I fatti.
Il Crenos, Dipartimento di eccellenza della Repubblica italiana, pubblica l’ultimo Rapporto sull’economia della Sardegna. Lo presenta il professor Raffaele Paci, colui che insieme a Pigliaru (sì, proprio lui, il presidente onesto, rimosso dalla sinistra allo spritz manco avesse rubato anziché difeso la Sardegna anche da se stessa) ha animato il Crenos. Il Rapporto ripete, e non inventa, perché in realtà lo dicono i dati Istat, che negli anni della pandemia in Sardegna i morti sono stati più numerosi che nelle altre regioni e che negli anni successivi il trend non è cambiato. L’Istat fa un’indagine attraverso un questionario; chiede ai membri del campione se avessero mai rinunciato a curarsi. Dall’indagine risulta che il 18,3 % dei sardi (cioè due sardi su dieci, più o meno) ha deciso di smettere di curarsi.
Paci fa l’accademico e snocciola dati.
Poi accade che Doria e l’Ufficio Stampa della Regione diffondano questo comunicato nel quale, sostanzialmente, accusano Paci di aver fatto propaganda politica sui morti, contro la scienza e la verità, e di aver sottaciuto che si trattava degli anni della pandemia. Infine, addirittura, interviene il rettore di Sassari Mariotti che dichiara di non aver letto il Rapporto e precisa che per lui “non si tratta di propaganda elettorale ma di metodo scientifico” e più esattamente contesta: ” Si danno giudizi di tipo scientifico su un periodo che non è misurabile perché condizionato dal Covid”.
Iniziamo dal Rettore. Quale scienza insegna che un fattore scatenante come una pandemia rende una grandezza “non misurabile”?
E come è stata affrontato nel mondo, secondo questo Rettore paleoscientifico, lo sviluppo della pandemia, se non con modelli matematici?
Ma soprattutto: cosa dovrebbe fare un Rettore che afferma queste cose quando gli si dovesse mostrare che la grandezza per lui incommensurabile è invece stata misurata?
Il numero dei morti nell’anno è una grandezza non misurabile? Ma cosa diavolo si va a dire in giro ammantati da ermellini accademici?
Ma come si fa a esprimersi in questo modo senza neanche aver letto il Rapporto?
E come fa un giornale al tramonto come La Nuova Sardegna a raccogliere un’opinione su una pubblicazione da parte di uno che dichiara di non averla letta?
Siamo al degrado più profondo. A Sassari, basta avere potere a Sassari, per essere considerati; nel mondo, però, per fortuna, non funziona così.
Questo è il link per leggere il Rapporto: tutto in open access come accade nelle università serie.
Il termine ‘pandemia’ ricorre 32 volte nel testo. Capito Rettore? Trentadue. Qui nessuno nasconde nulla. Lei ha parlato per arieggiare i denti con la parola ‘scienza’ che non le si addice.
Ma torniamo ai dati. Iniziamo dai Sardi che rinunciano a curarsi.
Questa la tabella pubblicata. Commento del Rapporto: “Nel 2021 l’11% degli utenti intervistati [dall’Istat, non da Paci] in Italia ha rinunciato a una prestazione sanitaria pur avendone bisogno. Questo valore risulta simile a quello medio osservato nel Mezzogiorno (10,6%), nel Centro (11,4%) e nel Nord (11,1%). Il dato sardo risulta superiore a quello delle altre aree in tutto il periodo considerato, attestandosi al 18,3% nel 2021. Come è possibile notare, la Sardegna registra un continuo peggioramento dell’indicatore, che passa da un valore minimo di 11,7% nel 2019 al valore massimo di 18,3% del 2021. Tra il 2020 e il 2021 la percentuale di utenti che rinunciano alle prestazioni sanitarie aumenta
di 3,5 punti percentuali nell’Isola, contro una crescita media nazionale di 1,4 punti percentuali”.
Chiaro? Serve altro perché il dato sia comprensibile a Doria e a Mariotti, ai Cip e Ciop della scienza?
Veniamo al dato sui morti.
Secondo Doria e Mariotti il Rapporto non tiene conto del Covid. Pagina 13: “L’approfondimento dedicato all’aumento della mortalità nel 2022 evidenzia che il fenomeno non è dovuto, se non in piccola parte, al numero delle morti per COVID-19 e che, se anche si prescinde dall’invecchiamento della popolazione, la Sardegna ha il peggioramento più forte delle condizioni di sopravvivenza rispetto al quinquennio che precede il 2020”. E poco dopo a pagina 19: “Nel 2022 i decessi sono 20.524, in forte aumento in Sardegna rispetto all’anno
precedente (+10,4%), e il tasso di mortalità, calcolato come numero di morti ogni mille abitanti, registra un’ulteriore impennata: dal valore 11,7 del 2021 passa a 13. C’è quindi un sorpasso rispetto alla mortalità italiana, che nel 2022 è pari a 12,1. Come mostrato dalla serie decennale, l’innalzamento del tasso di mortalità è un fenomeno di lungo periodo già in atto con lieve intensità prima del 2020, determinato dal progressivo invecchiamento della popolazione. Negli ultimi anni, però, tale andamento si è aggravato drammaticamente in Sardegna”.
Chiari i dati, secondo il Rettore incommensurabili e secondo l’assessore incapaci di tener conto della pandemia? Avere un assessore che non capisce il drammatico dato del 2022, peraltro recentemente rilasciato dal governo di Centrodestra, significa avere un assessore che non ha il senso della realtà che è chiamato a governare.
Assessore, per cortesia, riduca gli spuntini (memorabile quello recente di Riola Sardo, un capolavoro di compassate divise e siringhe).
Il povero Paci, peraltro, ha anche trattato bene la Giunta, perché nelle slide di presentazione ha fornito il dato secco, senza infierire sulla grave responsabilità del governo regionale. Ecco la slide.
Vorrei dire più distesamente ciò che penso del duo Doria-Mariotti, ma non posso farlo. Racconto, però, una storiella che dà l’idea dell’inibizione verbale che mi sono imposto.
Zio Pantaleo era un brav’uomo che diceva sempre la verità.
Un giorno andò al Nido delle rose, un locale gestito da una signora che un tempo aveva fatto il mestiere più vecchio del mondo ma si era ritirata, e chiese alla signora se potesse revocare per quella sera la sua decisione di appendere le mutande al chiodo. La signora si sentì, giustamente, ferita e chiamò i carabinieri che redassero apposito verbale, nel quale si legge: “Addì…giugno 19.. OMISSIS Il signor Pantaleo Torrutortu a domanda risponde: “Posto che la signora è stata sicuramente ….ana, io a lei …ana non l’ho mai detto”.
Vorrei essere zio Pantaleo per poter dire a Cip e Ciop ciò che penso di loro.
Credo che il rapporto del CRENOS abbia sottinteso un elemento fondamentale e sostanziale, che la scienza medica degli ultimi trent’anni ha posto alla base della propria azione sociale: la prevenzione delle malattie. La conseguenza principale di una recrudescenza del dato della mortalità abbia una stretta correlazione con la diminuzione dei livelli di prevenzione e di diagnosi precoce di determinate patologie (acute e croniche). Nei prossimi anni il fenomeno avrà un trend in aumento e potrebbe ritrovare un fisiologico equilibrio solamente se gli esami diagnostici aumenteranno più che proporzionalmente, considerando lo dopo quasi totale durante gli anni della pandemia. Ecco che misurare di quanto si sono interrotte le cure preventive durante la pandemia diventa necessario per programmare assunzioni di nuovi medici e infermieri, acquistare macchinari (nuovi e ricondizionati) , aprire le agende degli appuntamenti e riavvicinare la popolazione alla sanità pubblica, inserendo medici di base sufficienti e rendere accessibili i presidi territoriali che hanno bisogno di una gestione differente da quella dei grandi ospedali. Il Covid ha mostrato ed. è misurabile con i numeri (es. alto tasso di vaccinazione) che i cittadini domandano salute, di qualità e con una grande dose di umanità.
Ajo! Suvvia!
Chi è senza peccato lanci il primo panino!
Caro Professore, Lei si dimostra alquanto disinteressato alla sorte dei Sardi. Imperdonabile!
Quale disastro economico, quanta disoccupazione, quanti “affari” sfumati se ci mettiamo a criticare innocenti spuntini, pantagrueliche cene, aperitivi di massa, concerti e balDorie varie. Si rende conto quale politica sanitaria, quale contributo accademico alla cultura, quanta disoccupazione di amici e parenti, per tacere degli spassosi assoli assessoriali rischiamo di perdere in assenza di un sufficiente tasso alolemico ? Fanno bene Cip e Ciop a non privarci di tutto questo. Il tredicesimo uomo in caso di necessita’: possiamo sempre contare su Razzi
Comunque, Mariotti è uno che sa scrivere molto bene, ho le prove:
https://m.youtube.com/watch?v=ZcZQ4bnKfpA&pp=ygUWcmV0dG9yZSBtYXJpb3R0aSBmaXJtYQ%3D%3D
No Gianni , il titolo più appropriato sarebbe ” dignità , questa sconosciuta ” …Ormai la questione morale prevale su tutto quanto riguarda questa banda di OMISSIS…sa busacca e sa cadrea , davanti a tutto e prima di ogni cosa…io non so se questi OMISSIS hanno figli, ma se fosse sì, mi chiedo : ma che razza di insegnamenti, di educazione, di valori di vita gli trasmetteranno? Al ns. ineffabile cip cosa mai gli avranno insegnato, babbo & mamma per ridurlo così ?? idem , mi chiedo , per il compare ciop…
Una personalità da sola non fa proprio niente. Se veramente vale verrà annientata prima di essere conosciuta. Vi sono purtroppo tante persone che parlano senza aver letto, sputano sentenze, credono che gli altri siano così stupidi o servi di accettare tutto ciò che dicono.
Queste persone non potrebbero abusare così del loro potere se non avessero accanto conniventi. Se ci fosse onestà, senso del limite, tutto questo non accadrebbe. Io amo gli sconfitti. Non si sono piegati ai modi di questo mondo basso e corrotto.
Caro Professore, Lei è l’unico che ha il merito di denunciare tutte le “inadeguatezze” di questa amministrazione regionale. Ma ho paura che sia un parlare al vento poiché, qualunque persona verrà candidata vincerà a mani basse, dal momento che il vento tira da quella parte e dall’altra parte non si è ancora vista emergere una personalità che sia in grado di fare la differenza. Ma non si arrenda noi continueremo a sostenerla.
Bellissimo, ma il problema è che tanti Sardi credono ancora alle favole che questi personaggi raccontano, credono ancora nel giocare giocare due numeri al lotto per risolvere i loro problemi. Vorrei tanto fare un appello pubblico e porre la seguente domanda.. Quanti di voi studenti della facoltà del magistero, negli anni 88/94 circa, hanno assistito ad un esame dell’allora studente modello, oggi Rettore? Mi piacerebbe tanto Applicare la statistica, misurabile a questa domanda. Quanti di voi oggi hanno partecipato a qualche evento conviviale, chiamiamolo così.. in cui era presente l’attuale illustre rettore e l’attuale illustre assessore… E lo applichiamo pure questo a fattori misurabili… Senza allargare agli amici del periodo universitario che sono diventati pure loro famosi, ma lo erano già da allora per altri motivi. Il titolo del corto metraggio sarebbe ” Sardegna, dai nuragici all’estinzione della specie ”