Non ho mai capito perché un vecchio film di Manfredi non venga più mandato in onda nonostante questa bellissima scena, che frequentemente mi ritorna alla memoria:
Mentre mi ripetevo quant’era bravo Manfredi, mi scorreva tra le mani l’ultimo assestamento del bilancio della Regione Sardegna e mi chiedevo: “Che faccio? Gioco a guardie e ladri o vado anch’io al rinfresco”.
Non ci sono guardie e ladri così espliciti, in Sardegna, da poter identificare con certezza chi fa gli uni e chi gli altri.
Ma la logica del rinfresco, questa sì che è nota.
Ecco, oggi voglio parlare del rinfresco, di questa pratica ignobile e distratta, indifferente ai tempi e agli ideali, rovinosa e imbellettata, compendio ideogrammatico del cinismo dei potenti.
Le tabelle allegate alle leggi finanziarie della Regione sono state l’argomento su cui si è consumato l’attacco più duro dei Cinquetasche e della Sinistra contro i provvedimenti approvati dal Centrodestra di Solinas, nella scorsa legislatura.
«Sono un vaso di Pandora che distribuisce soldi pubblici agli amici e agli amici degli amici – così dicevano – e sono la fabbrica delle marchette elettorali e del mercimonio delle preferenze».
Non gli si poteva dare torto.
Su quelle risorse ad personam, destinate dai Consiglieri regionali con emendamenti “coperti” (mai discussi in Aula, ma votati dall’Aula) a sindaci vicini, ad associazioni contigue, a parrocchie preganti in esclusiva, sono in molti ad aver costruito il monte voti che li ha fatti ritornare a Cagliari anche nella Legislatura del Campo Largo.
Più che le persone, fisiche o giuridiche, si criticarono il metodo e il modo (ti destino somme in una tabella allegata alla finanziaria o alla legge di assestamento del bilancio, senza passare dai bandi, dai click day e dalle leggi ecc. ecc.), tanto da farci sperare che la prebenda clientelare finisse col finire della sciagurata legislatura scorsa.
È stata una speranza vana.
Alla prima occasione, come abbiamo già scritto, la nuova maggioranza ha riproposto il vecchio metodo della marchetta, sempre con il travestimento delle firme dei capigruppo all’emendamento che modifica la tabella dell’ultima variazione di bilancio di Solinas, e raccoglie l’elenco della spesa dei consiglieri di maggioranza e opposizione della legislatura corrente, chiaramente nelle giuste proporzioni: oltre il 60% delle somme per i gruppi che appoggiano il Governo Todde e il resto a chi finge di opporsi, ma poi trova l’accordo per la spartizione. Le somme destinate ai due schieramenti che simulano la guerriglia in Aula, sono a loro volta ripartiti in base alla consistenza dei rispettivi gruppi consiliari, nei corridoi. Via, non disgustatevi, fate come me, venite al rinfresco!
A leggere il documento approvato in Consiglio e che abbiamo già pubblicato nei giorni scorsi si scoprono una serie di coincidenze davvero singolari.
La prima riguarda i sindaci e le sindache di ridenti cittadine e gaudenti paeselli che fanno anche i consiglieri regionali (rimango dell’idea che la carica di sindaco e quella di consigliere regionale dovrebbero essere incompatibili, ma so di essere solo, di avere contro l’Anci, che però tace sulle sperequazioni prodotte dai sindachetti onorevoli).
Per puro caso, i Comuni amministrati da chi siede nell’Aula di via Roma a Cagliari si ritrovano risorse pubbliche assegnate senza gara, senza bandi e senza far riferimento ad alcuna legge di settore che ne giustifichi l’assegnazione, ma attraverso una semplice iscrizione in tabellina, per l’appunto.
Partiamo da una compañera, firmataria dell’emendamento tabellare del Campo Largo in qualità di capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, l’on. Maria Laura Orrù. Non riusciamo a immaginarne l’imbarazzo quando avrà scoperto, sicuramente a sua insaputa, di essersi assegnata come sindaca del Comune di Elmas un bel po’ di soldini: 30mila euro per le scuole Santa Caterina e Baby school; 50mila ero all’associazione musicale Ennio Porrino; 110mila per la manutenzione del patrimonio comunale; 50mila ai padri Somaschi e 50mila alle suore Somasche; 30mila agli scout, più 90mila euro per le arrampicate sportive del Parco Vivere. Tutti al rinfresco!
Tra i sette presentatori dell’emendamento spartizione, c’è un altro capogruppo-sindaco: Sandro Porcu (Orizzonte Comune), primo cittadino di Villaputzu, che immaginiamo sbigottito per aver constatato di essersi autoassegnato, per via diretta e senza gli impicci di uno straccio di istruttoria, 150mila euro per la manutenzione dell’alveo sul Flumendosa, 100mila euro per gli arredi del centro diurno e 100mila euro per il museo delle Launeddas.
La stessa sensazione, c’è da giurarlo, deve aver provato, il suo collega di gruppo e di partito, anche lui sindaco, ma di Neoneli, Salvatore Cau, dopo aver alzato la mano per portare a casa 175mila euro per la parrocchia di San Pietro e 75mila euro per gli arredi della scuola primaria del suo paese.
Potrebbe averli aiutati a riprendersi dallo shock, il già sindaco di Castelsardo, nonché assessore al TrasporTurismo della Regione e deus ex machina dell’attuale amministrazione castellanese, Franco Cuccureddu, che ha incassato per il suo borgo 200mila euro per lo studio di fattibilità di una cittadella sportiva; 50mila per la piazzetta da intitolare al maestro di Castelsardo (ahi ahi questi retabli che vanno e vengono!) e 400mila euro per il teatro comunale.
Il compagno Pizzutto, della Sinistra Futura, anch’egli firmatario dell’emendamento tabellare, avrà invece rincuorato la sua compagna di banco che fa la sindaca a Guasila, Paola Casula, la quale dicono abbia versato lacrime calde appena informata che il suo sì alla variazione di bilancio portava nel paese che amministra ben 300mila euro alla parrocchia; 100mila euro in Municipio, per l’acquisto di una casa padronale e 5mila euro all’associazione ippica locale. Cameriere, champagne.
I sindaci che fanno i consiglieri regionali all’opposizione versano in una medesima condizione di frustrazione, nello spirito e nell’anima.
E guai a pensare che il ritiro degli emendamenti al testo dell’Assestamento di Bilancio, dove troviamo la tabella oggetto del nostro commento, possa essere messo in correlazione agli stanziamenti piovuti sui loro Comuni. Ma quando mai! Ma cosa andiamo a pensare!
L’ex assessore della Programmazione, eletto con i Riformatori e oggi alla guida di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, non riesce a darsi pace.
Ha trovato 100mila euro per le manifestazioni turistiche; 450mila euro per il centro servizi; 50mila per un’ambulanza dell’associazione di protezione civile e 400mila euro per dare una sistemata agli spazi esterni della struttura della diocesi. Raccogliete i fazzoletti per le sue lacrime di stupore e indignazione.
Il sindaco-consigliere di Forza Italia che indossa la fascia tricolore a Dolianova, Ivan Piras, non è stato da meno: 290mila per l’area Pip; 140mila per la viabilità rurale del Comune e 70mila per il nuraghe di Santu Juanni. Pirizzolu per tutti!
Il suo nuovo sodale forzista, sindaco a Bosa, Fofo Marras, ha rimpinguato le casse a bordo Temo con 300mila euro per le strade comunali; 100mila euro per gli arredi urbani; 100mila per la sistemazione del verde e 20mila per attività culturali. Guai che manchino. Non sia mai, i picciuli per la cultura.
Il sindaco di Sanluri, che siede in Consiglio all’opposizione con Sardegna Venti 20, Alberto Urpi, ha incespicato non poco nel dover superare lo smarrimento per aver visto scritto che nel suo Comune arriveranno 300mila euro per il completamento della caserma della Guardia Finanza; 100mila per fare bella la piazza Mazzini e ulteriori 60mila euro per attività collegate alla rievocazione storica di Sa Battalla.
Detto dei sindaci-consiglieri e del loro saper essere equanimi e trasparenti nell’assegnarsi per via diretta i soldi di tutti, dalle tabelle “questo a te e questo a me” emerge una certa preoccupazione degli onorevoli per le ambulanze. Ma solo per alcune e con particolari stanziamenti: Sardegna Soccorso Sadali (20mila euro); 15mila euro all’Areus per il funzionamento di Sardegna Soccorso Sadali; Sinnai Soccorso (100mila euro); a cui si aggiungono 30mila euro per l’Avis di Iglesias; 150mila euro per l’Avis di Oristano e ben 200mila euro per l’Avis di Sedini. Tutti gli altri, evidentemente, prima ancora della sede e della barella, devono munirsi di consiglieri amici e svelti nel compilare tabelle in Regione.
L’ulteriore curiosità riguarda i fondi per le celebrazioni dei 50 anni dalla scomparsa di Emilio Lussu: qui si arriva al paradosso, in nome di Lussu al Comune di Armungia vanno solo 150mila euro; il doppio, invece, 300mila euro, va al Centro studi a lui intitolato (ma non era meglio dare i soldi al Comune che avrebbe valutato se coinvolgere il Centro o l’Università o l’Accademia dei Lincei o il Senato della Repubblica?) e altri 300mila euro alla città metropolitana di Cagliari per riqualificare la biblioteca che porta il suo nome (cosa buona e santa, ma c’era bisogno del pretesto dei cinquant’anni della scomparsa di Lussu?). Invece, alle associazioni sardiste, cioè al mondo dove Lussu si formò prima di farsi socialista, al mondo dei reduci, che fu il suo mondo, un bel cardo fiorito. Perché? Perché non hanno aderenze in consiglio regionale!
In tempi di transizione energetica deve essere stato senz’altro un errore, invece, lo stanziamento con corsia preferenziale e moneta sonante a favore del “centro cultura del carbone” (50mila euro), mentre sembra appropriato, visti i tempi della politica malata, quello riservato all’associazione “Farmacia politica” (90mila euro per tre progetti e 60mila per fare due murales) nota per non avere mai curato nessuno se non il “farmacista” (è indetto il concorso per chi lo identifica) e aver promosso la proposta di legge contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, sottoscritta da tutti i consiglieri e le consigliere della maggioranza, e che ha come prima firma quella dell’onorevole Pd, Camilla Soru. Turriga!
È un inutile battaglia morale, la sua, caro Dottore.
Speriamo non venga fuori, durante il regno della Todde, che la CO2 fa bene: non avrebbero niente da fare; anzi, la Protagora di Nuoro direbbe:”l’avevo detto!”
Che delusione sapere di tante associazioni culturali , nel vedere come stanno usando i consiglieri regionali i nostri soldi.
I soldi sono pubblici, e tutti devono avere la stessa parità di partecipare, perché se ci sono tot somme da utilizzare , e visto che in avanzo è rimasto un miliardo, queste somme devono essere devoluti a tutti gli assessorati,
in base ai criteri previsti dalla legge, devono fare i bandi , così permettono a tutti di partecipare.
Faccio parte di un’associazione e non ho potuto partecipare perché non c’era un bando e quindi con soldi anche i miei ,sia da cittadina e sia da persona che ha un’associazione ,quindi porto il punto di vista dell’associazione, noi ne siamo fuori e faremo le cose gratis o non le possiamo fare perché i comuni non hanno i soldi,
perché in Regione i consiglieri regionali Hanno già deciso a chi darli e a chi no.
E noi che rimaniamo fuori e lavoriamo per questo ,sono i soldi con cui ci manteniamo , è il nostro lavoro ma non ne verremo mai a conoscenza perché il metodo degli emendamenti è clientelismo puro davvero inaccettabile.
La ringrazio per quello che sta facendo e se può approfondire questo discorso…
Faccio una richiesta:
Non si può bandire una petizione per chiedere , quanto meno un reset negli assessorati degli staff, dove c’è scritto discrezionale, affinché vengono fatte manifestazioni pubbliche con i requisiti ,si scelgano veramente le persone migliori,
Così in questo caso avrei poco da dire
Ma non si potrebbe far intervenire la Corte dei Conti?
Come è possibile che i Dirigenti regionali si siano prestati a fare questo?
P. S. Da approfondire il discorso Sindaci finti civici.
Po caridade.
Il fatto singolare prof. Maninchedda è che tali prebende le riceva pure un Sindaco ora dichiaratamente di centrodestra, recentemente in prima fila per assistere alla presentazione del libro di Vannacci alla Fiera. Si tratta del Sindaco di Monserrato Locci che per via di una possibilità data dalla norma degli EELL che dovrebbe essere rivista (nel suo caso l’essersi dimesso e poi ripresentato per discutere il bilancio nel 2018 ha disapplicato il computo dei mandati) , è stato rieletto per la terza volta giurando ovunque (nel suo profilo FB vi sono i suoi video) di ‘non fare inciuci’ come gli altri, in quanto fosse civico. Singolare poi che il campo largo inserisca il suo Comune e associazioni con evoluzione di ingenti somme, con sede lì a Monserrato appunto, dopo che il Sindaco, al Ballottaggio di giugno 2024 contro la sua eterna rivale il medico-radiologo dell’oncologico Picciau abbia offeso pesantemente sul modo in cui si veste e si pone la attuale Assessora al lavoro Manca (video che ha ottenuto migliaia di visualizzazioni e per cui pure la Manca ha risposto piccata).
Quindi: pecunia non olet oppure ‘cambi di casacca’, civicita’ andante? Ci illumini con la sua sagacia. Buon giorno!
Ma -senza offesa per nessuno- tutti questi soldi a diocesi e chiese varie sono normali?