter, con enorme faccia del …….., chiedere nuovamente il voto. Dobbiamo svegliarci, creare una nuova classe politica, fata di persone oneste, lavoratori, persone competenti che non abbiano secondi fini.
Buongiorno se lo fa’ l’attuale presidente della Regione Lazio lo arrestano la sinistra può
Bhe… non è che se adotta(sse) atti oggettivamente di natura gestionale andrebbe esente da responsabilità…, tramutandoli in atti “politici”