Chi non ricorda il gran pasticcio di Sardara?
Si è trattato di un episodio di neopuritanesimo, con linciaggio di piazza dei partecipanti a un pranzo in pieno lockdown.
La magistratura inquirente, che quando c’è da aprire l’impermeabile non si fa pregare, mostrò tutta la consistenza dei suoi attributi inaugurando un’inchiesta inutile, conclusasi con la richiesta di rinvio a giudizio di tre membri della Brigata Sassari per presunto peculato d’uso di una macchina di servizio e di don Umberto Oppus per non ho capito bene che cosa, ma mi sembra di ricordare che avrebbe ‘coperto’ i militari.
Solinas, che quando c’è da moraleggiare a gratis (come si dice nei paesi) non si fa certo pregare, tuonò e annunciò l’allontanamento dai ruoli apicali dei dirigenti regionali coinvolti. Poi però non li punì tutti, alcuni sì e altri no, secondo l’arbitrio tirannico che tanta disciplina produce nei deboli. Fatto è che Alessandro Naitana, allora Direttore generale dell’Industria, e soprattutto Antonio Casula, allora comandante del Corpo Forestale, vengono revocati dall’incarico e collocati in due dei tanti locali senza senso di cui dispone la Regione (Luciano Uras, già senatore della Repubblica, ha trascorso in uno di questi locali gli ultimi due anni di lavoro, confinato in queste celle senza sbarre per le sue idee. Lo ricordo per chi fa politica: rientrare al lavoro è sempre un’avventura, anche per i professori, specie se i Rettori che li accolgono sanno più di potere che di umanità e cortesia).
Antonio Casula (ma anche Naitana) si è rivolto al giudice del lavoro, come è noto. Questa è la sentenza di reintegro. E che cosa si scopre a leggere la sentenza? Si scopre un geniale copione teatrale per far sembrare che si fanno le cose senza farle.
Attenzione alle date.
Il pranzo di Sardara si svolge il 7 aprile del 2021.
Il 23 giugno 2021 entra in vigore la legge regionale 10/2020, una delle tante leggi omnibus di questa legislatura, che agli articoli 20 e 21 si dedicano espressamente al Corpo forestale e alle funzioni di direttore generale. Non si può e non si deve pensare a un caso, evidentemente. E, d’altra parte, le cronache di allora sono ricche di dichiarazioni sulla volontà politica di voler punire i reietti di Sardara.
La nuova norma prevede che i direttori generali della Regione vengano confermati o revocati nei trenta giorni successivi all’entrata in vigore della legge. Quindi, Casula e qualunque altro direttore generale revocando, doveva essere revocato entro il 23 luglio 2021.
Invece che cosa accade? Accade che la delibera di Giunta di revoca è assunta in termini, il 21 luglio 2021 (come mai si arriva così prossimi alla scadenza?), ma il decreto di revoca dell’Assessore del personale ha la data del 28 luglio 2021, cioè a termini scaduti. Ovviamente, il Giudice del Lavoro ha reintegrato Casula (ma anche Naitana, Lilliu ecc.).
Dinanzi a questa vicenda, Solinas ovviamente chiede che si creda alla sua buona fede; e, d’altra parte, come metterla in discussione in cotanto uomo affidabile che non si rimangia mai la parola data?
Non si può.
Si deve dunque ritenere che la Giunta abbia deliberato tardi, a 48 ore dalla scadenza, per pura distrazione e che l’Assessore del personale non abbia il calendario né appeso al muro né nel suo pc.
Tuttavia, chi va a teatro, non può non sentire il profumo del copione geniale.
Punire tutti con una finta!
Ammirevole!
Si annuncia la pena e le si dà iniziale attuazione, ma nel mentre si mette il granellino di sabbia nell’ingranaggio per bloccarne l’esecuzione. Si fanno sudare un po’ i condannati, ma dopo un po’ di gabbia e di gogna, per soddisfare la folla, li si riabbraccia paternamente e si chiude con un happy end tra gli applausi scroscianti di un pubblico divertito dal finale inatteso.
Bellissimo.
A teatro, però.
PS. Dimenticavo il povero Migliorati. Che ha chiesto (e con molta fatica ottenuto) il nulla osta dalla GdF per poter accettare l’incarico. Anche lui va pagato e giustificato alla corte dei conti… Peraltro presentato in pompa magna da Presidente e fido consigliere (cosa mai vista in Regione)
caro Paolo, ricorda il rasoio di Occam.
sono, molto più semplicemente, una mandria di pigri incompetenti.
ti faccio notare che:
una dei dirigenti rimossi nulla ha a che fare col pranzo famoso: è stata rimossa semplicemente perchè troppo “rigida” (oppure, in italiano, poco permeabile a pressioni sugli appalti).
la tua ricostruzione presuppone poi una benevolenza fra “pastorello” e “pecorella smarrita” che non esiste assolutamente e che puoi facilmente verificare con due telefonate, ma che è testimoniata soprattutto dal fatto che tutti (ma proprio tutti) i ricorrenti hanno chiesto ed intendono far valere un diritto al risarcimento per i vari danni subiti (immagine, economico, morale…) con cifre che vanno dai 100.000 ai 400.000 euro.
Che poi qualcuno dovrebbe spiegare alla corte dei conti.
La, per certi versi, triste realtà è che ci troviamo di fronte ad un presidente “riflessivo” fino all’ultimo istante possibile (per me ha l’indole pigra ben rappresentata dalla sua figura), mal consigliato da dirigenti di vertice (presidenza e personale) che non è un caso che siano lì a dispetto delle regole, visto che (prima della modifica legislativa in loro favore) non avrebbero i titoli per essere DG (cosa molto timidamente portata all’attenzione dalle opposizioni, visto che trattasi della sorella di un magistrato e della collaboratrice di un avvocato del PD e della CGIL).
la soluzione più semplice, che puoi riscontrare nel 99% degli atti della Regione: leggerezza, incompetenza e pressapochismo
Professore, ben tornato.
E se non fosse teatro?
Il punire per poi riabbracciare paternamente alcuni importanti dirigenti non allineati non contribuisce, invece, ad accrescere il proprio potere portandoli dalla propria parte?
Questo colpo di teatro sembra suggerito da Machiavelli direttamente dall’oltretomba.
LEZIONI DI VITA
Poiché abbiamo da tempo compreso che non si smette mai d’imparare, campassimo sino a 110 anni, raramente però tante lezioni di stile potremmo apprenderle da uno stesso gruppo elitario di governanti ed in un così breve lasso di tempo.
L’altra lezione, per ricordare, riguardava la stipula di “preliminari di vendita dei beni immobili”. Mica la immaginavo. Peraltro non presente nei vari e numerosi tutorial in rete.
Ne sanno tanto.
Saluti
IC
No lis est crara però sa diferéntzia tra cummédia e tragedia. De su restu semus (e naro semus, no “sunt”!) in s’ideale de TUTTO FA BRODO e… ancu mai in a vida! Ite cosa? Boh, bastat chi siat!!!
No nos paret guvernu bonu?
Bellissimo