di Marianna Bulciolu
Non sono nata indipendentista, lo sono diventata ” da grande” e precisamente dopo aver fatto un percorso personale di autodeterminazione.
La vita mi ha riservato delle sorprese , a 23 anni mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla.
Mi sono incazzata per un po’ di tempo con il mondo e con gli altri, pensando di avere crediti da riscuotere per quello che mi era accaduto.
Poi ho capito che c’erano realtà ben più gravi della mia.
Durante questi anni ho dovuto prendere delle decisioni importanti per la mia vita, tanto importati da dover imparare a scegliere cosa fosse più giusto a prescindere da ciò che mi veniva proposto dai medici.
Il primo passo verso l’autodeterminazione l’ho fatto per la mia salute e per la mia stessa vita.
Ho imparato ad informarmi e a scegliere ciò che era ed è meglio per me ed è stato un percorso difficile, ma ci sono riuscita, perché penso che l’autodeterminazione noi sardi l’abbiamo nel nostro DNA.
Ho fatto questa premessa per spiegare la mia scelta politica, avvenuta in piena autonomia e non determinata da nessun condizionamento o educazione e o indottrinamento.
La mia famiglia non era indipendentista (ora lo è più di me) quindi non ho ricevuto un’educazione in tal senso.
Dopo il mio percorso di vita ho capito che l’autodeterminazione è fondamentale in qualunque campo.
Se mi è servita per salvarmi come può non servire per salvare la mia terra e il mio popolo?
Non posso pensare di delegare ad altri le decisioni che riguardano la mia vita, così come penso che i Sardi debbano decidere per loro stessi senza delegare ad altri il loro destino.
Per raggiungere questa consapevolezza è necessario un percorso di sofferenza e noi lo abbiamo fatto ormai da tempo.
Ora è giunto il momento delle scelte ” consapevoli” e coraggiose.
Ora è il momento di decidere per noi .