Premessa politica da bar
C’è una convinzione diffusa nel popolo sardo, in quello vero non in quello auspicabile. Essa consiste nell’affermare che quando c’è la Destra i politici mangiano molto, forse troppo, ma ne lasciano anche; come si suol dire, cade qualcosa dalla mensa dei forti e in tanti vivono di briciole, ma vivono.
Quando invece c’è la Sinistra, non ce ne sarebbe per nessuno, vincerebbero solo apparati e amici stretti, le procedure si complicherebbero, la vita si fermerebbe intorno ai palazzi del potere e per vivere bisognerebbe allontanarsene.
Questa idea è falsa perché è una delle tante semplificazioni di un fatto vero: la Sinistra, quando governa, tende a impossessarsi dello Stato; la Destra a usarlo (un esempio è quel mostro di disinvoltura che è il Cipnes a Olbia).
Premessa genealogica
I genealogisti, però, sostengono che Solinas sia stato politicamente concepito (absit iniuria verbis) a Destra, ma in un contesto promiscuo, catto-libertino-occulto-semiorgiastico-convesso, con alta probabilità, per l’eterogenesi dei fini, di concorso ingravidante di compagni in gita incognita (nella Sinistra sarda possiamo annoverare figure di grande dirittura morale e sociale che avevano e hanno l’unico difetto di non saperselo tenere ed è attraverso questa debolezza che sono ridiventati democratici e, per noi, umani).
Ne consegue che l’operato di Solinas è ambigenere, non è transgender, è proprio un misto di feroce dominio e graziosa concessione: una gelatina intelligente, cangiante a comando.
Il metodo Solinas
Come si può controllare tutto senza fare niente, cioè senza l’apparatismo di Sinistra e lo sfrontato commercio di Destra?
Semplice, utilizzando pochissimi dirigenti fidati, tenendoli tutti sulla corda, moltiplicando gli interim e gli affidamenti sotto soglia. Così tutto ufficialmente funziona, ma in realtà tutto deve passare per l’imbuto strettissimo di pochissimi dirigenti fidati (alcuni divenuti tali per grazia) e ciò che passa è sempre sotto il segno della grazia, di un cenno di assenso di Sua Grazia.
Attualmente in Regione ci sono 7 Direzioni generali coperte da facenti funzione, una follia pura se si pensa che ci sono una marea di dirigenti con incarichi fittizi per non dire senza incarico. Ma questo non basta.
Frequentemente i Direttori generali sono anche titolari degli interim di altri servizi, non coperti con altrettanti dirigenti. In questa situazione versa anche Argea, dove due dirigenti coprono, con gli interim, 6 servizi (tutto molto ben pagato, perché ogni interim vale migliaia di euro), altri due ne coprono altri 4. È lo stesso identico metodo che ha portato il Corpo Forestale dello Stato a implodere di fronte agli incendi di Cuglieri di quest’estate.
Il costo Solinas
Ciò che il popolo sardo da bar non sa, però, è che il metodo Solinas ha un costo salatissimo, che per il momento verrà pagato dagli agricoltori, posto che l’ambiente lo ha già pagato quest’estate. Infatti è dei giorni scorsi questa lettera del responsabile dell’Autorità di Gestione, un dirigente che controlla l’esecuzione delle misure finanziate dall’Unione Europea, che si lamenta duramente con i suoi colleghi di Argea di non essere stato adeguatamente avvertito dell’andamento della spesa e del fallimento dell’Organismo pagatore, per cui mentre Agea (nazionale) si è premurata di chiedere all’Unione una proproga per raggiungere i risultati previsti della spesa dei fondi, la Sardegna non lo ha fatto ed è a serissimo rischio di perdere circa 32 milioni di euro per non aver provveduto ai pagamenti dovuti agli agricoltori.
Quindi, il metodo Solinas si è concretizzato in questo: interim a go go a pochi dirigenti ritenuti affidabili, servizi bloccati perché in realtà senza dirigente, agricoltori catafottuti, ma in silenzio, senza clamore. Sindacati di categoria a farfalle. Questa è la Destra ibrida, signore e signori: prebende, rendite, grazie, prepotenze e costi spalmati sui dossi degli ingenui.
Resto sempre a disposizione dei consiglieri regionali di opposizione per qualche ora di ripetizione, rigorosamente gratuita.
È inutile gettare la colpa sui funzionari che sono l’ultima ruota del carro e non certo strapagati.
È la testa che è vuota, è lì che manca capacità organizzativa, conoscenza della macchina amministrativa, dei problemi operativi, delle norme che governano un Organismo pagatore, dei problemi degli agricoltori.
Ma le scelte dei vertici non possono che essere fatte ad immagine e somiglianza dei politici che li nominano: gli incapaci per apparire geni devono per forza circondarsi di incapaci.
…. non riesco a capire perché non dare incarichi a persone competenti e attive, ne gioverebbe anche la parte politica!
Tutto verissimo. Anche se per dirla tutta i disastri burocratico/amministrativi/gestionali del settore agricolo non dipendono dal prode Solinas e dalla sua maggioranza ma sono un male atavico dell’Isola. Tra l’altro probabilmente per chi come me è un tecnico del settore e anche agricoltore è l’affronto maggiore. Il più vile e meschino. Usare per fini politici (e generare veri e propri arricchimenti immeritati con incarichi pubblici) persone che oltre a spaccarsi la schiena spesso tolgono il pane di bocca ai propri figli per mantenere greggi, mandrie o coltivazioni è, a mio avviso, il delitto più grave per una classe politica (tutta) scalcinata come la nostra. Non saranno mai abbastanza le imprecazioni e le maledizioni (quanto mai giustificate, meritate e, lasciatemelo dire, speriamo anche efficaci…) in questo disgraziato mondo rurale. La pudica indecenza con cui sono stati gestiti i Bandi PSR 2014-2020 (figli legittimi della passata Amministrazione) grida non solo al più putrido e indecoroso scandalo ma forse molto molto di più. Un settore in cui tutti si riempiono la bocca di parole, criminalmente organizzato solamente per far ingrassare una pletora di funzionari pubblici e politicucci che se lasciati nel nel mondo reale non riuscirebbero a gestire un campo di cipolle di 100 metri quadri. Ma molto meglio lasciare tutto nel silenzio e nell’oblio
A Carbonia grande trionfo del centro-Solinas. Ieri L’Ugnone titolava IL LABORATORIO CARBONIA. Più che altro IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI.
La colpa è di Alitalia!!!
Una tristezza il nostro Pif ( piano integrato di filiera) fermo al palo dal 2018. Un investimento totale di circa 11mln di euro.
Investimenti per qualificare l’agricoltura biologica con nuove tecnologie ed incrementare forza lavoro.
Ritardi su ritardi in tutti i comparti e sicuramente tanti soldi destinati ai PSR ( piano sviluppo rurale) verranno persi visto che l’Europa ha chiesto e preteso che entro 2023 tutti i paesi membri devono essere in linea con la nuova PAC (politica agricola comunitaria) ovvero devono aver erogato tutte le somme destinate ai PSR in questi anni. Ma se siamo ancora fermi al 2018 come possiamo recuperare in meno di due anni
I fondi 2018 2019 2020 2021 ???????
Mi pare che ne abbiano estremo bisogno e se ancora siedono sui banchi del consiglio regionale, battano un colpo!