Personalmente non so che cosa sia realmente successo con il Punto Vaccinale Territoriale di Ghilarza.
So però una cosa con certezza: nessun consigliere regionale ha titolo per esercitare in alcun modo poteri gestionali nelle Asl.
Adesso registro una cosa curiosa.
Si è indagato su di me per anni presumendo che io facessi e disfacessi nella Asl di Oristano (dove sono entrato due volte, esattamente in ospedale, e sempre per curarmi, e una volta per dare le condoglianze), sempre badando a non mandarmi uno straccio di avviso di garanzia e a non accertare se altri consiglieri regionali frequentassero o avessero frequentato gli uffici della Asl.
Ieri, il sindacato dei medici di famiglia (la Federazione Italiana Medici di Famiglia) ha diramato un comunicato durissimo nel quale, dopo aver raccontato del duro lavoro messo in atto per aprire un Punto Vaccinale Territoriale a Ghilarza, attribuisce al Presidente della Commissione Sanità della Regione Sardegna una grave intromissione che avrebbe diminuito notevolmente i livelli di partecipazione e di efficienza dell’iniziativa. Le cose non sono andate benissimo se la polemica ha raggiunto anche gli organi di stampa maggiori.
Più esattamente si legge nel comunicato:
«Improvvisamente entra a gamba tesa sul programma, il presidente commissione regionale sanità, richiamando a sé tutte le competenze e di fatto estromettendo dal progetto i medici di base, il distretto e il suo direttore.
Il punto vaccinale quindi si è inaugurato sabato con la dotazione di un discreto numero di dosi (650/800) e la partecipazione di quattro medici volontari ed alcuni infermieri. Sono state somministrate circa 400 dosi vaccinali.
È con rammarico che si rileva che una iniziativa che vedeva coinvolta tutta tutta la medicina generale del territorio in maniera stabile sia stata fatta naufragare per la voglia di protagonismo di qualcuno per una iniziativa spot di dubbia utilità.
Sorgono tuttavia degli interrogativi:
- Con quale criterio sono stati convocati i cittadini?
- Come sono state procurate le dosi vaccinali?
- Se sono state somministrate 400 dosi, le rimanenti quante sono? Sono state tracciate? Sono state consegnate ad altri utilizzatori?
Tutto questo per ribadire per l’ennesima volta, che la medicina generale viene relegata, soprattutto nella nostra regione a cenerentola dell’assistenza sanitaria, in un momento in cui la medicina territoriale sarebbe fondamentale per la sconfitta della pandemia causata dal Sars-CoV-2».
Sebbene sia chiaro che occorrerebbe sentire anche l’altra campana, come non ricordare che la magistratura oristanese, quella che ha considerato inefficiente e corrotta la precedente gestione Asl a fronte di tutti gli indicatori che attestavano il contrario, ha convocato addirittura il Presidente della Giunta Pigliaru per farsi spiegare come erano avvenute le nomine dei Direttori generali delle Asl, cioè come si era svolta un procedura di legge, mentre in questo caso non ci sarebbe neanche un comma né delle leggi sanitarie né dei regolamenti consiliari che permetterebbero un’attività siffatta?
Ma la domanda è: è più colpevole chi ha sfasciato e sta sfasciando, consapevolmente o inconsapevolmente, la sanità oristanese o chi lo ha permesso? Ognuno si dia la risposta che la sua intelligenza gli suggerisce, ma sono sicuro che è simile alla mia.
Non c’è molto da commentare, purtroppo. Ormai siamo “vaccinati” soprattutto a questo andazzo…