Domenica scorsa, L’Unione Sarda è stato l’unico giornale a dare spazio alla notizia della sospensione di un concorso (questo) bandito dall’Ares.
Il sito dell’Ares non dà alcuna conferma dell’avvenuta sospensione del concorso, ma il quotidiano cagliaritano, in audace trasferta nel capoluogo turritano, cita, come fonte, le dichiarazioni del consigliere regionale Desiré Manca, la quale a sua volta cita l’atto di annullamento del Dg dell’Ares (quello che molti riconobbero nel filmato di un brindisi celebrato durante una pausa dei lavori del Senato).
Dopo questo squarcio di cronaca, silenzio. Nessuno ha ripreso la notizia. Inoltre, molti hanno notato ieri alle esequie del compianto Michele Pinna a Bono una certa freddezza nei rapporti tra il Presidente della Regione e l’ex senatore Doria (un tempo i giornali mandavano i cronisti ai funerali delle persone illustri, per raccontare un sistema di relazioni che diversamente non si rendeva visibile. Oggi non più). Per come conosco io il Presidente, cioè pochissimo, data la sua abilità a svestire in men che non si dica i panni della cordialità e dell’amicizia in quelli della diffidenza e dell’ostilità, prossimità e distanza hanno per lui valore politico, non cerimoniale.
Ieri pomeriggio, due pattuglie dei Carabinieri in divisa si sono fermate nei piccoli parcheggi antistanti il Palazzo di Viale Trento a Cagliari, sede della Direzione generale della Presidenza, dell’Assessorato dell’Industria e di quello dei Lavori pubblici, e se ne sono andate via con un numero di faldoni non banale nei due cofani. Il fatto che ha destato tanta meraviglia è che i Carabinieri erano in divisa. Quelli della Polizia Giudiziaria di Cagliari non girano in divisa, quindi si è dedotto che qualche procura rurale della Sardegna si sia messa a indagare su qualcosa e abbia mandato le guardie di montagna, che non si fanno scrupoli di mostrarsi in divisa, a far visita ai pinguini di città.
Mi vien da chiedermi perché i quotidiani siano ricchissimi di cronache su fatti marginali che riguardano la povera gente e siano silenti sui fatti marginali che riguardano alcuni potenti, non tutti. Per un mio limite, non sono mai riuscito a capire la classifica dei potenti sardi violabili dall’informazione, semiviolabili, sfiorabili, e intoccabili. Comincio solo ora a comprendere, a 61 anni, che l’indipendenza dell’informazione è un’ambizione di alcuni, ma non è un valore diffuso. Diversamente questa stagione non sarebbe stata dipinta e fatta trascorrere come normale.
Nei prossimi giorni farò io ciò che i giornali non fanno: unirò i puntini di questa legislatura e di questo intermezzo politico e sociale, e lo farò non colpendo i linciati (io ammiro chi si occupa di carcerati e leggere il sito Ristretti orizzonti mi sta rendendo un uomo migliore, un uomo che sa guardare il male in faccia senza dargliela vinta, senza considerarlo il vincitore della storia), quei pochi esposti al pubblico ludibrio in solitudine, come se fossero stati gli unici brutti, sporchi e cattivi in un mondo di mammolette immacolate, ma lo farò descrivendo l’ambiente, il contesto, ricco, sul proscenio e nelle quinte di questo teatro che è la vita sarda, di bagasse (in senso morale, non pratico, e dunque ambigenere) offese (perché riconosciute come bagasse e non ‘educatamente’ fraintese come signore), come ebbe a dire un mitico e ineguagliato assessore della Regione Sardegna.
Per capire che cosa è la Nuova Sardegna, uso un esempio che dovrebbe schiarire le idee a chi ancora butta nel cesso il costo di quella carta straccia, non più da cul, perché nel frattempo siamo approdati alla carta igienica. Ebbene: questo fine estate , nel quotidiano sassarese è comparsa la notizia, a caratteri cubitali – in prima pagina – che il cafè du port chiudeva, perché al titolare gli è stata notificata una bolletta Enel di 8 mila euro. Sic!
Stiamo parlando del cafè più antico e rinomato di Porto Cervo, mica di bassacutena.
A una mia conoscente, tempo fa è giunta una bolletta Abbanoa di 24 mila euro , per un esercizio commerciale dotato di due mini WC uomo-donna con un water e un lavabo. Fattura ovviamente ingiustificata. Se tanto mi da tanto, quell’importo avrebbe giustificato almeno tre pagine di giornale.
Ciò detto, vi pare che notizie di tale genere possano avere rilievo tanto, che forse bisognerebbe risalire al sequestro Moro per ricordare un titolone del genere.
Mi chiedo ancora: quanti spritz saranno costati all’oste ?
Mi soviene di quel tale che molto spesso trovava alloggio sempre sulla Nuova per diffamare or questo , or quello. E insieme al pezzo faceva giungere alla redazione una cassetta del suo rinomato vermentino. Prosit!
“Diversamente questa stagione non sarebbe stata dipinta e fatta trascorrere come normale”…non c’è da aggiungere altro.
per precisione e per orientare qualche timido giornalista: gli Assessorati industria ed enti locali, a differenza di quanto scritto nell’unione, hanno altre sedi. Fra “il palazzo” e “la torre” si trovano gli uffici di presidenza (con tutte le sue direzioni generali eccetto quella della protezione civile), lavori pubblici, segretariato generale.