Oggi L’Unione Sarda riprende, in forma un po’ anemica, invero, la posizione espressa ieri dal suo editore in prima pagina: “No alla gestione unica dei tre scali aeroportuali della Sardegna”. L’articolo, con richiamo in prima, dà la parola a Giorgio Mazzella (“Non si cedono mai le chiavi di casa”) e al solito Alberto Bertolotti, presidente Confcommercio, da sempre contrario alla cosiddetta fusione, il quale, peraltro, fa intendere che probabilmente qualcosa è cambiato nella strategia dei suoi avversari: “Non è detto che adesso non si scelga una strategia diversa per chiudere la partita”. ‘Diversa’ da cosa? Dalla fusione delle tre società? Che cosa significa?
La Nuova Sardegna, dal canto suo, invece, richiama in prima pagina una notizia vera, e cioè la decisione del Garante per la concorrenza di non avviare alcuna indagine sulla cosiddetta ‘fusione’ delle società di gestione, perché essa non danneggia la concorrenza. Insomma, via libera da parte dell’AGCM.
Maurizio De Pascale, presidente della Camera di Commercio di Cagliari, grande avversario e concorrente di Sergio Zuncheddu, editore dell’Unione, nonché imprenditore di rilievo del settore delle costruzioni, mentore dell’operazione di fusione ma anche player delle aree intorno all’aeroporto di Cagliari, sta portando a casa il suo risultato.
La Rai, servizio pubblico, che dovrebbe informare i sardi dello scontro in atto, si occupa di tutto fuorché del potere, perché per don Artizzu il potere si serve, non si racconta.
Tradurre in geo-politica lo scontro tra le due testate giornalistiche sarde significa questo: Pd-Cinquestelle con De Pascale, Zuncheddu da solo, posto che il Centrodestra ha l’elettroencefalogramma piatto dopo la sconfitta elettorale patita.
In questa fase di posizionamento militare, ci si può dedicare a decifrare le bandiere.
Pd e Cinquestelle hanno messo su una morsa di potere notevole, oppure no? Controllano tutti gli ambiti strategici della Sardegna, oppure no? La loro sicurezza (e sicumera) nasce dall’insicurezza in cui hanno collocato tutti i Sardi, oppure no? Zuncheddu si sta contrapponendo perché questo assetto non lo contempla, oppure no? Zuncheddu si sta contrapponendo perché liberale o perché escluso? Una cosa è certa: se lui vuole combattere, il suo gruppo non sa farlo, non sa neanche dove cercare le notizie che svelano il potere, non capisce il linguaggio del nuovo potere sardo, che non è esplicito, è umbratile, ramificato, vendicativo e settario. O si sa digiunare o con questo nuovo potere si perde, perché un invito a tavola, alle sue condizioni, arriverà, ma alle sue condizioni.
Noi stiamo con i cittadini che non hanno paura del potere, vecchio e nuovo, e con chi non rende insicuri nell’animo gli altri dando loro la sensazione di dover ‘chiedere’ per ‘vivere’.
@ Matteo Ne penso che Lei vedrà dalla composizione del Gabinetto che il Pd e Rinascita Sardegna non c’entrano nulla.
Gentile Professor Maninchedda. Una domanda: ma a suo avviso, la nomina dell’assessora Manca ai Trasporti (già assessora a Quartu, nella Giunta Milia, e con dei risultati praticamente inesistenti) non si collega alla necessità di avere pieno controllo di quell’assessorato da parte dei “Piani Alti” del PD, o di chi, negli stessi “Piani Alti” del Partito Democratico è direttamente coinvolto nella gestione aeroporto? Gli indizi fanno davvero intuire che sia così. Anche se, chi sta alla radice di questa scelta, è stato bravo a non affrancarla al PD, poiché, come si è letto, la Manca rientrerebbe in quota Todde. Insomma, sappiamo che non è affatto così, e non solo perché l’ex assessora quartese poco o nulla ha fatto (dunque non si tratta di una scelta di valore) ma perché il suo collegamento con i più alti capibastone del PD è evidente. E in questo scenario come si colloca, dunque, Rinascita Sardegna (ammesso se ne possa ancora parlare?). Insomma, il PD ha un assessorato ombra, che non gli appartiene nella carta, ma nei fatti sì. E ce l’ha direttamente per gestire la questione scali aeroportuali. Cosa ne pensa lei?
Prof Maninchedda, apprezzo molto questi articoli illuminanti su questioni strategie che, incomprensibilmente, non suscitano l’interesse dell’opinione pubblica. Pronta, però, a esaltarsi per questioni di lana caprina
Giustooooo!!! Via le multinazionali AFFAMATRICI DI POPOLI.
La Sardegna è da troppo tempo vittima di loschi individui affamati di denaro e di potere,sempre nascosti nell’ombra delle stanze di potere,che sono riusciti a distruggere il lavoro del piccolo imprenditore a favore delle multinazionali ricavandone enormi profitti a danno dei propri conterranei .vergogna pura.i vostri figli ne pagheranno le conseguenze.come i nostri.ricirdatevi che la ricchezza non si crea, ma si lavora .