di Paolo Maninchedda
Rimetto a posto la cronaca della visita di Renzi. È necessario dopo la cronaca lunare che ne ha fatto la Rai.
Prima della visita, è stato recapitato al Presidente del Consiglio il dossier Sardegna.
Renzi, dopo averlo letto, comunica tre cose: 1) accetta il perimetro dei problemi; 2) indica Delrio come plenipotenziario; 3) fissa la data conclusiva dell’iter dei provvedimenti per la Sardegna per settembre.
Ieri si è svolto a Olbia il primo incontro tecnico di questo percorso estivo.
Erano presenti il presidente Pigliaru, il ministro Delrio, l’assessore Massimo Deiana e io.
Gli argomenti discussi sono stati:
1) il rischio di abuso di posizione dominante nel traffico marittimo che potrebbe ripercuotersi sulla tariffa, e cioè su noi utenti, se l’armatore Onorato dovesse assumere la maggioranza della Tirrenia grazie agli apporti finanziari di un Fondo americano e della banca Unicredit;
2) lo stato di attuazione del portafoglio opere di Anas in Sardegna;
3) il mutuo regionale per le infrastrutture e la sua integrazione con le fonti nazionali italiane;
4) il fabbisogno infrastrutturale sardo;
5) il rischio idrogeologico e la piattaforma Rendis;
6) la rete ferroviaria;
7) il collegamento porti, aeroporti e reti della Sardegna;
8) la continuità territoriale;
9) la governance dei fondi FSC;
10) il gap energetico.
Delrio è un ministro competente, pragmatico, esigente: ci si può lavorare bene.
I tempi sono quelli dettati dalla scadenza: giugno e luglio per legare le schede progetto alle fonti finanziarie.
A giugno, o ai primi di luglio, ci sarà la prima ripartizione dei fondi per la mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree metropolitane e nelle aree urbane esposte a rischio (Olbia).
La possibilità di usare i 417 milioni del mutuo come leva di cofinanziamento è reale.
Ho poi fatto un piccolo sopralluogo sulla Sassari-Olbia. I luoghi confermano l’immagine amministrativa dell’avanzamento dell’opera. Quattro lotti su nove saranno conclusi tra fine 2015 e primavera 2016; altri cinque si concluderanno nella primavera 2017. I ritardi sono per la maggior parte dovuti ai processi autorizzativi, spostamento di linee elettriche, adeguamenti progettuali alle regole del PAI. In due casi dipendono dalle situazioni aziendali, in parte finanziarie e in parte amministrative. Tuttavia, l’attività di controllo messa in campo dalla Regione, a cui collabora Anas, sta ottenendo il risultato di realizzare l’opera senza rinunciare alla trasparenza.
Oggi il Sole 24ore scopre il Piano delle Infrastrutture della Regione Sardegna.
E anche questa volta, in un appuntamento così importante, era presente il partito dei sardi
No Antonia, quando si contesta la trasparenza, bisogna mettere nome e cognome. Io ho presieduto l’assemblea pubblica per la presentazione di obiezioni e controproposte. Io ho favorito gli incontri di tutti con il Distretto idrografico. Io ho fatto pubblicare in tutte le sedi previste per legge le proposte pervenute che sono valutate dai tecnici non dai politici. Non si può continuare così, gettando fango su tutto e su tutti. Non siamo alle chiacchiere del bar. La politica è una cosa seria.
Trasporto merci su rotaia, navi, gap energetico sono le tre chiavi di volta