Capita di voler aiutare qualcuno e, con molta grazia e buon cuore, concorrere invece a dargli il colpo di grazia.
Il 23 settembre i ministri degli Interni di Italia, Germania, Francia e Malta si ritroveranno a Malta per varare una strategia comune sui migranti.
Macron, in visita in Italia, ha comunque indicato la sua linea: prima di tutto salvare i naufraghi e condurli nel porto più vicino. Poi procedere a una ripartizione secondo numeri e modelli organizzativi prefissati.
Poi, il callidissimo monsieur, gioca la sua carta: “Quanto agli immigrati economici dobbiamo accelerarne l’identificazione e il loro ritorno nei Paesi di origine”.
E qui sta il punto. Intanto i migranti sbarcano; poi bisogna identificarli e stabilire se si tratti di migranti economici oppure no; dopo li si riparte tra i Paesi europei.
Una cinica furbata che lascia i migranti in Italia o a Malta per un periodo molto lungo ma che, soprattutto, colpisce chi scappa per fame. Pensare a un meccanismo per cui le navi da guerra o quelle civili stanno al largo delle coste africane, soccorrono i migranti e li portano pro quota ognuno nei propri porti è così difficile da organizzare? No, è semplicissimo. Ma è generoso e non furbo, quindi impolitico per monsieur.
Salvini ringrazia.